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La rinascita della stazione di Borgofranco: da rudere a cuore pulsante della mobilità

Con un investimento da 56 milioni di euro, parte il restyling di 17 scali tra Ivrea e Aosta: Borgofranco sarà trasformata in un hub multimodale con ciclovie, fotovoltaico e collegamenti diretti verso Biella. Sarà l’unica stazione a rimanere attiva dopo l’elettrificazione della linea

La rinascita della stazione di Borgofranco: da rudere a cuore pulsante della mobilità

La nuova stazione

Un luogo che sembrava destinato al silenzio e all’oblio torna invece al centro della scena. La stazione ferroviaria di Borgofranco d’Ivrea si prepara a una trasformazione radicale: non più promesse, ma fatti, come scrive anche il sindaco Fausto Francisca, che sui social rivendica con orgoglio la concretezza di un progetto nato non nei salotti della propaganda, ma nelle interlocuzioni reali tra amministratori locali e dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana.

Dopo una lunga fase progettuale, RFI ha ufficialmente pubblicato il bando di gara per affidare i lavori, segnando l’avvio concreto di un intervento che cambierà il volto di Borgofranco e dell’intera tratta Ivrea-Aosta. L’opera rientra in una più ampia riqualificazione di 17 stazioni suddivise in tre lotti, per un totale di 56 milioni di euro di investimenti, anche grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Oltre a Borgofranco, i cantieri interesseranno Pont-Saint-Martin, Donnas, Verrès e Châtillon.

Ma c’è un dettaglio che fa la differenza: dopo l’elettrificazione della linea, sarà proprio Borgofranco l’unica stazione a rimanere attiva. Un riconoscimento simbolico e pratico del ruolo centrale che il Comune intende ricoprire, diventando un polo di servizi per tutta la valle nord della Dora Baltea, tra Ivrea e Pont-Saint-Martin.

I lavori previsti sono ampi e profondi: verrà realizzato un nuovo sottopasso pedonale con ascensori e scale per l’accessibilità, i marciapiedi saranno innalzati secondo gli standard europei, verranno costruiti parcheggi per disabili, installata una nuova illuminazione, create postazioni taxi, e anche introdotti impianti fotovoltaici per produrre energia rinnovabile. Gli spazi interni ed esterni saranno interamente riqualificati e resi più accoglienti, dando nuova vita a un’infrastruttura che per anni ha dato l’idea di un luogo dimenticato da tutto, treni compresi.

Il progetto è inserito nella visione più ampia del Distretto multimodale di Borgofranco, destinato a integrare ferrovia, autobus elettrici e ciclovie turistiche. L’obiettivo non è solo offrire collegamenti più efficienti, ma ripensare la mobilità in chiave sostenibile, restituendo centralità al treno come mezzo ecologico, economico e intelligente. In questo contesto, è previsto anche un collegamento diretto con Biella e il potenziamento del trasporto su gomma, sempre in modalità green.

Lo scrive chiaramente anche il sindaco Francisca: “Molti credevano fossero parole, invece sono fatti concreti. Non promesse elettorali, ma progetti condivisi tra amministratori e Rfi. Siamo ancora a una tappa interlocutoria, quella del bando pubblico, ma il percorso è tracciato. Ci saranno le candidature delle ditte, poi il vincitore del bando e infine i lavori che daranno forma a una stazione viva e utile”. Una frase che, più di ogni altra, fotografa la determinazione dell’amministrazione e il lungo lavoro silenzioso che ha preceduto questo traguardo.

Un’ulteriore nota d’interesse è l’acquisizione, da parte del Comune, di un terreno adiacente all’ex terminal ferroviario industriale, costruito nel 1915 per il trasporto dei materiali esplosivi destinati al fronte della Grande Guerra. Quel terreno, oggi inutilizzato, è stato ottenuto senza alcun esborso per le casse comunali, eccezion fatta per l’atto notarile già inviato alla Regione Piemonte. Un tassello storico che si innesta nella visione del futuro, trasformando memoria industriale in infrastruttura moderna.

Insomma, Borgofranco c’è, e la sua stazione sarà il simbolo tangibile di un territorio che non vuole più restare ai margini. Un luogo dove la mobilità del futuro prende forma, un passo alla volta, su rotaie che tornano a fare la differenza.

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