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10 Aprile 2025 - 17:27
la frana
Proseguono senza sosta gli interventi per la messa in sicurezza della Strada Provinciale 73, chiusa al traffico dal 6 marzo scorso a causa di una frana di considerevole entità che ha interessato il tratto compreso tra il km 2+350 e il km 4+100, nel tratto tra Borgofranco d’Ivrea e Nomaglio, in Alta Canavese. Fin dalle prime ore successive all’evento, la Città metropolitana di Torino ha attivato le procedure per un intervento urgente, incaricando una ditta specializzata nella bonifica e messa in sicurezza di versanti montani.
Le prime operazioni si sono concentrate sulla rimozione del materiale franato e sull’analisi della stabilità del versante. Tuttavia, i rilievi geologici effettuati già nei giorni immediatamente successivi hanno evidenziato criticità ben più gravi di quanto inizialmente stimato. In particolare, è stato individuato un blocco roccioso di circa 70 metri cubi in equilibrio instabile, tale da rappresentare un grave pericolo per la viabilità e per le abitazioni presenti nelle vicinanze.
Proprio la vicinanza con alcuni nuclei residenziali ha impedito l’uso di esplosivi per la demolizione del blocco, costringendo i tecnici a optare per una demolizione meccanica controllata, molto più complessa e lunga nei tempi. Parallelamente, è stato necessario ampliare il perimetro di controllo del versante, riscontrando ulteriori danneggiamenti alle reti e alle barriere paramassi preesistenti, alcune delle quali risultano ormai inutilizzabili e da sostituire.
Le operazioni si sono intensificate nelle scorse settimane e hanno raggiunto una nuova fase operativa con il sopralluogo del geologo incaricato dalla Città metropolitana di Torino avvenuto lunedì 7 aprile, seguito dai rilievi topografici di mercoledì 9. Questi accertamenti hanno permesso di definire nel dettaglio il nuovo quadro degli interventi necessari, che si svilupperanno nei prossimi giorni con l’obiettivo di consentire una riapertura almeno a senso unico alternato.
Nel dettaglio, verranno eseguiti: il disgaggio manuale di rocce in precario equilibrio ancora presenti sopra la carreggiata; la posa di nuove reti metalliche di contenimento; la realizzazione di un piccolo rilevato protettivo a lato strada e la cantierizzazione stradale per garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti.
Il personale specializzato, tra cui rocciatori professionisti, sarà al lavoro a partire da venerdì 11 aprile. La data non è casuale: l’impiego immediato di queste figure non è stato possibile prima a causa della loro contemporanea presenza in altri cantieri, trattandosi di risorse altamente qualificate e disponibili in numero limitato.
La riapertura della SP 73 – anche solo con transito a senso unico alternato regolato da semaforo – è stimata entro la fine della prossima settimana, se le condizioni meteo non interferiranno con il cronoprogramma degli interventi. La cifra complessiva stanziata per questa fase dei lavori si aggira attorno ai 60.000 euro, ma è probabile che si renda necessario un ulteriore investimento qualora emergano nuove criticità.
Il disagio per i residenti e per i pendolari della zona è stato notevole in queste settimane, con la necessità di deviare su percorsi alternativi spesso più lunghi e tortuosi. Tuttavia, la priorità rimane la sicurezza: solo una verifica completa e approfondita della stabilità del versante potrà garantire una riapertura definitiva in totale tranquillità.
Intanto, la Città metropolitana fa sapere che i rilievi topografici eseguiti il 9 aprile saranno fondamentali per pianificare gli interventi successivi – tra cui nuove barriere e sistemi di monitoraggio – che potranno essere messi in campo nei prossimi mesi per evitare il ripetersi di episodi simili su una strada di fondamentale importanza per la viabilità locale.
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