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Eporedia Futura
07 Aprile 2025 - 09:58
Il raduno di venerdì scorso
Egregio Direttore,
Caro Liborio,
uso per la prima volta lo spazio che mi è concesso per rispondere a un articolo pubblicato su questa stessa testata.
Mi riferisco a “Frank vs chitarra: Ivrea divisa tra canottiera mimetica e cena al sacco”, uscito il 5 aprile.
Ho ritenuto necessaria una risposta perché, in fin dei conti, non condivido l’idea di una città divisa in due poli opposti e ugualmente dannosi per un serio e costruttivo dibattito sulla sicurezza urbana.
Il complesso tessuto sociale eporediese è composto principalmente da un enorme numero di persone che si sentono prese in giro da entrambe le manifestazioni e, soprattutto, da un’Amministrazione comunale che si sta dimostrando sempre meno in grado di rispondere alle proprie istanze.
Se, da una parte, trovo farsesca l’iniziativa di Frank Mascia, che ha propagandato la sua persona e il “movimento” di cui è pressoché l’unico esponente tramite le lamentele degli Eporediesi (che, ovviamente, conosce perfettamente…), ritengo patetico il pic nic organizzato dalla cooperativa ZAC nei pressi del Movicentro (sì, a pochi passi da dove sarebbe stata stuprata una ragazza qualche giorno fa) intitolato “La Città si-cura”.
Il famoso “presidio di legalità” tanto incensato dalla Sinistra arriva a parlare di sicurezza o, meglio, organizza un pic nic per parlarne (forse).
Mi sembra veramente assurdo che, proprio al Movicentro, degli esponenti della Sinistra extraparlamentare arrivino a gridare “riprendiamoci i nostri spazi”, proprio in quello spazio urbano che sembra essere destinato per diritto divino a loro stessi, in una situazione burocratica dove le ombre del conflitto di interessi si fanno sempre più oscure.
Il limite della decenza dovrebbe persistere anche quando il dibattito politico diventa aspro.
Ma gli interessi, com’è noto, rendono le persone cieche e, soprattutto, prive di pudore.
Tornando alla sicurezza, come ho sempre sostenuto, ritengo che la destinazione sociale del Movicentro sia un’aggravante per la situazione, posto che i fruitori di tali servizi (che poi, detto fra noi, sarebbe molto interessante scoprire l’effettiva entità di questi grandi servizi, oltre agli spritz, sicuramente ottimi, fatti dal collega Consigliere Comunale Andrea Gaudino) vengono portati in un luogo difficile per natura come una stazione.
Quindi, per rendere nuovamente sicura la nostra Città non abbiamo bisogno di esaltati di alcun tipo, né con la canottiera mimetica né con i pantaloni larghi etnici.
Abbiamo bisogno della Politica, quella seria, che non si nasconde né dietro la parola “percezione” né dietro qualche improvvisato dell’ultimo minuto.
Ivrea ha bisogno, anche con urgenza, di amministratori preparati e che abbiano un forte contatto con la realtà in cui vivono e con la cittadinanza tutta, onde evitare situazioni del tipo “sono nato e cresciuto a Ivrea ma non conosco questa situazione”.
In conclusione, una breve risposta a quel “riprendiamoci i nostri spazi”: che si inizi a liberare quelli della comunità, ponendo fine a tante situazioni sempre più inaccettabili.
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Commenti all'articolo
Sovietico Eporediese
29 Aprile 2025 - 11:05
A quanto pare le fa schifo la civiltà e la convivialità per cercare di far tornare un ambiente sociale pacifico e soprattutto Etico. Aver avuto un intruso che non sa nulla della Storia di Ivrea che ha avuto il coraggio di fare una buffonata con dietro proprio un ottimo murales simpatico e di cultura e di Comunità denota la pochezza culturale.Capire la filosofia Eporediese?
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