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Garino lascia il Consiglio: una scelta di coerenza che non si vede tutti i giorni

Il consigliere si dimette per rispetto agli elettori e lascia il posto a Marzia Vinciguerra. Fratelli d’Italia mantiene la rappresentanza in Consiglio, ma la frattura interna resta aperta

Da sinistra: Gabriele Garino, Marzia Vinciguerra e Andrea Cantoni

Da sinistra: Gabriele Garino, Marzia Vinciguerra e Andrea Cantoni

La politica, si sa, è fatta di scelte. Alcune sono calcolate, altre istintive, altre ancora rispondono a una questione di principio. Gabriele Garino ha scelto la terza via: si dimette dalla carica di consigliere comunale per coerenza e per rispetto degli elettori. Una scelta che non era obbligato a fare, ma che fa. Non capita spesso di vedere un politico rinunciare al proprio ruolo senza pressioni esterne, senza una manovra di palazzo alle spalle, senza giochi di potere. Garino ha deciso di lasciare il posto a chi ancora crede nel simbolo con cui è stato eletto. Lui non è più iscritto a Fratelli d’Italia, e allora avanti un altro. Entra in Consiglio Marzia Vinciguerra, che di Fratelli d’Italia è ancora una militante convinta.

Le dimissioni di Garino non arrivano come un fulmine a ciel sereno. I segnali si erano già visti nelle scorse settimane, quando ha stracciato la tessera del partito a pochi giorni dal congresso cittadino, in contrasto con il nuovo corso "targato" Andrea Cantoni. Il congresso, per la cronaca, aveva poi sancito la vittoria di Fabrizio Lotito con 37 preferenze contro le 17 preferenze di Marzia Vinciguerra candidatasi all'ultimo minuto. Un risultato netto, una vittoria schiacciante, che aveva però confermato la spaccatura altrettanto "netta" e "schiacciante". 

consiglio comunale

Garino ha poi scelto il silenzio per qualche giorno, ha riflettuto, ha ascoltato chi gli consigliava di restare e chi, invece, gli suggeriva di voltare definitivamente pagina. Alla fine, ha deciso da solo.

"Ho agito più con la pancia che con la testa" aveva ammesso pensando alla tessera. Eppure questa volta sembra che la sua decisione sia maturata con consapevolezza. Se fosse rimasto, avrebbe dovuto scegliere se restare nel gruppo di Fratelli d’Italia da indipendente, con tutte le contraddizioni del caso, oppure passare al Gruppo Misto, sancendo di fatto un ulteriore colpo al partito. Due strade che non lo convincevano fino in fondo. La terza opzione era quella più drastica, più netta, ma anche la più coerente. Ha scelto di lasciare, e lo ha fatto con uno stile che raramente si vede in politica.

La sua decisione chiude un capitolo ma ne apre un altro. Marzia Vinciguerra prende il suo posto in Consiglio comunale, e con lei Fratelli d’Italia mantiene la propria rappresentanza ufficiale. Un equilibrio precario, ma almeno formale.

Il partito ritrova una consigliera iscritta, una che ci crede ancora, una che non ha abbandonato il simbolo. Qualcuno la vede come una semplice sostituta, qualcun altro come un segnale di continuità. Lei, dal canto suo, ha sempre avuto un rapporto solido con Garino, tanto che non erano pochi quelli che vedevano in lui una sorta di regista silenzioso della sua candidatura. Garino minimizzava, diceva che "influenzata" era una parola grossa, ma il dato di fatto resta: nel nuovo direttivo cittadino ci sono ancora persone a lui vicine, come Silvia Bringhen e Paolo Perrone Mosca. Una vecchia guardia che, nel bene o nel male, continua a esistere e a far sentire il proprio peso.

Nel frattempo, il risiko della politica settimese trova un nuovo assetto, almeno per ora.

Ma è davvero finita qui? Chi conosce Gabriele Garino sa che difficilmente resterà a lungo lontano dalla politica. Ha scelto di lasciare il Consiglio, ma non è detto che non torni in campo in futuro. Lui stesso non esclude nulla. Riprenderà la tessera di Fratelli d’Italia? Creerà un nuovo spazio politico? Si dedicherà ad altro? Per ora osserva da fuori, ma le scosse di assestamento non sono ancora terminate. Perché la politica, come la vita, non ama i vuoti. E quello lasciato da Garino, in un modo o nell'altro, qualcuno lo riempirà.

Chi è Marzia Vinciguerra

Marzia Alessandra Vinciguerra è una figura attiva nella politica locale. Nata a Ivrea il 18 marzo 1974, ha conseguito una laurea magistrale e svolge la professione di specialista in scienze e attività gestionali, commerciali e bancarie e lavora come Personal Credit Planner presso Creditplan Group

Nel 2024, è stata eletta consigliere comunale nel Comune di Strambino, ricoprendo tale ruolo a partire dal 9 giugno 2024.In precedenza, nel 2020, ha partecipato alle elezioni comunali di Castellamonte come candidata nella lista "Per Castellamonte".

Tra le altre cose Vinciguerra è attivamente coinvolta nel progetto "Canavese2030" sul turismo dell'ex presidente di Confindustria Fabrizio Gea. Ricopre il ruolo di Direttrice del think tank e fa parte dello Steering Committee con la delega alle Relazioni Interne. Ha moderato eventi significativi legati al progetto, come il "Festival delle Contaminazioni e Ri-Generazioni" nel dicembre 2023.

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