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Fratelli d’Italia vs Lega: la faida canavesana dilaga da Ivrea a Cascinette passando per Strambino

Scissioni, accuse e bandierine di partito: la guerra interna tra FdI e Carroccio si accende a Ivrea, infiamma Strambino e travolge anche Cascinette, tra gruppi misti, nuovi candidati e colpi bassi

Fratelli d’Italia vs Lega: la faida canavesana dilaga da Ivrea a Cascinette passando per Strambino

Alessandro Giglio Vigna e Fabrizio Bertot

Ebbene sì, in Canavese la guerra tra Fratelli d’Italia e Lega è ormai ufficiale. Una vera e propria faida.

È cominciata a Ivrea, è passata a Strambino con un botta e risposta degno del miglior teatro dell’assurdo ed è finita addirittura a Cascinette dove a maggio si vota.

A dare il via alle danze sono stati i Fratelli d’Italia di Ivrea che, approfittando dell’arrivo in Consiglio comunale di Marzia Vinciguerra al posto del dimissionario Gabriele Garino, hanno deciso di chiudere un gruppo che si portava dietro anche il nome di “Lega” ed “Eporedia Futura”, e quindi ripartire con il fiero Andrea Cantoni a guidare il drappello composto da sé medesimo e Vinciguerra.

Un gruppo è meglio di due, han sostenuto. Tant’è!

Una decisione che i leghisti hanno accolto con l'aplomb di chi riceve una torta in faccia.

La vendetta, si sa, è un piatto che si serve freddo: a Strambino il Carroccio ha risposto staccandosi da Fratelli d’Italia e fondando un altro gruppo perché, ça va sans dire, due gruppi è meglio di uno.

È successo con la surroga di Alessandro Caracchi, subentrato a Marzia Vinciguerra.

“Abbiamo preso la decisione di costituire il gruppo Misto di opposizione – han detto Simone Patisso e Alessandro Caracchi, nuovi eroi dell’autonomia – per poter avere maggiore autonomia nel sostenere le istanze dei cittadini che negli anni hanno sempre avuto eccellenti consiglieri di minoranza.”

E poi ancora: “La presenza di due capigruppo ci consente di avere più rappresentatività durante la riunione dei capigruppo e di apportare un maggiore contributo durante la discussione dei temi.”

L’accusa è che "la condivisione delle informazioni, elemento fondamentale per perseguire degli obiettivi, a tratti è stata molto debole". Morale? Con due gruppi separati "si potrà migliorare questo aspetto e realizzare un percorso di politica costruttiva". S’intende: ognuno con il proprio logo stampato sulla carta intestata.

Letteralmente sorpresi, stupiti e perplessi per l’improvvisa decisione di uscire dal gruppo presa da Patisso e Caracchi, gli altri due consiglieri del gruppo di minoranza Strambino Tricolore, Natasha Pellegrino e Giulio Antonello Carta.

“Onestamente non afferriamo il senso, le motivazioni reali e le prospettive – affermano Natasha Pellegrino e Giulio Antonello CartaA nostro modo di vedere la formazione di una seconda minoranza non apporterà alcun vantaggio e non vediamo come potrebbe configurarsi la “maggiore rappresentatività” sostenuta dai due consiglieri, né tantomeno “il maggior contributo” alle discussioni dei temi inseriti all'ordine del giorno. Già solo lo stile con il quale ci è stato comunicato ci pare un mero “giochetto politico” per poter piantare una bandierina di partito; la stessa che non ha nulla a che fare con le necessità di una realtà come Strambino. Inoltre, tradisce quella vocazione civica che era stata alla base della formazione della lista con cui ci eravamo presentati agli elettori alle scorse amministrative. Noi continueremo a portare avanti le istanze dei cittadini, offrendo il nostro contributo per il bene del Comune nella massima trasparenza, come abbiamo fatto sin dal primo minuto e proprio come fatto recentemente, avendo presentato in Consiglio comunale alcune mozioni e/o interrogazioni relative alla sicurezza stradale e alla manutenzione delle vie cittadine. “Il maggior contributo” annunciato, avrebbero potuto tranquillamente portarlo rimanendo all'interno del gruppo in cui entrambi i Consiglieri uscenti sono stati eletti. A seguito di questa decisione, prendiamo dunque volentieri le distanze da chi ha scelto di voler eseguire ordini concordati altrove…”.

Insomma, una delusione dietro l’altra, tanto che si vocifera che qualcuno abbia iniziato a rileggersi “Il Principe” di Machiavelli in cerca disperata di ispirazione.

E non era ancora finita qui. L’ultima prova di forza tra Lega e Fratelli d’Italia sta andando in scena a Cascinette dove a maggio i  cittadini si recheranno alle urne per eleggere una nuova amministrazione comunale.

Qui, la Lega del deputato Alessandro Giglio Vigna, contrariamente al passato, s’è fatta i fatti suoi con il candidato a sindaco Antonio Ferrari, e i Fratelli d’Italia del coordinatore provinciale Fabrizio Bertot si son messi a correre per presentare un terzo candidato a sindaco: il giovane Andrea Breccolotti

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