Cerca

Attualità

Linea Ivrea–Milano, presa per i fondelli? Salvi il bus, ma ti fanno cambiare a Carisio

Regione sospende la soppressione, ma inventa un cambio a metà strada che allunga i tempi e sfianca i pendolari. Avetta (Pd): “Toppe, non soluzioni. E se non protesti, resti a piedi”

Linea Ivrea–Milano, presa per i fondelli? Salvi il bus, ma ti fanno cambiare a Carisio

Linea Ivrea–Milano, presa per i fondelli? Salvi il bus, ma ti fanno cambiare a Carisio

La notizia, almeno in apparenza, sembra buona: la linea 002 Ivrea–Milano, unica connessione diretta su gomma tra il Canavese e il capoluogo lombardo, per ora non verrà cancellata. Il taglio, previsto per marzo a causa dei costi elevati (oltre 120 km a corsa) e dello scarso utilizzo dichiarato, è stato sospeso. Ma sospendere non significa risolvere. Significa prendere tempo.

E nel frattempo, la toppa è servita: a partire dal 5 maggio, chi vorrà raggiungere Milano in bus da Ivrea dovrà cambiare mezzo a Carisio, salendo su una seconda linea autostradale.

Risultato? Un viaggio più lungo di almeno venti minuti e l’ennesima complicazione per chi ogni giorno si sposta per lavorare o studiare.

“Accogliamo con favore la decisione della Regione Piemonte di sospendere la soppressione – commenta il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd) – ma continuiamo a mettere toppe, non a migliorare il servizio. Il cambio a Carisio non è un passo avanti, è una pezza mal cucita. E in queste condizioni, si finisce per scoraggiare i cittadini che ancora credono nel trasporto pubblico”.

Secondo Avetta, il vero problema è la totale assenza di visione: “Siamo sempre costretti a inseguire le emergenze. I pendolari devono protestare, raccogliere firme, mandare lettere, fare rumore. Solo così la Regione si muove. E intanto chi governa continua a parlare di mobilità sostenibile come se bastasse evocarla per farla esistere”.

Parole che rispecchiano perfettamente il quadro già denunciato dai viaggiatori nelle scorse settimane. Il pressing dei cittadini ha fatto la differenza: una petizione, decine di firme inviate a Regione, Comune, Agenzia della Mobilità, e persino cartelli fai-da-te affissi alle fermate per supplire all’assoluta mancanza di informazioni ufficiali.

Lo aveva confermato Arnaldo Montanari, pendolare e programmatore eporediese: “Meglio fare un cambio che restare a piedi”. Montanari era tra i promotori della mobilitazione che aveva convinto l’assessore regionale Marco Gabusi a riaprire il dossier.

Ma anche qui, attenzione: la soluzione tampone non è definitiva. Se i numeri non saliranno – servono almeno 15 passeggeri fissi a corsa, ma al momento la media si ferma a 7 – il rischio taglio resta altissimo. E non perché il servizio non sia utile. Tutt’altro.

Il vero punto dolente è proprio questo: quanti sapevano dell’esistenza della linea 002 prima che la si volesse chiudere? Quasi nessuno. Zero promozione, zero comunicazione, orari introvabili, nessuna traccia nemmeno sul sito del Comune. Solo grazie ai cittadini (e non alle istituzioni) molti hanno scoperto che si può andare a Milano senza dover peregrinare tra treni lenti, ritardi cronici e cambi infiniti.

E a usare la linea non sono pochi: ricercatori, studenti universitari, lavoratori pendolari, pazienti in trasferta per visite mediche. Gente vera, con esigenze quotidiane, non numeri da inserire nei bilanci.

La 002 non è solo una tratta per Ivrea: serve anche Albiano, Santhià, Novara Ovest, Novara Centro, Galliate, Marcallo/Mesero, Arluno, Rho. Cancellarla significherebbe isolare pezzi interi di territorio. Il tutto nel silenzio di chi, da anni, si riempie la bocca di "mobilità dolce", "transizione ecologica", "Pnrr" e "integrazione ferro-gomma".

“Restano tante belle parole sul trasporto pubblico locale – conclude Avetta – ma i fatti sono pochi e insufficienti. Non possiamo continuare a trattare i pendolari come problemi da risolvere all’ultimo secondo, con soluzioni improvvisate e poco credibili”.

Insomma, una storia già vista. I cittadini si mobilitano, le istituzioni inseguono, e alla fine forse si evita il peggio. Ma a che prezzo? E soprattutto: è mai possibile che in Piemonte, per ottenere un diritto, si debba prima combattere una battaglia?

immagine

Ivrea Milano

Tutte le linee gestite da Extra.to a Ivrea

Extra.To è il consorzio unico per i trasporti pubblici extraurbani nella Città Metropolitana di Torino. Riunisce 17 società concessionarie del trasporto pubblico extraurbano che operano nell'area metropolitana di Torino, formando una rete integrata che copre l'intero territorio provinciale.

Ivrea-Milano
265 Pont-Carema-Ivrea-Torino
348 Alice C.-Livorno F.-Cigliano-Ivrea
358 Cavaglia'-Piverone-Ivrea
904 Ivrea-Chivasso / Servizio Sostitutivo Ferroviario
4151 Cossano-Ivrea
4152 Silva-Vialfre'-Ivrea
4153 Quassolo-Ivrea
4154 S.Bernardo-Ivrea-Albiano
4155 Samone-Ivrea-Burolo
4156 Andrate-Ivrea
4157 S.Germano-Pavone
4168 Bellavista-Ivrea Q.Re S.Giovanni
4512 Traversella-Ivrea (CM Valchiusella)
4541 Ivrea-Colleretto G.Bioparco-Loranze'
5143 Cuorgne'-Castellamonte-Ivrea
5145 Rivarolo-Ivrea
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori