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25 Marzo 2025 - 14:35
Bisognini (foto archivio)
Chi porta a spasso il cane a Cirié dovrà aggiungere un accessorio al consueto kit da passeggiata: la bottiglietta d’acqua. Non per dissetarsi, ma per lavare l’urina del proprio animale dalle strade della città. È questa la novità più rilevante introdotta dal nuovo Regolamento comunale per la tenuta ed il benessere degli animali, approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 24 febbraio 2025, con una modifica al discusso articolo 21, già noto a chi possiede un cane per gli obblighi di raccolta delle deiezioni solide. Ora la norma si estende anche a quelle liquide, in nome del decoro urbano e dell’igiene pubblica.
Un cambiamento che potrebbe sembrare secondario, ma che rappresenta in realtà un piccolo terremoto nei rapporti tra proprietari di animali e città. D’ora in avanti, su tutte le aree urbane pubbliche – marciapiedi, portici, giardini, aree gioco e qualsiasi altro spazio condiviso – non sarà più tollerato che la pipì dei cani resti lì dove cade. Chi passeggia con Fido dovrà intervenire subito, versando acqua sulla deiezione, senza l’uso di detergenti o additivi chimici. Solo acqua semplice, precisano dal Comune, quasi a voler prevenire derive creative o spruzzi profumati.
La nuova regola nasce dall’esigenza, più volte manifestata anche da cittadini e comitati di quartiere, di affrontare il problema degli odori, delle macchie sui muri e del degrado che inevitabilmente accompagna la presenza incontrollata di urine canine. E mentre da una parte si ribadisce l’importanza del benessere animale, dall’altra si sottolinea che convivere in una città ordinata richiede rispetto reciproco e senso civico. L’Amministrazione comunale non ha dubbi: “È una questione di educazione”.
Non mancano però i mugugni tra i padroni di cani, alcuni dei quali vedono la nuova norma come l’ennesimo fardello burocratico.
“D’accordo la pulizia, ma ora dovremo girare con la borsa piena di bottiglie, sacchetti e forse anche la museruola”, commenta una residente del centro. Eppure, in altre città italiane – come Torino e Milano – misure analoghe sono già in vigore da anni, anche se spesso disattese. A Cirié, invece, il messaggio è stato reso chiaro fin da subito: chi non si adegua rischia una sanzione amministrativa da 50 euro. Non una cifra simbolica, insomma, ma una multa pensata per far cambiare le abitudini anche ai più distratti o indifferenti.
Il nuovo regolamento, nel suo complesso, riafferma il principio secondo cui avere un animale è una responsabilità pubblica oltre che privata. La città non è una toilette a cielo aperto, e il rispetto degli spazi comuni passa anche da queste attenzioni quotidiane. In un momento in cui molti centri urbani combattono contro il degrado e la trascuratezza, Cirié decide di partire da una goccia. O meglio, da una bottiglietta.
Insomma, passeggiare col cane in città non sarà più un gesto banale. Sarà, anche simbolicamente, un esercizio di cittadinanza attiva. Un piccolo gesto d’acqua per lavare via l’inciviltà.
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