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Cronaca
15 Aprile 2025 - 23:50
Sergio Mattarella
È successo questa sera, in silenzio, senza clamore, come tutto ciò che riguarda Sergio Mattarella. Un Presidente che non ama i riflettori ma li sopporta con dignità, per dovere. Un uomo che ha dato al Paese tutto quello che poteva dare, e che ora chiede solo una cosa: qualche battito più regolare, grazie a un piccolo congegno elettronico.
A 83 anni, il Capo dello Stato è stato ricoverato all’ospedale Santo Spirito di Roma per un intervento programmato di impianto di pacemaker. Nessuna urgenza, nessun allarme. Il Quirinale rassicura: è tutto sotto controllo. Eppure, la notizia è bastata a fermare il respiro di milioni di italiani. Perché se si ferma, anche solo per un attimo, il cuore di Mattarella, è come se si fermasse anche quello della Repubblica.
Durante il giorno, il Presidente aveva svolto regolarmente i suoi impegni: colloqui istituzionali, firme, incontri. Poi, con la discrezione che lo contraddistingue, si è recato in ospedale. Lontano dai flash, dai proclami, dalle sceneggiate. Come fa da sempre.
L’intervento sarà eseguito dal professor Roberto Ricci, primario del reparto di cardiologia, medico di fiducia del Colle. La procedura è semplice, dicono i medici, ma l’emozione è inevitabile. Anche perché, in queste ore, nessuno pensa alla chirurgia: tutti pensano all’uomo. Al suo volto stanco ma saldo, alla sua voce pacata, alla sua sobrietà diventata esempio.
Sui social fioccano messaggi di affetto, non solo da politici o istituzioni. “È come se si fosse ammalato mio nonno”, scrive una ragazza su Facebook. “È l’unico in cui ho creduto davvero”, commenta un ragazzo su X. A dimostrazione che Mattarella ha saputo superare i confini della politica, diventando una figura familiare, quasi paterna, per chiunque creda ancora in uno Stato che ascolta, che non urla, che non si piega.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha subito scritto: “Al Presidente Mattarella i miei più sentiti auguri per un pronto e pieno ristabilimento. L’Italia lo attende presto, con la forza e la dedizione di sempre.”
Eppure, dietro quella calma apparente, resta una domanda sospesa: cosa accadrebbe se, anche solo per qualche giorno, Mattarella non potesse esercitare le sue funzioni? La Costituzione è chiara: subentrerebbe il Presidente del Senato, oggi Ignazio La Russa. Ma è uno scenario che nessuno vuole nemmeno contemplare. Non perché manchino i meccanismi, ma perché nessuno vuole pensare all’Italia senza Mattarella.
Lui che ha accettato un secondo mandato per senso del dovere, quando tutto intorno sembrava cadere a pezzi. Lui che ha ricucito il Paese nei momenti più bui. Lui che, ancora oggi, è la garanzia silenziosa di un’Italia che spesso urla, ma in fondo cerca solo un punto fermo.
Ora quel punto fermo si concede una pausa. Breve, programmata, necessaria. Tornerà presto, ci dicono. E ci crediamo. Perché il cuore di Sergio Mattarella non smette di battere per il Paese. E il Paese, in queste ore, batte all’unisono con lui.
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