Cerca

Attualità

Il gattile si allaga, ma nessuno scappa: resistere è l’unica scelta

A Ivrea l’acqua invade di nuovo il rifugio di Eporedianimali. I gatti sono salvi, i volontari stremati, ma il cuore del gattile continua a battere sotto il fango

Il gattile si allaga, ma nessuno scappa: resistere è l’unica scelta

Piazza del mercato a Ivrea

Piove a Ivrea. Ma non è solo la pioggia a pesare sulle spalle di chi ogni giorno si prende cura dei più fragili. Piove e si allaga il gattile dell’associazione Eporedianimali, nel cuore dimenticato di piazza del mercato. E non è la prima volta.

È passato solo un anno dall’ultimo disastro, e ora ci risiamo: acqua dappertutto, cucce sommerse, materiali da buttare, strutture da asciugare, fango da spalare. Eppure — e qui viene il miracolo quotidiano — i gatti stanno bene.

Già, perché nel disastro, loro, i veri protagonisti di questa piccola storia di resistenza, se ne stanno asciutti, al sicuro, osservando l’umano trambusto con la solita, regale indifferenza. Anzi: qualcuno mette il muso fuori, curioso, per vedere com’è diventato quel mondo che prima era rifugio e ora sembra Venezia. Qualcuno fa pure merenda all’aperto, che tanto la pappa non manca, nemmeno stavolta.

E lì accanto, tra uno spuntino e una zampa nell’acqua, compare anche un germano reale, attratto da quel lago improvvisato. Una scena quasi surreale: il rifugio dei gatti trasformato in laguna, con ospiti alati e felini che non perdono mai la calma.

Ma mentre i mici conservano la loro maestosa flemma, per i volontari è l’ennesimo colpo al cuore. Tutto il lavoro fatto per evitare che accadesse di nuovo si è rivelato inutile. L’acqua è salita più dell’anno scorso, ha invaso, rovinato, distrutto. Le mani che ogni giorno accarezzano, curano, nutrono e puliscono ora devono contare i danni, fare l’inventario, buttare via oggetti, speranze, tempo.

Eppure, nessuno molla. Non lo fanno i gatti, non lo fanno i volontari.

Il rifugio resta lì, vivo, bagnato, ma vivo. E con lui resta anche la voglia di ricominciare, di rimettere a posto tutto, di chiedere una mano senza vergogna. Perché chi ama gli animali non ha tempo per piangersi addosso.

“Grazie a chi ci sta scrivendo per sapere come aiutare”, hanno scritto su Facebook. “Abbiamo ancora uova di Pasqua e cestini di ovetti: sabato saremo a Porta Vercelli e, se non ci saranno altre emergenze, anche in gattile. Nei prossimi giorni aggiorneremo la lista Amazon con ciò che ci serve davvero.”

Non chiedono l’impossibile. Chiedono presenza, solidarietà, ascolto. Chiedono che questa volta non ci si dimentichi di loro quando smette di piovere. Perché un rifugio come questo non è solo un posto dove mettere i gatti all’asciutto. È un presidio di civiltà, un luogo dove si sceglie ogni giorno di stare dalla parte giusta.

E allora, Ivrea, ascolta. Guarda quelle foto: l’acqua, i mici, il germano, la pappa fuori. Guarda e decidi da che parte vuoi stare.

Perché i gatti non parlano. Ma resistono.
E questo, oggi, vale più di mille parole.

gattile

gattile

gattile

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori