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21 Marzo 2025 - 19:44
Katia Braghin
Ci sono storie che colpiscono più di altre, che arrivano dritte al cuore e fanno riflettere su quanto la vita possa essere imprevedibile. Quella di Katia Borghin, residente a Ivrea, è una di queste. La sua quotidianità è stata stravolta il 27 febbraio 2025, quando la sua auto, una Panda, le è stata rubata. Un furto che, per chiunque altro, sarebbe stato solo un fastidio, un problema da risolvere. Per lei, invece, ha rappresentato un colpo durissimo, perché quell’auto non era solo un mezzo di trasporto: era un’alleata indispensabile nella sua battaglia quotidiana accanto al fratello malato.
Da quasi un anno, Katia si prende cura di suo fratello, colpito da un’ischemia cerebrale nell’aprile del 2024. Da quel momento, nulla è stato più come prima. La malattia gli ha lasciato segni profondi, rendendolo fragile e bisognoso di assistenza costante. Katia non si è tirata indietro: è diventata caregiver, amministratrice di sostegno, punto di riferimento assoluto. Ogni giorno lo accompagna alle visite mediche, lo supporta nelle attività di riabilitazione, si fa carico di tutte le pratiche burocratiche necessarie per garantirgli il miglior supporto possibile.
Ma senza un’auto, tutto questo è diventato un’impresa quasi impossibile. I trasporti pubblici, spesso inefficienti o scomodi per chi ha difficoltà motorie, non possono sostituire la libertà e la rapidità di spostamento che una macchina garantisce. E così, quella Panda rubata ha tolto a Katia molto più di quattro ruote: ha messo in discussione la sua capacità di essere presente per il fratello, di assisterlo senza limitazioni, di garantirgli quella dignità che, per chi vive una condizione di fragilità, è spesso legata a piccoli ma fondamentali gesti quotidiani.
"Lo so, capita a tante persone, purtroppo!" ha scritto Katia nel suo accorato appello pubblicato su GoFundMe.
Parole semplici, che però lasciano trasparire tutto il peso di una situazione difficile. Perché è vero, i furti d’auto sono all’ordine del giorno, ma quando a essere colpito è chi ha già sulle spalle un carico enorme, il danno assume un’altra dimensione. E la paura di non farcela diventa una presenza costante.
Per questo ha deciso di lanciare una raccolta fondi, chiedendo un aiuto che le permetta di acquistare una nuova auto e riprendere in mano il suo quotidiano. L’obiettivo è raccogliere 5.500 euro, una cifra che per qualcuno potrebbe sembrare modesta, ma che per lei significa tornare a essere il pilastro su cui il fratello può contare.
Un’auto, per Katia, non è un lusso, ma una necessità. È libertà, è indipendenza, è la possibilità di garantire al fratello le cure di cui ha bisogno.
"Ogni piccolo contributo fa la differenza e mi avvicina al mio desiderio", scrive con gratitudine, chiedendo a chiunque non possa donare di condividere la sua storia. Perché anche un semplice gesto, come diffondere il suo appello, può avvicinarla al traguardo.
Viviamo in un mondo che corre veloce, dove le difficoltà degli altri spesso passano inosservate. Eppure, storie come questa ci ricordano che un aiuto, anche piccolo, può cambiare un destino. La forza di una comunità si misura nella capacità di tendere una mano a chi è in difficoltà, e oggi, quella mano è tutto ciò di cui Katia ha bisogno.
Chiunque voglia sostenere la sua battaglia può farlo donando attraverso GoFundMe. Perché a volte, una Panda può essere molto più di un’auto: può essere la possibilità di non lasciare solo chi ha bisogno.
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