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02 Aprile 2025 - 18:40
Rete tagliata
Il campo da tennis, si sa, dovrebbe risuonare del colpo secco delle palline che rimbalzano, delle urla cariche di agonismo e magari di quel tocco d’eleganza che lo sport sa ancora evocare. Ma a Ivrea, in via Cascinette, il panorama è ben diverso: a muoversi, ultimamente, sono solo le forbici usate per tagliare la recinzione.
L’altra mattina, una cittadina ha assistito, attonita, a una scena surreale: due uomini, presumibilmente nordafricani, uscivano trulli trulli dalla struttura in disuso dopo averne forzato l’accesso. La donna ha chiamato la polizia. Gli agenti, intervenuti per un sopralluogo, hanno scoperto che gli spogliatoi sembrano abitati. Da quanto? Da chi? Impossibile dirlo. Ma nel quartiere San Lorenzo le voci si rincorrono: rifugio per senzatetto? O base logistica dello spaccio?
Un tempo tempio dello sport cittadino, oggi l’impianto è un monumento all’incuria.
"Il tennis per moltissimi eporediesi ha sempre rappresentato non solo uno sport, ma una passione che accompagna la vita quotidiana - commenta quasi con le lacrime agli occhi il consigliere comunale Massimiliano De Stefano - Vederlo in declino è un colpo al cuore e ci si domanda il perché dopo mezzo secolo di storia. È imperativo che questo luogo, simbolo di aggregazione e crescita per molti cittadini, possa tornare a vivere, piuttosto che trasformarsi in un centro d’incontro per chi vive ai margini...".
Ma com’è possibile essere arrivati a questo punto?
Dopo la chiusura della partita legale con i precedenti gestori nel luglio 2024, l’Amministrazione comunale aveva lanciato un bando per individuare un soggetto privato interessato a riqualificare e gestire l’impianto. Com’è andata? Male. Malissimo. Nessun partecipante, nessuna offerta. Solo silenzio. E desolazione.
Allora ci si riprova. L’amministrazione è pronta a rilanciare un nuovo bando, con meno vincoli per chi vorrà farsi avanti. Un gesto disperato, nella speranza che qualcuno – chi? un visionario? un martire? – voglia investire su una struttura che cade letteralmente a pezzi.
L’impianto oggi conta quattro campi in terra battuta e due in erba sintetica, spogliatoi, club house. Il tutto in condizioni preoccupanti: le erbacce avanzano, i muri si sfaldano, e il degrado regna sovrano.
La vecchia manifestazione di interesse, pubblicata il 5 agosto 2024 con scadenza al 30 settembre, si rivolgeva esclusivamente ad associazioni e società sportive senza fini di lucro, le uniche autorizzate a partecipare.
I requisiti? Un progetto preliminare, un piano economico e finanziario, e il coraggio di mettersi in gioco.
Il Comune chiedeva anche la realizzazione di due o quattro campi da padel, la costruzione di un campo polifunzionale, la riqualificazione della club house e degli spogliatoi, il rifacimento del manto dei campi da tennis rimasti, e – se possibile – l’installazione di coperture e zone d’ombra.
Un progetto ambizioso, sulla carta. Ma chi sarebbe così folle da investire in un impianto che ha già fatto scappare tutti?
In cambio, gestione gratuita dell’impianto per un periodo tra i 5 e i 20 anni, in base agli investimenti. Alla scadenza, una possibile proroga di sei mesi per trovare un nuovo gestore. Un’offerta imperdibile? Non proprio. Il gestore avrebbe dovuto garantire tariffe agevolate (25% per le scuole, 10% per i residenti), farsi carico delle utenze, della manutenzione ordinaria e straordinaria, e della cura del verde. Un’impresa eroica più che un’opportunità.
Fin qui, il presente. Ma perché i vecchi gestori se ne sono andati?
La risposta è tutta in una delibera di giunta del 16 maggio 2024, che certifica un accordo transattivo tra Comune e ASD Tennis Club. L’associazione rinuncia alla causa intentata presso il TAR Piemonte, il Comune rinuncia alla pretesa di un credito da 23.769 euro. E così, il Circolo saluta Ivrea e emigra a Bollengo. Fine del braccio di ferro, ma anche fine di un’epoca.
Tutto nasce nel novembre 2022, con una decisione dell’allora amministrazione guidata da Stefano Sertoli. L’ASD Tennis aveva sottoscritto un contratto di locazione di 6 anni + 6 anni, eseguito lavori, attirato clienti. Ma alla fine del primo periodo, l’Amministrazione si accorge – con colpevole ritardo – che quel contratto non era valido. Perché?
Perché l’impianto è iscritto tra i beni patrimoniali indisponibili del Comune. Tradotto: non si può affittare, ma solo concedere tramite evidenza pubblica. Lo scrive l’avvocato Dal Piaz in un parere legale che sembra uscito da un trattato di diritto bizantino: “Su tali beni insiste un vincolo funzionale coerente con la loro vocazione naturale ad essere impiegati in favore della collettività”.
Risultato: contratto revocato, affidamento in concessione temporanea fino al 31 luglio 2023 per un canone di 14.740 euro IVA compresa, e via al contenzioso davanti al TAR. In un gioco di carte bollate e delibere a raffica, il Comune si copre le spalle: se il TAR avesse dato ragione all’associazione, ci sarebbe stato un rischio risarcimento per mancato guadagno. Così, nel dubbio, meglio permettere l’attività fino a luglio 2024, giusto per non compromettere la stagione sportiva.
Poi l’accordo. Ognuno si paga il proprio avvocato, si stringono le mani (più o meno), e si volta pagina. Il bando viene pubblicato, ma – come detto – va deserto. Nessuno risponde.
Nel frattempo, i campi crollano. E diventano rifugio. O peggio.
Una vicenda triste, gestita peggio. Dove a rimetterci sono stati gli sportivi, i cittadini, l’associazione storica guidata da Vittorio e Marcello Crotta, che per 25 anni hanno rappresentato il tennis eporediese. E dove il passaggio di consegne da centrodestra a centrosinistra non ha cambiato la musica: stesso spartito, stessa stonatura.
Questa storia – come lo Zac!, come il Movicentro – è stata tema di campagna elettorale, con il dito puntato sull’allora vicesindaca Elisabetta Piccoli. Ma a oggi, nulla è cambiato.
Il campo da tennis di via Cascinette, nel frattempo, resta lì: vuoto, recintato, vandalizzato, e, forse, utilizzato come piazza di spaccio, lontano da occhi indiscreti...
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