AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
14 Marzo 2025 - 22:37
Chivasso, parco "inclusivo" o solo un’etichetta? La denuncia di una mamma
Habemus parco giochi "inclusivo" a Chivasso.
Neanche una settimana fa, in via Montegrappa, è stato finalmente inaugurato il nuovo parchetto.
Un progetto ambizioso sviluppato nell’ambito dell’iniziativa Beni Comuni, ma soprattutto frutto delle numerose richieste avanzate dagli abitanti della zona.
Tutto eccezionale, considerando che si tratta di un'area verde dedicata al gioco, che i bambini di quel quartiere ora hanno uno spazio in cui divertirsi, che questo è ciò che di meglio si possa costruire in una città, ma soprattutto perché rappresenta uno spazio inclusivo.
Verrebbe da pensare: Finalmente anche Chivasso si allinea a tanti altri comuni e investe per tutti, ma proprio TUTTI i cittadini.
E invece? Invece no. Come sarebbe a dire "no"? E quel cartello all'ingresso del parco che indica "area inclusiva"?
È solo apparenza. Ahinoi! E a chiarire il concetto di vera inclusività è Elena Abbate, presidente dell'associazione Insieme Per Matilde APS, ma soprattutto mamma di due bimbe con disabilità gravi.
"Avevo letto la notizia dell'inaugurazione di un parco inclusivo, ma non volevo crederci" - racconta Mamma Elena - "Perché quando si parla di inclusività, spesso e volentieri non si sa esattamente cosa significhi. Ma ero curiosa di vedere con i miei occhi questa nuova realtà e, prima di contestare, ho voluto fare un sopralluogo."
Mamma Elena ha toccato un punto cruciale, ancora oggi poco chiaro nel 2025. Letteralmente, la parola inclusione indica lo stato di appartenenza a qualcosa, il sentirsi accolti e parte di un gruppo. Ma la vera inclusione sociale è ben altro: significa creare condizioni in cui tutti gli individui possano vivere in uno stato di equità e pari opportunità, indipendentemente dalla presenza di disabilità o difficoltà economiche.
Mamma Elena con la sua famiglia
"Non critico il parco in sé" - continua Mamma Elena - "Anzi, ben venga che ci siano spazi di gioco per i bambini della zona. Ma la parola utilizzata non c'entra nulla. È un termine errato, sia che provenga da 'destra' sia che arrivi da 'sinistra'. Arrivando al parco, si nota subito che, oltre a essere completamente sotto il sole, di inclusivo non ha proprio nulla. Un vero parco giochi inclusivo è un luogo in cui si cresce giocando insieme."
Non basta inserire un'altalena accessibile per bambini in sedia a rotelle o posare della segnaletica tattilo-plantare per rendere un parco inclusivo. "È meraviglioso aggiungere un gioco accessibile per un bambino con disabilità specifiche, ma resta pur sempre un'attrazione riservata a qualcuno. E per quanto sia accessibile, non crea assolutamente inclusione. L’inclusione vera è giocare insieme, senza differenze tra bambini con e senza disabilità."
Un discorso che non fa una piega. Ma che richiede una conoscenza approfondita di queste realtà, di queste famiglie che ogni giorno lottano contro la burocrazia, si confrontano con enti, associazioni e istituzioni per non vedersi negare un altro diritto, che cercano di farsi ascoltare e, perché no, sperano di avere un vero parco inclusivo. O, semplicemente, provano a non perdere il sorriso.
"Sono sinceramente dispiaciuta che certe parole vengano utilizzate in modo improprio. Se davvero c'è la volontà di creare qualcosa di inclusivo" - conclude Mamma Elena - "bisogna affidarsi a personale esperto nel campo della disabilità o coinvolgere direttamente le associazioni. Noi siamo a disposizione."
Nel frattempo, Mamma Elena è stata contattata dal Comune e venerdì 21 marzo incontrerà l'assessore Fabrizio Debernardi insieme al tecnico responsabile del progetto dell'area giochi.
Riuscirà questo "silenzio assordante" a portare un vero cambiamento? Per ora, non resta che restare sintonizzati.
Intanto, da Palazzo Santa Chiara è arrivata una nota stampa degli uffici. Eccola.
L’inclusione nei parchi gioco non significa che ogni struttura possa accogliere tutte le tipologie di disabilità, ma che l’area sia progettata per offrire esperienze di gioco accessibili al più ampio numero di bambini possibile trovando un bilanciamento con le esigenze di spazio, peculiarità dell’area e budget disponibile.
Un elemento chiave per garantire l’accessibilità dell’area è la pavimentazione, che in questo caso è completamente conforme agli standard inclusivi. È realizzata con materiale uniforme, priva di dislivelli, per consentire un facile spostamento ai bambini con difficoltà motorie e a chi utilizza sedie a rotelle o ausili per la deambulazione.
L’assenza di barriere architettoniche consente un accesso fluido all’area giochi, migliorando l’esperienza non solo per i bambini, ma anche per gli accompagnatori e le famiglie. I percorsi interni sono stati progettati per garantire una fruibilità sicura e intuitiva, favorendo l’integrazione tra tutti gli utenti.
Per definire il grado di accessibilità delle attrezzature la ditta fornitrice dei giochi in oggetto, ampiamente attiva da anni sul tema dell'inclusione, utilizza una classificazione basata sul criterio ADA (Americans with Disabilities Act), uno degli standard di riferimento a livello internazionale per l’accessibilità. Dalle schede tecniche delle attrezzature installate si possono evincere le specifiche che indicano il tipo di disabilità a cui ognuna di esse è adatta.
Ulteriore e non meno importante elemento di inclusività è il patto di collaborazione da cui deriva la realizzazione dell'area verde/giochi che ha incluso fin dall'idea iniziale di realizzazione i cittadini attivi della zona e che si prendono cura dell'area; oltre ovviamente ai cittadini che hanno contribuito con la donazione delle piante a dotazione dell'area.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.