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22 Marzo 2025 - 11:36
Da un garage del Canavese all’eccellenza nazionale: la rivincita della vecchia Fornace Pagliero
C’è un’impresa a Castellamonte che opera nel campo dell’arredamento, producendo e vendendo colori particolari: facili da usare, i “Magic Paint” consentono di rimettere a nuovo mobili, porte, piastrelle, in maniera facile, divertente, alla portata di tutti e senza inquinare.
La ditta è la ELISIR HOME srl, che ha sede a Spineto, all’interno del complesso di edifici della Fornace Pagliero. Molti la conoscono, forse più nel resto d’Italia e del mondo che nella zona in cui opera, ed è stata recentemente premiata con un riconoscimento prestigioso: il Premio Industria Felix, assegnato ogni anno dall’omonimo Centro Studi, la società editrice che pubblica il periodico di Economia e Finanza “Industria Felix Magazine – L’Italia che compete”, allegato come supplemento al “Sole 24 Ore”.
Ottenere questo premio non è facile, perché le aziende vengono scelte non solo per i bilanci solidi o le idee innovative, ma anche per la loro sostenibilità e per l’attenzione nei confronti dei propri dipendenti. La premiazione, tenutasi il 5 marzo a Milano, ha riguardato 79 aziende: la ELISIR HOME è l’unica del Canavese, e l’amministrazione di Castellamonte ha voluto sottolinearne l’importanza organizzando una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i due fondatori – la giovane coppia formata da Elisa Lunardon e Stefano Martucci – insieme ad una delle loro collaboratrici, Emma Griva.
«Ci sembrava giusto» – ha detto il sindaco Pasquale Mazza – «dare valore ad un’azienda del territorio che, per gli eventi che organizza a Spineto, porta qui gente da tutto il mondo. Vorremmo trovare il modo di lavorare insieme, integrando la nostra tradizione ceramica con questo nuovo brand. In fondo sono tasselli di un unico puzzle».
L’offerta è stata accolta con entusiasmo. D’altra parte, fra i 41 colori del catalogo MAGIC PAINT, ve n’è uno che porta il nome di Castellamonte: è il colore della ceramica cotta.
I titolari dell’impresa hanno spiegato il perché sia nata la loro azienda. «Avevamo un sogno in comune: quello di fondare un sito di e-commerce dove dare sfogo alla nostra passione: arredare, restaurare e seguire le nuove tendenze ma nel rispetto del cliente e dei suoi desideri. Il filtro della rete troppo spesso elimina la percezione della realtà ed il cliente diventa un numero, usato solo per far crescere popolarità e vendite. Per noi invece ha un nome, una storia, e delle necessità che sono al di sopra di tutto».
Come spesso accade alle imprese di successo, gli inizi erano stati tutt’altro che sfarzosi. «Il progetto» – hanno spiegato – «era partito 7 od 8 anni fa ma solo da cinque è decollato. Nei primi tempi lavoravamo in un garage che si allagava sempre. Allora avevamo venduto quella casa comprando con il ricavato un piccolo box di 2 metri per 3, che per la vendita on-line poteva andar bene: si guadagnava qualcosa e si reinvestiva. Poi siamo riusciti a comprare un altro pezzettino di Fornace: non volevamo locali nuovi ma una vecchia azienda da ristrutturare pian pianino. Abbiamo acquistato 50 metri quadrati, poi altri 50…».
A Spineto, cuore dell’attività, lavorano oggi 20 persone e il negozio è aperto con orario continuato dalle 9.30 alle 18.30; solo il sabato ci si ferma per la pausa pranzo dalle 12.30 alle 15.30. I collaboratori girano tutta l’Italia per tenere corsi e spiegare l’importanza del recupero: «È bello far capire che gli oggetti non si buttano via ma si colorano!»
La consegna degli attestati
La vendita on-line (non tramite Amazon) rimane, ma non è alternativa a quella diretta: serve dove i negozi sono distanti, altrimenti si cerca di indirizzare i clienti verso i rivenditori locali.
«In Italia» – ha precisato Elisa – «abbiamo più di 200 rivenditori, di cui alcuni monomarca ed è una bella soddisfazione! Ce ne sono a Milano, a Bologna, al Sud dove il concetto del recupero è molto forte. Non in tutte le regioni è così: in alcune l’idea dominante è ancora quella dell’architetto che arriva e cambia tutto, ma si sta affermando un po’ dovunque la tendenza ad inserire, anche in case modernissime, il pezzo recuperato che apparteneva alla mamma o alla nonna, la vecchia scrivania o il tavolo di cucina. E con i nostri colori è possibile farlo divertendosi e senza inquinare l’ambiente.»
«Colori simili per le modalità di utilizzo vengono prodotti anche negli Stati Uniti» – ha aggiunto – «ma non sono realizzati con componenti naturali, mentre nei nostri – ed è la cosa più importante – gli Agenti Volatili sono sotto i limiti minimi stabiliti dall’Unione Europea. Possono essere usati da tutti ed in ogni contesto, anche per ridipingere gli armadietti di un asilo.»
Le tinte a disposizione sono 41, frutto di ricerche approfondite e di test accurati. Quanto ai costi, sono paragonabili a quelli degli altri prodotti reperibili sul mercato: «Un barattolo costa 22 euro e 90 centesimi ed è sufficiente per verniciare una porta mentre, sempre per una porta, di protettivo ne basta la metà».
Oltre ai colori per dipingere ogni tipo di superficie – interna ed esterna – la ELISIR HOME produce cere metalliche, cere solide e liquide per antichizzare e patinare, paste e polveri per ottenere un effetto materico, nonché stencil e stampe trasferibili.
La svolta più importante – ha ammesso Elisa – «è avvenuta al tempo del Covid. È brutto dirlo ma in quel periodo c’è stata un’accelerazione: la gente era a casa e cercava di far passare il tempo rendendo più belli gli oggetti che aveva intorno».
Il successo è legato anche a un’intuizione, come ha sottolineato Stefano: «Lei aveva fatto una cosa importante: mentre tutti erano immersi nella paura e nella disperazione, aveva pensato che fosse inutile stare a piangersi addosso. Tutti i giorni faceva una diretta di due ore su Internet».
L’interessata ha aggiunto: «È stato importante tenere quotidianamente compagnia alle persone, offrire loro la possibilità di concentrarsi su qualcosa che le impegnasse in modo positivo. È stata una scelta vincente e non ho più smesso: continuo a fare le dirette. Il lunedì vengono tradotte in inglese; il mercoledì sono dedicate al restyling; il giovedì c’è il tutorial. Il venerdì poi, una volta al mese, parlo anche di cucina. Per me è un gioco ed insieme un modo per coccolare una comunità, per non cercarla solo quando vuoi vendere qualcosa. In queste dirette non parlo solo di MAGIC PAINT ma spiego le tecniche di restyling (ad esempio come si usa una levigatrice), quali carte utilizzare, come si svernicia, come si restaura un pezzo, quali chiodi usare. L’obiettivo è consentire alle persone di acquisire sicurezza in modo che poi, quando si trovano alle prese con il pezzo da trattare, non abbiano più ansie».
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