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11 Marzo 2025 - 22:01
Cenerentola e la madrina
Un pallone da calcio al centro di una piazza, dei ragazzini pronti a giocare: un'immagine semplice e potente, capace di evocare lo spirito dell'adolescenza in tutta la sua energia. In quell’attimo si mescolano amicizia, astuzia, competizione, strategia e sostegno reciproco. Il calcio di strada, da sempre simbolo di rispetto e solidarietà, ha dovuto spesso fare i conti con un mondo che, invece, si nutre di sfruttamento, corruzione e conflitti. Eppure, c'è chi, tra sogni e sacrifici, continua a credere nel potere aggregante e formativo dell’arte e del gioco.
Il 31 dicembre 2005 la Rai trasmetteva la prima puntata del cartone animato Street Football - La compagnia dei Celestini, ispirato all’omonimo romanzo di Stefano Benni. Dieci anni dopo, quello stesso spirito ha trovato nuova linfa in una compagnia teatrale amatoriale nata a Mazzè, sotto la guida di Marco Capris: la Compagnia dei Celestini.
Fondata nel 2015 come sezione giovanile dell’Associazione culturale Il Filo di Arianna, nata nel 2005, la compagnia ha esordito con una quindicina di giovani attori, prevalentemente ragazze, di età compresa tra i 9 e i 15 anni. Col tempo, il gruppo si è ampliato, maturato, accogliendo nuovi talenti e professionisti, fino a raggiungere oggi una ventina di membri con un’età media tra i 14 e i 18 anni. Specializzata nel genere musical, la compagnia abbraccia recitazione, danza e canto, portando in scena spettacoli capaci di emozionare e far riflettere.
L'Associazione culturale Il Filo di Arianna ha un obiettivo chiaro: supportare la crescita dei giovani attraverso l’arte, senza distinzioni sociali o economiche. Un impegno che va oltre il palcoscenico e si traduce in un messaggio di inclusione e valorizzazione delle singole personalità. “Il nome della compagnia è stato scelto da mio zio”, racconta una delle componenti più longeve del gruppo. “Abbiamo voluto omaggiare l’idea di squadra autentica, proprio come nel romanzo di Benni”.
Nel tempo, i temi affrontati negli spettacoli della compagnia sono diventati sempre più profondi e attuali. “In Pinocchio, il messaggio centrale era l’autostima”, spiega una delle giovani attrici. “Nel nostro prossimo spettacolo su Cenerentola, vogliamo evidenziare la forza delle donne: una ragazza indipendente che non ha bisogno di un principe per essere felice”. Non mancano riferimenti alla società contemporanea, come la guerra e la corruzione, temi che la compagnia affronta con una sensibilità speciale, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza emotiva e riflessiva.
Genoveffa, interpretata da Nicole Formia, Anastiasia di Elisa Bertone e Gertrude di Sofia Barberia
“Ogni spettacolo è un viaggio”, raccontano i ragazzi, “non solo per chi guarda, ma anche per noi che lo portiamo in scena”. Perché il teatro non è solo un’arte, ma un percorso di crescita personale, un mezzo per rafforzare il senso di appartenenza e amicizia. “Quando riusciamo a trasmettere un messaggio forte, ci sentiamo orgogliosi: di noi stessi, del pubblico e dei nostri maestri”.
Alla guida della compagnia c'è Marco Capris, 62 anni, residente a Caluso, un uomo che ha dedicato la sua vita al teatro. La sua passione nasce nei primi anni Ottanta, quando frequentava l’Oratorio di Caluso. Nel 1985 ha fondato Il Gruppo Teatrale Il Falò, con l’intento di ridare ai giovani un luogo in cui esprimersi. Col tempo, l’iniziativa si è evoluta e nel 2015 ha dato vita alla Compagnia dei Celestini, trasformandola in un punto di riferimento per i ragazzi di Mazzè e dintorni.
Accanto a lui, Giulia Amelia Cearini, classe 1994, una vita dedicata alla scena. Il suo esordio risale al 2006 con L’Alchimista. Negli anni ha affinato la sua arte con esperienze di alto livello: dal confronto con il regista televisivo Carlo Timpanaro, noto per Centrovetrine, fino agli incontri con l’attrice Sara D’Amario. Laureata in DAMS nel 2017 e specializzata in Letterature Moderne nel 2023, ha approfondito il cinema lavorando con Extracampus dell’Università di Torino e frequentando corsi con Elena Bindi, collaboratrice di Carlo Verdone. Dal 2024 è iscritta al Master Biennale in Pedagogia Teatrale presso il Teatro dell’Ortica di Genova e guida il corso propedeutico teatrale dell’Associazione Il Filo di Arianna.
A cavallo tra il 2024 e il 2025, proprio per il sostegno allo spettacolo di " Cenerentola", al cast si sono aggiunti Zeno Pagliaro, proveniente dall'Accademia Brusa, Adriano valle e Marco Tavano, attore, cantautore e interprete del giovane Edoardo Bennato nel docufilm Sono solo canzonette, andato in onda il 19 febbraio 2025 in prima serata su Rai 1.
Ciò che rende unica la Compagnia dei Celestini è il suo spirito. Non si tratta solo di fare teatro, ma di costruire qualcosa di più grande: un luogo dove ognuno ha il suo ruolo, sul palco o dietro le quinte, senza competizione ma con il desiderio di crescere insieme. “Chi entra a far parte della compagnia lo fa per passione”, sottolineano i ragazzi. “Sappiamo che emergere in questo mondo è difficile, ma noi vogliamo restare fedeli allo spirito originario che ci contraddistingue. Siamo uniti da amicizia e spirito di squadra. Nessuno di noi è pagato: viviamo il teatro nella sua essenza più pura, e questo ci aiuta ad aprirci e a relazionarci con gli altri”.
Dai piccoli teatrini di zona ai palcoscenici più grandi, la compagnia continua a crescere, tra entusiasmo e un po’ di sana agitazione. “Recitare su un vero palco non è come farlo nella propria cameretta”, ammettono ridendo. Ma ogni ostacolo superato, ogni applauso ricevuto, conferma che la passione, la dedizione e l’amicizia possono ancora trovare spazio in un mondo che troppo spesso misura il valore in termini economici.
E loro, i Celestini, lo dimostrano ogni giorno, portando avanti il loro sogno con determinazione e cuore.
Gertrude interpretato da Sofia Barberis insieme al Conte Onofrio di Davide Picca
Il principe Eugenio, Marco Tavano, insieme a Cenerentola di Arianna Shyinch
La Madre di Onofrio, Giulia Comoglio, insieme al Conte Onofrio, Davide Picca, e il Re di Adriano Valle
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