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Caluso, gli studenti riscoprono la Resistenza: la scuola Gozzano celebra l’80° della Liberazione con l’ANPI

Laboratori di poesia, spettacoli teatrali e ricerche storiche: un percorso educativo che coinvolge centinaia di ragazzi per trasmettere i valori di libertà, memoria e partecipazione civica

Dirigente scolastica scuola media " Guido Gozzano" di Caluso

Paola Bianchetta

In un’epoca frenetica e iper-informata, dove tutto scorre rapidamente e spesso in modo superficiale, è fondamentale trovare una bussola capace di orientare verso una società più consapevole. È in questo contesto che tornano a riecheggiare le parole di Sandro Pertini, settimo Presidente della Repubblica Italiana e illustre partigiano: “Ricordare le sofferenze e le ingiustizie del passato è un imperativo morale per non ricadere negli stessi errori e costruire un futuro di libertà e di pace”. Un messaggio che l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia porta avanti con determinazione, entrando anche nelle scuole per rafforzare nei giovani il senso critico e la consapevolezza storica.

Mercoledì 16 aprile si sono concluse le attività didattiche promosse dalla scuola media Guido Gozzano di Caluso in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. Un lungo percorso formativo, durato mesi, realizzato con la collaborazione della sezione locale dell’ANPI. Alcune classi hanno partecipato a laboratori sulla poesia partigiana, guidati dalla professoressa Marilena Pedrotti, Presidente dell’ANPI e profonda conoscitrice della storia del territorio.

Durante la mattinata si è svolto un significativo momento di condivisione: gli studenti hanno presentato e scambiato i propri lavori, favorendo una crescita collettiva attraverso l’ascolto reciproco. Le classi della secondaria di primo grado si sono esibite in uno spettacolo teatrale dedicato alla Resistenza e al coraggio dei partigiani, frutto di un percorso di preparazione condotto con Davide Motto, attore e regista. L’iniziativa ha rappresentato una preziosa opportunità per stimolare nei giovani una riflessione autentica sul valore della libertà e della memoria.

Lo spettacolo, della durata di circa due ore, ha saputo intrecciare narrazioni, letture e performance teatrali, rendendo omaggio a coloro che si sono sacrificati per restituire dignità e diritti fondamentali al nostro Paese. Un’importante occasione per affermare, attraverso il linguaggio dell’arte, che democrazia e libertà non sono conquiste scontate, ma vanno tutelate ogni giorno.

Le classi terze hanno realizzato cartelloni e brevi rappresentazioni teatrali sulla Resistenza, mentre le prime hanno letto poesie da loro scritte, ispirate alle azioni dei partigiani. Tra i progetti, anche un video sulla toponomastica di Caluso, accompagnato da una performance teatrale sul valore della ricerca storica e della conoscenza del territorio, strumenti indispensabili per formare una cittadinanza attiva e consapevole.

L'esibizione di alcuni studenti della scuola media "Guido Gozzano" di Caluso

Gli studenti e le studentesse della scuola media " Guido Gozzano" di Caluso in un momento di profonda riflessione per la giornata della Liberazione 

“La risposta degli studenti è stata entusiasta. Hanno avuto l’opportunità di conoscere un pezzo importante della storia locale, lavorando su testi autentici, ascoltando racconti e mettendosi in gioco in prima persona”, ha spiegato la professoressa Monica Ramazzina, da anni impegnata nel laboratorio di poesia partigiana, giunto alla sua terza edizione. Insieme alla collega Ileana Orsini, referente del progetto sulla toponomastica con le classi prime, ha contribuito a far maturare negli studenti una profonda coscienza civile. “C’è chi, parlando con genitori e nonni, ha scoperto per la prima volta che un proprio parente era stato partigiano, portando alla luce frammenti di storie familiari rimasti a lungo nel silenzio”, aggiunge Ramazzina.

Anche la dottoressa Paola Antonella Bianchetta, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo, ha voluto sottolineare il forte valore formativo dell’iniziativa: “Un momento di crescita collettiva, che ha saputo unire consapevolezza, impegno e partecipazione civica”.

In un’epoca in cui la memoria rischia di sbiadire sotto il peso del negazionismo e delle riscritture politiche, come ricorda la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, esperienze come questa diventano fondamentali. Coltivare la memoria non è solo un dovere: è un atto di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. Ed è doveroso ringraziare chi ogni giorno, con passione e competenza, lavora perché questa eredità non venga dispersa: insegnanti, dirigenti, educatori. Il loro impegno merita attenzione, sostegno e valorizzazione, anche di fronte alle inevitabili difficoltà logistiche e organizzative che vive oggi il mondo scolastico.

Questo è un esempio concreto di scuola viva, dinamica, capace di dialogare con il territorio e di formare cittadini consapevoli.


La presidente dell'ANPI la Professoressa Marilena Pedrotti al centro con alcuni suoi collaboratori 

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