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18 Aprile 2025 - 11:49
La pioggia di ieri non ha fatto sconti. E la pioggia, manco a dirlo, ha riportato alla luce – o meglio, alla fossa – lo stato pietoso delle strade di Ivrea. L’asfalto, in svariati punti della città, si è letteralmente sbriciolato, lasciando spazio a buche che sembrano trappole per cinghiali, marciapiedi divelti, cubetti di porfido saltati in aria come tappi di bottiglia. E mentre la città si sgretola, l’Amministrazione cosa fa?
Nei giorni scorsi si è concentrata con chirurgica (e incomprensibile) precisione su ciò che in questo momento serve meno di tutto: disegni colorati per terra, improbabili piste pedonali degne di un parco giochi, e cartelli scritti in inglese, forse per aiutare i turisti a leggere: “Mind the hole”.
Perché la buca non è più un problema, è un’attrazione turistica.
Una scena che non ha lasciato indifferente il consigliere comunale Andrea Cantoni.
Sui social ha messo nero su bianco l’indignazione di molti: “È questa la mobilità sostenibile di cui abbiamo bisogno?”.
Una domanda che suona più come una condanna. Perché se la base della mobilità sostenibile è la possibilità stessa di muoversi, allora qui siamo all’anno zero.
Mentre si spendono fior di euro del PNRR per tinteggiare l’asfalto, le strade si disfano a ogni pioggia. L’asfalto, evidentemente, non ha più nemmeno il coraggio di reggere. Le biciclette devono fare slalom tra le voragini, i pedoni rischiano distorsioni ad ogni passo e le auto sembrano partecipare a una Dakar cittadina.
Ma la priorità resta quella: disegnare, possibilmente in modo instagrammabile.
Cantoni rincara la dose anche sul fronte del PEBA – il Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche – che rischia di trasformarsi nell’ennesima operazione di facciata.
“Speriamo che non si traduca solo in grandi cartelli con scritto ‘Attenzione, buca!’”, scrive ironicamente. Perché più che eliminare barriere, qui si stanno creando ostacoli a ogni angolo: tecnici, strutturali e – soprattutto – culturali.
La verità è che la cosiddetta mobilità sostenibile dell’Amministrazione è sostenibile solo sulla carta. Anzi, solo sulla vernice. Si spendono soldi pubblici per rendere “bello” ciò che dovrebbe semplicemente funzionare. E così ci ritroviamo con una città finto-moderna, piena di frecce, pittogrammi e percorsi da manuale UE, ma completamente scollegata dalla realtà dei cittadini.
E quando piove – come ieri – tutto si rivela per quello che è: una scenografia.
Dietro l’effetto ottico, il nulla. Solo propaganda. Ma questa, purtroppo, non si lava via con l’acqua.
Ah! Giusto! Dimenticavamo. Su "Ivrea facile" è intervenuto anche Vincenzo Ceratti pubblicando foto in cui le indicazioni, appena disegnate, sono praticamente scomparse.
"Ecco quanto è durata! Forse 30 giorni? - scrive - Ora ci verranno a raccontare che è piovuto tanto, che c'è un contratto per cui passano a riverniciarle, e avanti con le giustificazioni. E noi paghiamo! E poi si offendono anche perche noi cittadini siamo attenti all'operato di giunta e maggioranza comunale dandoci degli strumentalizzatori. Invece sputiamo fatti, scomodi ma fatti!"
I DISEGNI REALIZZATI QUALCHE GIORNO FA SONO GIA' QUASI SCOMPARSI.... PAGA "ZIO" PNRR
Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
18 Maggio 2025 - 19:07
Il Cantoni potrebbe chiedere spiegazioni alla sua coalizione perché non ha fatto nulla per le strade Eporediesi quando erano loro al governo Eporediese, potevano sfruttare il periodo di Pandemia visto che c'erano le strade più libere al posto di rompere le scatole alle Cooperative e alle Associazioni.
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