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Corruzione e accessi illeciti: in carcere l’avvocato Scaccia, ai domiciliari il figlio e un carabiniere

Il luogotenente dell’Arma avrebbe violato i sistemi informatici per favorire i legali in diversi procedimenti penali

Corruzione e accessi illeciti

Corruzione e accessi illeciti: in carcere l’avvocato Scaccia, ai domiciliari il figlio e un carabiniere (immagine generata con AI)

Un'operazione della Procura di Verbania ha portato all'arresto dell'avvocato Alfredo Scaccia, ex presidente del Frosinone Calcio, e agli arresti domiciliari il figlio Gabriele Scaccia, anch'egli avvocato, e un luogotenente dei carabinieri in servizio nella provincia di Frosinone. L’indagine, partita da un’inchiesta su reati fallimentari legati a un imprenditore della Val d'Ossola, ha rivelato un complesso intreccio di corruzione e violazione del segreto istruttorio. Secondo gli inquirenti, i due legali avrebbero avuto accesso a informazioni riservate su più procedimenti penali grazie alla complicità del carabiniere, che avrebbe abusato delle proprie credenziali per effettuare consultazioni illecite nelle banche dati riservate delle forze dell’ordine e dell'autorità giudiziaria. La condivisione illecita di dati sensibili avrebbe permesso ai due avvocati di ottenere indebiti vantaggi nei processi in cui erano coinvolti.

Le indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale del Verbano-Cusio-Ossola hanno analizzato dispositivi informatici, documenti e conversazioni tra i tre indagati. Secondo il sostituto procuratore di Verbania, Fabrizio Argentieri, sarebbero state diffuse informazioni riservate relative a diversi procedimenti penali nei quali erano coinvolti i due avvocati. Inoltre, sono stati accertati accessi abusivi alle banche dati delle forze di polizia e dell'autorità giudiziaria per ottenere informazioni riservate e favorire i legali.

Le prove raccolte dagli investigatori evidenziano episodi di corruzione sistematica. Il luogotenente dei carabinieri, secondo l'accusa, avrebbe utilizzato le sue credenziali per consultare le banche dati riservate, condividendo i dati con gli avvocati. Questi ultimi avrebbero beneficiato delle informazioni per tutelare i propri interessi in diversi procedimenti penali.

L'inchiesta sulla corruzione e sugli accessi abusivi ai sistemi informatici è nata da un’indagine parallela su un altro procedimento penale. In questo contesto, ai due avvocati erano stati sequestrati beni e somme di denaro, che hanno tentato di giustificare come vincite sportive. Questo ha destato i sospetti degli inquirenti, portando all’approfondimento delle indagini e alla scoperta del sistema illecito.

Le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sulla rete di corruzione e sui vantaggi ottenuti grazie alle informazioni riservate illecitamente acquisite.

L'inchiesta sulla corruzione e sugli accessi abusivi ai sistemi informatici è nata da un’indagine parallela su un altro procedimento penale

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