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18 Aprile 2025 - 00:54
C’è una montagna, lassù in Val d’Ala, che si prepara a parlare con la voce dell’innovazione, dell’inclusione e della passione. Il suo nome è Balme, e proprio lì, nella quiete ovattata del piccolo impianto di risalita Pakinò, sta per nascere qualcosa di unico: un centro sciistico dedicato a ciechi e ipovedenti. Un luogo in cui imparare a scivolare sulla neve senza bisogno della vista. Perché qui, a fare da guida, saranno le orecchie.
L’idea – tanto rivoluzionaria quanto poetica – è di Riccardo Cerutti, fonico e inventore di un sistema audio nato in occasione delle Paralimpiadi di Pechino 2022. Un metodo pensato per trasformare la neve in un linguaggio fatto di suoni, in cui l’atleta non vedente viene “guidato” da un corridoio musicale: un suono che lo orienta a destra, uno che lo spinge a sinistra, un altro ancora che suggerisce quando piegarsi, quando proseguire dritto, quando rallentare.
Non è fantascienza, è realtà. E dietro c’è un lavoro minuzioso e instancabile, frutto di passione, pazienza e collaborazioni importanti. Uno dei primi prototipi del sistema è stato collaudato dall’atleta paralimpica Chiara Mazzel, che da quel momento ha conquistato tre ori mondiali, due Coppe del Mondo di specialità e un settimo posto alle Olimpiadi. Un traguardo che ha segnato l’inizio di un’avventura ancora più grande: quella che porta oggi a Balme.
Qui, dove la pista non presenta tratti particolarmente ripidi o pericolosi, i bambini ipovedenti e ciechi potranno imparare a sciare in sicurezza, affidandosi al suono e alla fiducia nei propri sensi. Il tutto in un contesto naturale perfetto: il rumore ambientale è minimo, il silenzio della montagna amplifica ogni nota e ogni indicazione vocale proveniente dal dispositivo. Un vantaggio fondamentale, visto che il sistema unisce musica e voce dello sciatore guidache precede il non vedente.
Ma il progetto “Vedere con le orecchie” non si limita all’inverno. È stato pensato come un percorso annuale che include anche l’estate, quando al Piano della Mussa si svolgeranno attività di orientamento e mobilità all’aperto: camminate tra i prati, nei boschi, per imparare a “vedere con il corpo”, riconoscere lo spazio, i suoni della natura, le pendenze. E c’è persino la possibilità di fare nuoto presso il Centro di Lanzo, sempre accompagnati da istruttori specializzati.
A sostenere Cerutti in questa straordinaria sfida ci sono grandi nomi del mondo dello sci e della musica: Gigi Parravicini, skiman e allenatore dal passato illustre in Coppa del Mondo, e Jasmine Flury, campionessa mondiale svizzera di discesa libera, che hanno creduto fin da subito nella forza di questo sogno. Al loro fianco, anche l’Avis di Lanzo, che ha sposato l’iniziativa mettendo a disposizione energie e risorse per renderla realtà.
Il prossimo passo sarà una dimostrazione pubblica: sabato 3 maggio, davanti alla sede Avis di Lanzo in via Vittime dei Lager Nazisti 1, chiunque – associazioni, famiglie, atleti – potrà vedere (e soprattutto ascoltare) come funziona il sistema, in una prova “a secco” su terreno pianeggiante.
Per chi non ha mai visto la neve, questo progetto potrebbe rappresentare il primo passo verso un sogno. E per tutti noi, l’occasione per scoprire che anche nel silenzio di una pista innevata, si può imparare a sentire la bellezza della vita.
Per informazioni e adesioni è possibile scrivere direttamente alla sezione Avis di Lanzo all’indirizzo email: avislanzo@hotmail.it.
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