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Il Pd applaude il sindaco, zittisce Spitale e toglie la delega al commercio a Dulla

Riunione farsa sulla sicurezza per blindare il sindaco, zittire Spitale, sfrattare i fragili e scaricare Dulla. Intanto Ivrea è diventata una piazza di spaccio. Ma per la maggioranza è solo “disagio”

Chiantore dimettiti. Lo chiedono, sui social, i Fratelli d'Italia

Matteo Chiantore

Una giornata tutta all’insegna del Partito Democratico, almeno per chi ancora si illude che esista una regia. In realtà, è stata l’ennesima messinscena mascherata da confronto aperto, l’ennesima riunione per salvare la faccia, ricompattare i ranghi e fingere che vada tutto bene.

Titolo ufficiale? Un incontro per parlare di sicurezza.
Obiettivo reale? Applaudire il sindaco, tirarlo su di morale e mettere in riga i “rivoluzionari senza rivoluzione”, a cominciare dal presidente del Consiglio comunale Luca Spitale, reo di commentare troppo sui social. Glielo dicono da mesi. Stavolta gliel’hanno detto davanti a tutti.

Un incontro “aperto”, certo. Ma di quelli dove il copione era già scritto, e la platea era lì per annuire, non per discutere. Un appuntamento per lanciare segnali, come quello indirizzato a chi ha ancora orecchie per sentire: l’ufficio “Help” deve sloggiare dal Movicentro, deve traslocare. Anche se è promosso dallo Zac!, anche se serve chi è in difficoltà.
“Perché i servizi alle fragilità non possono stare nel bel mezzo del disagio….” hanno inforcato Gabriella Colosso e Francesco Giglio.
Un ragionamento che fila, certo, ma che è anche tutto un programma. Vedremo…

Di certo è stato anche il giorno in cui si è fatto, senza dirlo troppo, un timido mea culpa:
“Forse abbiamo sbagliato a negare che ci fosse un problema sicurezza”.
Ma si sa, non è mai troppo tardi. 

Il giorno dopo, zac! (senza alcuna correlazione con la cooperativa), arriva puntuale il rimpastino con la delega al commercio che passa da Fabrizio Dulla a Gabriella Colosso.
Un cambio improvviso, silenzioso, chirurgico. Che puzzerebbe di resa, se non fosse travestito da rilancio.

Perché? Perché duemila firme non si ignorano.
Duemila firme contro il degrado pesano. Eccome se pesano.
E se anche il sindaco cerca di minimizzare, il segnale è chiaro: qualcosa si è rotto.

Mai questa maggioranza di centrosinistra è sembrata così fragile, così sfilacciata, così incapace di dare risposte a una città che chiede sicurezza, decoro, presenza.
A due anni esatti dall’insediamento, l’aria non vuole essere quella di una resa dei conti o di una lunga agonia. Ma un po’ lo è.

A provare a salvare la baracca, il presidente di circolo Maurizio Perinetti, ha proposto tavoli permanenti con le opposizioni per smorzare le critiche, rompere la contrapposizione. Tentativo lodevole. Ma inutile.
Francesco Giglio e la maggioranza han fatto finta di non sentire.
Di quei tavoli, non ne vogliono sapere. Nè ora nè mai.

In serata, il comunicato ufficiale del Pd. Un lungo elenco di intenzioni: incontri nei quartieri, ascolto delle associazioni, coordinamento con la Prefettura, più videosorveglianza, comunicazione più efficace, ingressi nelle scuole, riunioni della Conferenza dei Capigruppo.
Tutto giusto?
Più o meno.

Perché è nei dettagli che si misura la distanza tra la città e chi la governa.
Dettagli? Forse. Ma sintomatici.

Giglio, ad esempio, continua a parlare solo di disagio.
Rientrano nel disagio i tossicodipendenti e gli alcolisti, quelli che dormono sotto i ponti o negli spogliatoi del circolo tennis, quelli che se le danno e quelli che tirano fuori il coltellino.

Ma la domanda vera è: i tunisini che arrivano ogni giorno da Torino, che stazionano tra scuole e Movicentro, sono persone in difficoltà?
O sono parte di un sistema di spaccio strutturato?
E lo spaccio, è microcriminalità o no?

E se esiste lo spaccio, siamo sicuri che Ivrea non sia già considerata una piazza dalle organizzazioni criminali?

Un approfondimento sul fenomeno è contenuto nell'ultima relazione della Direzione investigativa antimafia.

"La criminalità magherebina - leggiamo nel capitolo sulla Città Metropolitana di Torino  - risulta,  per lo più dedita allo spaccio di hashish ed ecstasy. Le associazioni di matrice nigeriana ripropongono da tempo, anche in Piemonte, gli schemi delinquenziali tipici dei “secret cult”, così come confermato da recenti evidenze investigative e giudiziarie...".

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La giunta gira intorno alle parole, come se bastasse edulcorare per cambiare la realtà.
Basterebbe invece dire che il fenomeno c’è, che Ivrea non ce la fa da sola, e che servono interventi del Prefetto e dello Stato.

Cosa che, guarda caso, sta già accadendo: con la creazione di una zona tra scuole e Movicentro presidiata da tutte le Forze dell’Ordine, su ordine del Prefetto, non del Comune.

E i vigili?
Certo che ci sono.
Ma non sono addestrati, dice  Chiantore, “a combattere fenomeni di questo tipo”.

Una dichiarazione che ha fatto inorridire più di uno, a partire dal consigliere comunale Massimiliano De Stefano: “L’immagine di vigili disarmati ed ex bibliotecari suscita un sorriso amaro. Non avrei mai immaginato che la polizia locale potesse provenire dalle biblioteche”, ha detto. “In questo contesto, chi sottovaluta è complice”.

E poi c’è Dulla. Scaricato con eleganza.

De Stefano prova a difenderlo: “Le duemila firme pesano come un macigno, e la spada di Damocle si posa sulla testa dell’unico che non ha colpe. Desidero esprimere la mia solidarietà, riconoscendo il suo impegno, nonostante il carattere schivo. Preferisco chi realizza opere concrete, anche se poco brillante nella comunicazione, a chi sa solo fare public relations. A Gabriella Colosso, auguro buon lavoro. Ma ora servono azioni vere.”

Ancora più diretto Vincenzo Ceratti, ex coordinatore di Forza Italia, oggi battitore libero del centrodestra: “A noi che denunciamo l’insicurezza ci accusano di parlare con la pancia. Ma in mano a Giglio, Spitale e Chiantore da questa situazione non si esce e non se ne uscirà. Le loro sono chiacchiere, come lo erano le promesse di fermare i lavori della ferrovia. Sminuiscono tutto. E danno la colpa al Governo, al Prefetto, alle forze dell’ordine. Che invece noi cittadini ringraziamo. È come se la maggioranza vivesse su Marte. Forse il problema è che nemmeno risiedono a Ivrea. Ecco in che mani siamo”.

Sul ruolo della polizia locale si scalda Fabrizio Lotito dei Fratelli d'Italia. "Chi conosce il Codice Penale e quello di Procedura Penale dovrebbe sapere che la Polizia Locale, oltre alle competenze in materia amministrativa e di polizia stradale, svolge precise funzioni di polizia giudiziaria, sancite in modo chiaro dalla legge. Sminuire – o peggio, ignorare – tali funzioni, equivale a denigrare un’intera categoria... Esprimiamo la nostra piena solidarietà alla Polizia Locale di Ivrea: donne e uomini che operano con risorse limitate. Chiediamo al Sindaco una rettifica pubblica e immediata delle sue affermazioni e un chiarimento istituzionale...".

Insomma, una giornata emblematica.
Di quelle che mostrano a tutti che la macchina è ferma. E che nessuno sa più come farla ripartire.

Il Comunicato stampa del Pd

La sicurezza in città 

Il circolo di Ivrea del Partito Democratico, nell’incontro del 10 aprile 2025, ha nuovamente affrontato e discusso il tema del disagio giovanile e della sicurezza nella nostra città. 

Questo tema negli ultimi mesi è stato al centro dell’attenzione e rischia di minare la convivenza sociale e civile e di diventare contemporaneamente motivo di strumentalizzazione politica. 

E’ importante notare che non riguarda solamente la città di Ivrea, ma attraversa con le sue dinamiche tutte le città italiane (e anche straniere). E quindi il tema della sicurezza va innanzitutto affrontato dalle istituzioni del governo nazionale. Inoltre va messo in risalto il fatto che, a fronte delle aumentate necessità di governo della sicurezza, non vengono assunti provvedimenti in termini di risorse economiche, materiali e umane per dotare le forze dell’ordine dei mezzi sufficienti per garantire controlli e presidi adeguati. 

I problemi della sicurezza di un territorio sono prima di tutto espressione del grado di disagio vissuto da determinate categorie di cittadini, disagi di origine economica e sociale. Tali criticità possono essere affrontate, risolte e superate solo con azioni e provvedimenti strutturali che tendano a eliminare o almeno ridurre le cause del disagio. Azioni di prevenzione sono di fondamentale importanza. 

La sicurezza è una priorità che deve essere affrontata con analisi concrete, progetti strutturati e con un coinvolgimento profondo delle comunità locali, non con una politica del terrore che spinga a cercare il nemico ovunque. Per questo affrontare la sicurezza in modo strutturale significa investire in progetti educativi, nella riqualificazione urbana, in servizi sociali e nel dialogo interculturale, in quanto solo una società coesa può dirsi davvero sicura. 

E’ indispensabile intensificare le attività di educazione alla legalità per i giovani, attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle istituzioni, che coinvolga necessariamente le famiglie e il mondo scolastico. Anche il Comune, e più in generale le comunità locali, possono contribuire a ridurre i fattori di vulnerabilità e disagio dei giovani con iniziative e progetti ritagliati sulle loro esigenze e aspettative. 

Contestualmente è necessario investire di più in azioni di ascolto e coinvolgimento dei giovani immigrati attraverso l’utilizzo sistematico di mediatori culturali che operino nei centri di accoglienza (SAI – Sistema Accoglienza Integrazione) e direttamente sul territorio in cui questi giovani agiscono. In questa direzione sarebbe molto importante mettere in atto una forte collaborazione tra questi centri e gli Enti Locali dove risiedono i giovani ospitati nei centri di accoglienza. 

Accanto alle necessarie azioni strutturali da intraprendere, è necessario anche intervenire con azioni più immediate per arginare con tempestività e determinazione i comportamenti illegali che si riscontrino in città. 

Alcune di queste azioni, peraltro, sono già in fase di attuazione e stanno esercitando un efficace controllo confermando il ridimensionamento dei comportamenti illegali. Il Sindaco di Ivrea ha Comunicato Stampa La sicurezza nella nostra città Ivrea, invitato le autorità preposte alla sicurezza (Prefetto e Forze dell’ordine) ad intervenire e questa presenza più assidua ha portato evidenti segni di miglioramento nel controllo della situazione. 

Alcune azioni operative che potranno essere messe in atto: 

- Incontri periodici con i cittadini nei quartieri e con le associazioni (commercianti, volontariato sociale) per ascoltare e insieme valutare ipotesi di soluzione e interventi; 

- Costante monitoraggio della situazione con la Prefettura e le Forze di Polizia. L’intensificazione dei controlli esercitata in queste settimane ha dato esiti molto positivi: i fenomeni di comportamenti illegali si sono notevolmente ridimensionati; 

- Provvedere con tempestività ad investire nella installazione delle videocamere di sorveglianza con i fondi che sono stati stanziati dall’Amministrazione Comunale nel bilancio di previsione 2025 approvato dalla maggioranza (e che sono stati ulteriormente incrementati dall’amministrazione); 

- Emissione di comunicati stampa periodici sulle azioni svolte e su cosa si intenda fare in accordo con le forze dell’ordine. Una comunicazione corretta e puntuale è utile per tenere informati i cittadini sulla situazione ed evitare strumentalizzazioni e divulgazioni di notizie errate; 

- Garantire una maggiore informazione e formazione sul tema della legalità nelle scuole, a partire dalla scuola primaria, per aiutare a far crescere sempre di più e meglio giovani responsabili. 

- Pianificare riunioni della Conferenza dei Capigruppo per coinvolgere maggiormente il Consiglio Comunale. Il tema della sicurezza va affrontato e condiviso con responsabilità da parte di tutto il Consiglio Comunale. 

Ivrea, 11 aprile 2025 
PARTITO DEMOCRATICO,
Circolo di Ivrea e Cascinette 

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