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Cronaca

Castagneto Po, frana travolge il comprensorio: famiglie isolate al buio e al gelo

Una montagna di fango blocca ogni via d’uscita. Il Comune si chiama fuori: “È una strada privata”. I residenti chiedono aiuto: “Siamo in pericolo, servono soccorsi subito”

Una frana di fango e alberi chiude via Po a Castagneto

Foto Antonio De Col

• A San Sebastiano Po si sono verificate inondazioni provocate dal rio Bellavalle e dal torrente Leona, diverse frane hanno isolato alcune frazioni, un’altra frana ha interrotto la linea dell’acquedotto.

• A Castagneto Po una frana rende impossibile la viabilità da e verso Chivasso

• A Lauriano una frana ha bloccato la statale 590 della Valcerrina.

Una frana di vaste proporzioni ha travolto questa mattina il comprensorio residenziale di via Po 78/5, in località Castagneto. Un'intera porzione di collina ha ceduto, trascinando a valle terra, fango e alberi secolari, sbarrando ogni accesso alla zona e isolando completamente i residenti. Famiglie intere sono ora bloccate nelle loro case, senza corrente elettrica, al freddo e impossibilitate a comunicare con l’esterno.

I danni sono ingenti. La frana ha tranciato i cavi elettrici, lasciando le abitazioni senza luce, riscaldamento e acqua calda. I freezer sono spenti da ore, le linee telefoniche sono instabili e la rete internet è completamente fuori uso. Alcune auto sono state letteralmente sollevate e trascinate dalla massa di detriti, sbattute contro la vegetazione o spinte oltre la carreggiata.

Il sindaco e il vicesindaco di Castagneto Po, al momento, si dicono impotenti: “Si tratta di una strada privata, il Comune non può intervenire”. Una posizione che sta facendo infuriare i residenti, che chiedono un intervento immediato per la loro messa in sicurezza.

Pamela Ossola, una delle persone coinvolte, lancia un appello disperato:
“Io sento gli alberi scricchiolare, sono spaventata. Siamo separati dal resto del paese da una montagna di fango, acqua e alberi. Alcune auto sono state scaraventate dalla frana. Abbiamo bisogno di aiuto immediato, prima che la situazione peggiori. Il Comune dice che non può intervenire perché la strada è privata, ma qui ci sono delle persone, delle vite da proteggere. Chiediamo aiuto a chiunque possa fare qualcosa. La situazione è pericolosa e peggiora di minuto in minuto”.

Pamela è figlia di Giovanni Ossola, storico sindaco di Settimo Torinese, scomparso nel 2022: un nome molto noto nel panorama politico locale. Ma oggi è solo una cittadina in trappola, come le decine di altri abitanti del comprensorio che vivono con la paura che la montagna continui a muoversi.

E il rischio è concreto: la stabilità del terreno resta compromessa, e gli alberi ancora in bilico potrebbero innescare nuovi cedimenti. Il tempo stringe. La priorità assoluta è ora quella di consentire l’accesso ai soccorsi, mettere in sicurezza gli edifici e ristabilire almeno le forniture elettriche, prima che l’isolamento si trasformi in tragedia.

Si attende l’intervento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle autorità competenti in materia di dissesto idrogeologico. Per ora, però, resta il silenzio. E il boato sinistro degli alberi che scricchiolano

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