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Costume e società

Dalle aule di Ciriè alle montagne della Resistenza: Lorenzo sul set di “Fuochi d’Artificio”

Parla tedesco, studia Informatica e sogna la Germania: il giovane Lorenzo Pelanda diventa comparsa nella serie evento di Rai 1 girata tra le vette piemontesi e dedicata agli 80 anni della Liberazione

Dalle aule di Ciriè alle montagne della Resistenza: Lorenzo sul set di “Fuochi d’Artificio”

Fra i boschi innevati della Val di Susa e le rocce imponenti di Rochemolles, nel cuore di una narrazione intensa che racconta il coraggio della gioventù durante la Resistenza, si nasconde anche un volto familiare. È quello di Lorenzo Pelanda, giovane di Ciriè, comparsa in Fuochi d’Artificio, la serie evento firmata da Susanna Nicchiarelli, in onda su Rai 1 in tre serate: il 15, il 22 e il 25 aprile. Un appuntamento che non è solo televisivo, ma profondamente simbolico, nell’anno in cui si celebrano gli 80 anni dalla Liberazione.

Lorenzo, ventenne in bilico tra tecnologia e umanesimo, studia Informatica all’Università di Torino, ma porta nel cuore la passione per le lingue e la cultura classica. Diplomato al Liceo classico europeo Umberto I, parla il tedesco con sicurezza e dedizione, tanto da voler proseguire i suoi studi specialistici in Germania. E proprio la conoscenza del tedesco lo ha portato – quasi per caso – sul set della serie tv che riporta in vita l’Italia partigiana e ribelle. Un giorno si è iscritto a un casting, senza troppe aspettative, dopo aver fatto un primo timido passo nel mondo del cinema candidandosi anche per L’amica geniale. E invece è andata: Lorenzo è stato selezionato per apparire in alcune scene della serie a partire dalla seconda puntata.

Lorenzo Pelanda

Lorenzo Pelanda

Il set, allestito tra Val di Susa, Val Chisone e numerosi borghi delle Alpi piemontesi, ha accolto attori, tecnici e comparse in un clima di intensa emozione e rispetto per la storia. Exilles, Oulx, Bardonecchia, Cesana, Sestriere: luoghi che diventano scenografia viva e pulsante per raccontare la vicenda tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Bouchard, incentrata su quattro ragazzi che, tra ingenuità e idealismo, scelgono di aiutare i partigiani.

Pelanda non è l’unico “pezzo” di Piemonte che brilla in questa produzione. Circa quaranta professionisti locali – dai tecnici del suono ai truccatori, dai cameraman ai montatori – hanno lavorato fianco a fianco con il cast e la troupe, in un progetto che è stato realizzato interamente nel 2023 grazie al supporto della Film Commission Torino Piemonte. La serie è oggi già disponibile su RaiPlay, ma vedere quelle immagini in onda su Rai 1, in prima serata, è un tributo speciale anche alla forza della narrazione alpina, e all’identità profonda di un territorio che non dimentica le sue radici.

E mentre in tanti si preparano a seguire gli episodi per lasciarsi coinvolgere dalla trama, c’è chi a Ciriè aspetta con un pizzico di orgoglio di scorgere Lorenzo tra le inquadrature. Un lampo fugace, forse, ma carico di significato. Perché anche una comparsa, a volte, può raccontare una grande storia. O semplicemente, iniziarne una tutta sua.

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