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Per chi suona la campana
06 Aprile 2025 - 07:24
Magazzini Harrods
Sul Corriere della Sera del 13 marzo scorso il corrispondente dall'Inghilterra, Luigi Ippolito, scrive che: «A Londra il Ramadan sembra aver soppiantato la Quaresima. Quest'anno i due periodi di digiuno e penitenza praticamente coincidono, ma tutta l'attenzione appare finalizzata sulla ricorrenza musulmana. Nei grandi supermercati ci sono pubblicità che annunciano "Sei pronto per il Ramadan?", Harrod's sul suo sito propone cene per l'Iftar, il banchetto dopo il tramonto che spezza il digiuno, le catene del fast food offrono sconti, i parrucchieri stanno aperti fino a tardi per agevolare la clientela musulmana».
Nella capitale britannica sono state accese le «Luci del Ramadan» a Coventry Street, mentre nella centralissima Leicester Square c'è un'installazione luminosa interattiva che vuole simboleggiare lo «spirito del Ramadan». Anche in Italia in questi giorni assistiamo alle consuete scene di ordinaria sottomissione all'Islam politico.
Gli esempi si sprecano, ma concentriamoci sulla Chiesa, dove nelle parrocchie si organizzano ovunque «cene dell'amicizia» per i musulmani che spezzano il digiuno del Ramadan. A Belluno la diocesi organizza dal 2018 la preghiera comune cattolici-musulmani e la cena di rottura del digiuno.
All’avanguardia i vescovi piemontesi: il cardinale Roberto Repole ha inviato i suoi auguri e il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro, un caloroso messaggio: «Che il Dio Misericordioso, benedica le vostre famiglie e le vostre comunità. Ramadan Karim! Ramadan è generoso!»
Ormai, nel mondo cattolico, l’assimilazione tra Quaresima e Ramadan, complici l’ignoranza dei pastori, ha preso piede e non si ha più il coraggio di mettere in luce, con tutto il rispetto e la considerazione per le persone dei fratelli musulmani, le profonde differenze fra le due fedi.
L’Islam è una religione rituale, che si limita ad esigere il rispetto dei suoi cinque pilastri: il monoteismo (affatto diverso da quello cristiano), la recita delle preghiere prescritte, il pellegrinaggio alla Mecca e il Ramadan. La Quaresima non ha bisogno di luminarie, perché è uno spirito interiore di penitenza e conversione, non chiede di osservare dei riti per poi immergersi nei piaceri, ma di vivere in uno spirito di penitenza.
Questo per i cristiani è inconcepibile e stigmatizzato da Gesù Cristo quando condanna l’atteggiamento dei farisei, i quali osservavano scrupolosamente le prescrizioni rituali imposte dalla legge, ma avendo il cuore lontano da Dio. Lo spirito di penitenza è spirito di sacrificio, non di osservanza rituale, quel sacrificio della Croce che è «scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani» (1 Cor. 1,22-23).
L’islamizzazione europea avanza indisturbata, come un’onda silenziosa, e si combina con il suicidio della cultura occidentale, di cui è espressione l’ideologia woke, dolcemente, come nella Francia immaginata da Michel Houellebecqnel suo «Soumission».
Com’è noto, l’Arabia Saudita sta da anni investendo nelle università occidentali, per cambiarne le idee.
In questi giorni i media ricordano, a venticinque anni dalla sua scomparsa, i grandi carismi di San Giovanni Paolo II, e tutti gli attribuiscono il merito del crollo dei sistemi comunisti dell’Est europeo, mentre la nostra intellighénzia cattocomunista lo irrideva come reazionario.
Qualche anno fa un autorevole ecclesiastico amato e stimato dal papa polacco rivelò una «confidenza mistica»: «Ricordalo a coloro che tu incontrerai nella Chiesa del Terzo Millennio. Vedo la Chiesa afflitta da una piaga mortale, più dolorosa rispetto a quelle di questo Millennio. Si chiama islamismo, con l’Europa ridotta a un museo di vecchi cimeli. Voi dovrete contrastarlo, ma non con le armi, ma con una fede vissuta con integrità».
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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