AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
26 Marzo 2025 - 15:20
Daniele Valle
Avanti il prossimo. Anzi, no: avanti il prossimo tra nove mesi, forse. Se nel frattempo non hai cambiato residenza, mutato codice fiscale o smesso di respirare. A quasi un anno dal secondo mandato di Alberto Cirio e a sei anni dall'inizio della sua era alla guida della Regione Piemonte, l’unica cosa che sembra non avere fretta di cambiare – anzi, si è ormai radicata come una pianta grassa nel deserto dell'efficienza – sono le liste d’attesa nella sanità pubblica.
A ricordarlo, con la consueta grazia di chi ha esaurito la pazienza ma non l’ironia, è Daniele Valle, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Sanità, che snocciola un elenco degno del calendario dell’avvento… 2026.
Ecografie muscolari? Solo una data disponibile in tutto il Piemonte: 16 dicembre alla LARC. Colonscopie? Lasciate ogni speranza, o voi che prenotate: tentare in Lombardia, o investire in uno stetoscopio e in YouTube. Per una visita dermatologica: settembre a Orbassano, oppure febbraio 2026 alle Molinette – giusto in tempo per festeggiare l’ennesimo compleanno in compagnia del proprio neo. Visita oculistica? Occhio: 10 gennaio 2026 a Pinerolo, ma è l’unico posto libero. Risonanza magnetica della colonna? A Rivoli a fine maggio se va bene, oppure direttamente a Torino in ottobre. E per l’ecografia dell’addome? Sotto l’albero: 16 dicembre, sempre al Mauriziano. Per fortuna, le visite pneumologiche sono disponibili già ad aprile – forse perché l’aria è diventata irrespirabile anche per la politica.
Valle, sarcastico quanto basta, mette in guardia da IA, hackathon e brainstorming: “Il rischio di perdere la mindfulness è dietro l’angolo”, dice, mentre la sanità perde ogni barlume di credibilità. Si direbbe che, più che con le code, la Regione stia facendo i conti con una gigantesca amnesia organizzativa.
Altro che diritto alla salute: quello che era il fiore all’occhiello del sistema pubblico sembra ormai un lontano miraggio, o peggio, una trappola per chi non può permettersi il privato. Intanto, dalla Regione si continua a predicare ottimismo, annunciare “grandi svolte”, aprire hub e chiudere gli occhi.
“Gli spot domenicali non bastano”, ammonisce Valle, che lancia l’ennesimo appello per discutere un nuovo piano sociosanitario, degno di un’epoca in cui la medicina e la società sono mutate. Il punto è che, mentre si discute (forse, un giorno), i cittadini continuano a vivere in apnea, in attesa di una visita, di una diagnosi, di un segnale. Oppure semplicemente di un’amministrazione regionale che decida di occuparsi seriamente – e non solo scenicamente – della sanità.
Insomma, in Piemonte le liste d’attesa non sono un problema: sono un programma di governo. E sembra pure l’unico rispettato con precisione.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.