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SETTIMO TORINESE
13 Marzo 2025 - 23:02
Elena Tamone eletta coordinatore del partito settimese: "Non ho pregiudizi, voglio unire"
Ma al termine del congresso, la candidata alle regionali Patrizia Furfaro presenta ricorso al presidente Malan e il decano della destra cittadina Giuseppe Corica abbandona la sala: "Con me hanno chiuso"
Il partito Fratelli d’Italia di Settimo ha il suo coordinatore cittadino. E ci tiene proprio ad essere definita così: coordinatore, appunto. E’ Elena Tamone, settimese. Anzi, settimesissima: suo papà Giovanni Tamone è stato il fondatore del primo periodico locale, il leggendario “Cittadino Settimese”, e della Famija Setimeisa, nel 1959, insieme a Francesco Bessone.
Il Direttivo cittadino di Fratelli d'Italia (foto Tancredi Pistamiglio)
“Mio papà mi diceva sempre che ero troppo poco interessata alle vicende locali - ha detto - ora lui purtroppo non c’è più e sento che adesso è giunto il momento di farlo. Io voglio unire, non ho pregiudizi. Questo è soltanto l’inizio”.
Laureata in architettura al Politecnico di Torino, ha 55 anni ed è una delle fondatrici dell’associazione Amici del Palazzo Reale di Torino per la tutela delle Residenze Sabaude. “Lascio il partito in buone mani, ma faccio soltanto un passo di lato, io ci sarò sempre - ha detto Enzo Maiolino, coordinatore uscente e capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio - Questo partito in città è molto più maturo di quello che pensiamo. In questa sede, vorrei ricordare un grande risultato: la salvezza dell’Ospedale di Settimo grazie al centrodestra”.
Elena Tamone già stata nominata anche nel Cda della Fondazione ECM, come rappresentante delle opposizioni, un ruolo che aveva rivestito anche il compianto ex consigliere comunale Nello Moretti, recentemente scomparso.
L'intervento di Osvaldo Furfaro
Ed è proprio sul nome di Moretti che si è creato il primo contrasto: dopo le parole di Enzo Maiolino, Giorgio Zigiotto e Elena Tamone in cui non sono mancati riferimenti all’amicizia e alla militanza per il bene del partito, Osvaldo Furfaro è intervenuto alla presenza del coordinatore provinciale Fabrizio Bertot e del senatore Lucio Malan. Ha voluto stendere un velo pietoso sul “metodo bulgaro” con cui è stato organizzato il congresso, con l’esclusione della lista di D’Ambrosio per vizi di forma nel tesseramento, e ha sottolineato il mancato ricordo di Moretti in un’occasione importante come questa. “Ciao Nello, - ha detto Osvaldo Furfaro - ti saresti vergognato di essere qui oggi”.
I due coordinatori cittadini dei partiti di coalizione, da sinistra Giorgio Chiarle (Forza Italia) e Manolo Maugeri (Lega)
Una crepa nella tenuta del partito cittadino che il consigliere comunale Francesco D’Ambrosio ha tentato di sanare, accettando il ruolo di vice e cercando di gettare acqua sul fuoco con un intervento serafico. “Possono esserci idee diverse, ma l’importante è il risultato complessivo della squadra” ha detto il senatore Malan, presidente del congresso.
Tutto finito? Per niente. Patrizia Furfaro, candidata alle recenti elezioni regionali per FDI ed ex candidata a sindaco per il centrodestra nel 2009, ha presentato un ricorso per chiedere di annullare e ripetere il congresso, per poi affrontare a muso duro Enzo Maiolino. Poche parole ma ricche di intensità, forse un anticipo del confronto interno al partito settimese. Si vedrà.
Intanto, il direttivo capitanato da Elena Tamone viene completato da Enzo Maiolino, Sarah Trovato, Laura Pappalardo, Giorgio Zigiotto, Mauro Montiglio, Francesco Ciao, Michele Beneduce, Maurizio Leone e Francesco Tiepido.
Durante la mattinata, sono intervenuti anche il segretario cittadino di Forza Italia, Giorgio Chiarle, e Manolo Maugeri, segretario della Lega, per consolidare il patto elettorale sancito prima delle recenti elezioni. In apertura era intervenuto anche l’assessore regionale Maurizio Marrone, per premiare l’attività del gruppo consiliare e suggerire a tutti di “saper collaborare per sfidare un centrosinistra che gode di un’incrostazione di potere che si è consolidata nei decenni”. In sala erano presenti anche l’onorevole Augusta Montaruli, e il coordinatore cittadino FdI di San Mauro, Daniele Cerrato.
Giuseppe Corica
All’annuncio ufficiale del direttivo di Fratelli d’Italia a Settimo, Giuseppe Corica (nella foto) si è alzato e se n’è andato dalla sala consiliare. Salvo poi rientrare con una custodia a libretto in mano, in cui conserva dei vecchi riepiloghi bancari con le cifre riportate in lire. Dice che sono le prove di una cattiva amministrazione del partito di Alleanza Nazionale in città da parte di persone di cui può fare nomi e cognomi.
Lui è l’assoluto decano della destra cittadina, una memoria storica e un protagonista della trasformazione della città, pur non essendo mai stato in maggioranza. In più di un’occasione ufficiale, i maggiori esponenti delle precedenti maggioranze, leggasi Aldo Corgiat e Silverio Benedetto, lo hanno sempre citato come un tassello diplomatico fondamentale nel percorso di inaugurazione dell’Ospedale di Settimo: il suo merito è stato quello di essere garante di un progetto di un’amministrazione di centrosinistra di fronte al governo regionale di centrodestra. Un impegno superpartes e nobile per il bene della città.
Corica era iscritto al MSI di Giorgio Almirante e faceva attivismo in una fabbrica “rossa” come la Pirelli, feudo del Partito Comunista da sempre. Finita la prima Repubblica, aveva aderito a Alleanza Nazionale, poi Pdl, e infine a Fratelli d’Italia, quando le percentuali non superavano neanche il 3%.
Come sindacalista, prima con la Cisnal e poi con UGL, è stato una spina nel fianco della “triplice” Cgil, Cisl e Uil, sempre a testa alta in epoche difficili e anche violente.
“Questa cicatrice sul mento me l’hanno fatta i compagni con una bastonata durante una manifestazione sindacale, io ho lavorato da sempre per la destra in città. Ho insegnato a far politica a tutti, anche nei tempi in cui nessuno credeva in Fratelli d’Italia. Non ho mai tradito a differenza invece di chi fa parte di questo direttivo - dice Corica - . Francesco Tiepido se n’era andato alla Lega e adesso l’hanno messo nel direttivo. E questo è intollerabile. Mi hanno messo lì, in un angolino, non mi hanno chiesto niente e non mi hanno neanche invitato. Son venuto a sapere di questo congresso da altri. Adesso, vado e restituisco la tessera: con me, hanno chiuso”.
Quest’anno compirà 80 anni ma la sua passione per la politica non ha età. E, in questa occasione, con il vento a favore del primo partito della nazione celebrato anche da Malan e Bertot in sala consiliare a Settimo, “Joe” Corica avrebbe meritato una considerazione più profonda dopo oltre cinquant’anni di coerente attivismo. Ma questi son tempi fatti così, senza memoria.
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