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Metro 2 a Pescarito? Una bufala lunga tre anni. Ma Piastra continua a raccontarla

Dal 2022 la sindaca di Settimo promette un prolungamento che non esiste. Zero fondi, progetto congelato, nessuna gara. Ma tra favole elettorali e interviste fuffa, si continuano a illudere i cittadini

Metro 2 a Pescarito? Una bufala lunga tre anni. Ma Piastra continua a raccontarla

Elena Piastra

È dal 2022 che Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese, racconta ai cittadini la stessa storia: la Linea 2 della metropolitana di Torino arriverà anche a Pescarito. E, come ogni favola, la sindaca ci mette dentro tutti gli ingredienti: giovani da servire, disparità da colmare, treni da progettare, sogni da inseguire. C’è solo un dettaglio che manca: la verità.

Perché mentre Piastra continua a parlare come se il prolungamento verso San Mauro e Settimo fosse dietro l’angolo, il progetto reale della Metro 2 dice tutt’altro. E lo dice da tempo.

Gennaio 2023. Una conferenza stampa chiarisce, una volta per tutte, che il prolungamento verso nord-est è stato rimandato a data da destinarsi. Le risorse disponibili – 1,8 miliardi di euro – non bastano nemmeno per realizzare la tratta principale tra Rebaudengo e Politecnico, tanto che si è già deciso di tagliare tre fermate.

Mancano altri 2 miliardi per completare i tratti verso Orbassano e, soprattutto, San Mauro/Pescarito. Lo ha detto chiaro il commissario straordinario del progetto, Bernardo Chiaia: “Sarebbe costata almeno 250 milioni in più. Abbiamo scelto di dare priorità al tratto cittadino”.

Eppure, nel suo ultimo intervento sulla stampa, Piastra finge sorpresa, come se fosse caduta dal pero: “Durante la conferenza nessuno ha parlato del prolungamento verso Nord. Salvini ha persino detto: ‘Pescarito cosa?’”. Sì, ha detto proprio così. Ma era davvero necessario aspettare il sarcasmo del vicepremier per capire che il progetto per Pescarito non esiste più?

Nel progetto preliminare, in effetti, Pescarito c’era. Così come c’era nel DUP del Comune di San Mauro, nelle dichiarazioni ottimistiche della sindaca Giulia Guazzora, nei post trionfali di Appendino e nei proclami dell’ex sindaco Marco Bongiovanni. Ma quando nel 2022 si decise di non collocare più a Pescarito il deposito dei treni, quella battaglia era già persa. “Nessuno ha mai detto esplicitamente ‘abbiamo tolto Pescarito’ dal progetto”, dice oggi Piastra. Ma forse qualcuno avrebbe dovuto iniziare a dirlo, con chiarezza, anziché continuare a promettere un’opera che è stata archiviata due anni fa.

InfraTo, la società incaricata di progettare l’opera, ha le mani legate: procederà per lotti, partendo dalla parte centrale, quella che può funzionare anche con un deposito provvisorio a Rebaudengo. Tutto il resto – comprese le quattro fermate previste in origine a nord – è congelato. E nessuno, a parte Piastra, continua a parlare di “alternative”. Quali? Nessuno lo sa.

E qui sta il nodo politico: nel 2024, durante la campagna elettorale, la sindaca di Settimo ha continuato a raccontare la metro come una certezza, un fatto, un’opera destinata a partire. Nessuna parola sul congelamento, nessun riferimento alla revisione delle priorità, nessuna onestà nel dire che non c’è un euro per andare oltre Rebaudengo.

E oggi? Oggi Piastra continua imperterrita a chiedere a Lo Russo di “mantenere le promesse”. Ma quali promesse? Quelle fatte nel 2022, alla svelta, durante un incontro pubblico a San Mauro, per poi sparire nel nulla? Quelle inserite nel progetto preliminare che oggi non ha copertura economica? Quelle che la stessa InfraTo non considera più realizzabili nel medio periodo?

Per distogliere l’attenzione dall’unica verità — che l’opera non si farà — la sindaca sposta il discorso sulle disuguaglianze territoriali, sugli “squilibri” tra ovest e nord-est. “Torino rischia di condannare la cintura nord a diventare il dormitorio produttivo della città”, dice. Come se un collegamento sotterraneo fosse la soluzione magica per decenni di politiche urbanistiche sbagliate. Ma non è così. La metropolitana non cancella la povertà, non crea università, non ferma lo spopolamento. Soprattutto se non esiste.

Intanto, mentre Beinasco, Orbassano e Mirafiori si preparano ad accogliere la metro, Settimo resta al palo. E San Mauro pure. La differenza è che altrove la politica ha smesso di raccontare favole. A Settimo, invece, la favola è diventata linea programmatica di una donna che tutto fa salvo che occuparsi seriamente della città, che chiede la metro e poi non si occupa delle manutenzioni stradali, che guarda ai Data Center e poi non fa nulla per l'illuminazione pubblica, che guarda all'architettura di Parigi e poi in via Foglizzo non si fa vedere, che parla di trasporto pubblico e concorda con GTT "tagli" delle corse...

Basta promesse. Basta interviste inconcludenti. Basta con l’illusione che ci sia sempre un “piano B” pronto nel cassetto. Se esiste, lo si tiri fuori. Se non esiste, si abbia almeno il coraggio di dirlo.

Il treno per Pescarito non arriverà. La Linea 2, nella sua versione realizzabile, finisce molto prima. E continuare a sostenere il contrario non è solo disonesto politicamente, è anche dannoso per il territorio. Perché sposta l’attenzione da battaglie concrete — collegamenti di superficie, trasporto pubblico più frequente, investimenti reali — a promesse che non verranno mai mantenute.

Insomma, la metro a Pescarito è morta. E finché Elena Piastra continuerà a parlarne come se fosse viva, sarà lei a tenere Settimo dentro una bolla di fumo elettorale. Una bolla che, prima o poi, dovrà scoppiare.

IL PROGETTO DEFINITIVO SCARICA QUI

Metro Linea 2

La linea 2 della metropolitana permetterà di attraversare più agevolmente la città lungo il suo principale asse di sviluppo nordest/sud-ovest. I veicoli saranno a conduzione automatica per ridurre al minimo i tempi di attesa ed ampliare l’offerta del servizio in tutte le fasce orarie.

Il tracciato

La linea 2 con la sua configurazione a “Y”, collegherà 32 stazioni attraverso un percorso complessivo di 27 km, suddiviso in tre tratte principali: una centrale di 16 km che prevede 23 stazioni, partendo da quella di Rebaudengo a quella di Anselmetti; un prolungamento sud, che da quest’ultima stazione conduce fino ad Orbassano collegando 5 stazioni attraverso un percorso di 6 km; un prolungamento nord della stessa lunghezza che con 4 fermate permette di raggiungere Pescarito/S. Mauro.

L’infrastruttura contribuirà a rafforzare i collegamenti tra i principali poli della città, tra cui lo stabilimento FCA di Mirafiori, i poli universitari del Campus Einaudi e del Politecnico di Torino, il centro della città e l’ospedale Giovanni Bosco. La linea 2 si integrerà al servizio di trasporto pubblico esistente grazie a tre punti di interscambio, nella Stazione Zappata e nella stazione Rebaudengo si collegherà al Sistema Ferroviario Metropolitano mentre nella Stazione Porta Nuova, polo intermodale d’eccellenza, intercetterà la linea 1 della metropolitana. Sono inoltre previsti quattro parcheggi di interscambio con mezzi pubblici e privati che contribuiranno a migliorare l’intermodalità del sistema di trasporto presso le stazioni di Orbassano, Anselmetti, San Mauro e Rebaudengo. Per quel che concerne l’interscambio bici-metro, esso sarà perseguito localizzando in prossimità delle fermate, parcheggi bici e stazioni di bike-sharing e prevedendo anche aree riparate e sicure per la sosta lunga nelle principali fermate della linea, in modo da favorire l’utilizzo della bici da parte dei pendolari e/o dai residenti più lontani dal tracciato della metro.

Video del tracciato e della Progettazione Definitiva della stazione “Bologna” | Guarda

L’iter amministrativo

Il progetto preliminare della linea 2 è stato finanziato con il Decreto Sblocca Italia che prevedeva 90 mln da destinare per la realizzazione del prolungamento Ovest della linea 1 e 10 mln per la progettazione preliminare della linea 2.

Nel mese di Dicembre 2017 il Comune di Torino ha affidato mediante gara l’incarico per la redazione del progetto preliminare della tratta centrale della linea 2 della metropolitana e lo Studio di Fattibilità per le estensioni a Nord e a Sud.

Nel mese di Maggio 2019 è stato consegnato alla Città il progetto di fattibilità tecnico ed economica della tratta centrale e nel mese di giugno quello dei prolungamenti verso Orbassano a Sud e san mauro a Nord.

Con la Legge n. 160 (Legge Finanziaria) del 27 dicembre 2019, il Governo ha finanziato 828 milioni di euro la progettazione definitiva della tratta “Rebaudengo-Politecnico” e la realizzazione della tratta funzionale “Rebaudengo-Novara” comprensiva del materiale rotabile.

Il 4 febbraio 2020 la giunta comunale di Torino ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica.

Il 17 Novembre 2020 la Città di Torino ha affidato l’incarico della progettazione definitiva della linea 1 ad Infra.To, società in house specializzata nella progettazione, costruzione e gestione di infrastrutture di trasporto. La delibera di affidamento è stata approvata dalla Giunta comunale e riguarda l’intero tracciato di 28 chilometri da San Mauro a Orbassano, con 32 stazioni, depositi e parcheggi di interscambio.

Nel mese di Gennaio 2021 è stato siglato il contratto di affidamento della progettazione da parte della CIttà di Torino nei confronti di Infra.To

Nel mese di Dicembre 2021 Infra.To ha consegnato alla Città di Torino il Progetto Definitivo per la Valutazione di Impatto Ambientale.

A Gennaio 2022 Infra.To ha consegnato alla Città di Torino il Progetto Definitivo del I Lotto mentre la consegna del II Lotto è stata effettuata nel mese di Marzo.

Il 20 Aprile 2022, con Decreto Interministeriale  MIMS/MEF n.97, sono stati stanziati ulteriori 1.000 Mln di euro.

Nel corso del 2022 e del 2023 si sono svolte le attività relative alla Conferenza dei Servizi per acquisire pareri e autorizzazioni dagli enti preposti.

Il 21 novembre 2023, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, il Prof. Ing. Bernardino Chiaia è stato nominato Commissario Straordinario.

A dicembre 2023 il RUP della Città di Torino ha emesso la validazione definitiva del Progetto. Il Progetto è stato poi inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per verifiche e approvazione.

A seguito del “caro materiale” che ha comportato un aumento dei costi di realizzazione dell’opera (+36%), il Governo ha chiesto al Commissario una rimodulazione della stessa secondo criteri predefiniti per bandire le prime gare di realizzazione della “Metro 2”. Il 28 giugno 2024 la rimodulazione dell’opera viene approvata.

Il 2 Luglio 2024 viene bandita la prima gara per le attività di supporto al Commissario per il “project management” relativo alla scelta del sistema e dei treni, nonché alla realizzazione delle opere civili della tratta “Rebaudengo-Porta Nuova” . 

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