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Usha Vance sbarca a Torino, ma la città la respinge: “Non sei la benvenuta”

La moglie del vicepresidente USA partecipa agli Special Olympics, ma trova un'accoglienza gelida. Contestazioni, striscioni e un clima teso per la visita della Second Lady, percepita come troppo vicina a Trump e Putin

Usha Vance sbarca a Torino, ma la città la respinge: “Non sei la benvenuta”

Felpa blu, jeans e sneaker bianche ai piedi. Quando è scesa dall’auto davanti a un hotel di lusso in una blindatissima piazza Carlo Emanuele II, nel cuore del centro di Torino, Usha Chilukuri Vance, moglie del vicepresidente Usa JD Vance, ha regalato un sorriso ai cronisti e fotografi presenti. Un gesto di cortesia che però è rimasto distante, come del resto i giornalisti stessi, tenuti a debita distanza dagli uomini della sicurezza, sia italiani che americani. Una presenza, la sua, che avrebbe potuto scivolare via senza troppi clamori se non fosse che, proprio in quel momento, a pochi metri di distanza, qualcuno stava facendo di tutto per farsi notare. Un uomo, solo, teneva in mano un cartello con una scritta inequivocabile, realizzata a pennarello: “Mrs. Vance, You’re not Welcome! Go to Russia.” Una contestazione silenziosa, ma dal significato evidente, ignorata dalla diretta interessata e forse volutamente trascurata dal folto cordone di sicurezza.

jd Vance

Il motivo della visita di Usha Vance a Torino è l’apertura degli Special Olympics, i campionati dedicati agli atleti con disabilità intellettive. Un evento che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto mettere in secondo piano ogni polemica politica, ma che ha finito per essere segnato da un clima tutt’altro che sereno. Se la delegazione statunitense ha puntato sulla figura della Second Lady per dare solennità alla partecipazione americana, una parte della città non ha gradito la presenza della moglie del vicepresidente di Trump. Un fastidio non dichiarato apertamente dalle istituzioni locali, ma che si è percepito chiaramente nei toni freddi e distaccati che hanno accompagnato la sua accoglienza.

Arrivata all’aeroporto di Caselle alle otto del mattino con un volo diretto da Washington, Usha Vance ha viaggiato con uno dei suoi tre figli, Ewan, di appena sette anni. Un arrivo privo di cerimonie ufficiali, quasi in sordina, con un protocollo ridotto al minimo indispensabile. Niente tappeti rossi né strette di mano istituzionali, solo il necessario per garantire la sicurezza di una delle figure più vicine all’amministrazione Trump. Il primo impegno ufficiale della giornata l’ha vista protagonista nel pomeriggio all’Inalpi Arena, dove ha presenziato alla cerimonia di inaugurazione. Un intervento breve, privo di dichiarazioni politiche, incentrato esclusivamente sulla celebrazione dello sport e dell’inclusione. Tuttavia, il suo viaggio non si esaurisce con la cerimonia: domani è attesa in alta quota, a Sestriere, per assistere a due competizioni, prima di ripartire per gli Stati Uniti.

Il passato di Usha Chilukuri Vance racconta una storia di riscatto e determinazione. Figlia di immigrati indiani, è cresciuta a San Diego, costruendosi una carriera brillante nel mondo del diritto. Laureata alla Yale Law School, ha conosciuto il futuro marito durante gli studi, per poi sposarlo nel 2014. Da avvocata in uno dei più prestigiosi studi legali americani, ha poi deciso di dedicarsi a tempo pieno al marito e alla sua carriera politica, accompagnandolo nel suo percorso fino alla vicepresidenza degli Stati Uniti. Una scelta che non è passata inosservata negli ambienti democratici, dove in molti hanno criticato la sua rinuncia alla carriera per seguire un uomo strettamente legato all’universo trumpiano.

A Torino, la sua presenza non è passata sotto silenzio. L’associazione Europa Radicale ha organizzato una protesta itinerante per esprimere il proprio dissenso, esibendo uno striscione con lo slogan “No Putin No Trump”. Una presa di posizione netta, che si è accompagnata a una dichiarazione ufficiale di Igor Boni e Silvja Manzi, leader dell’organizzazione, che non hanno usato mezzi termini nel contestare la visita della Second Lady. “Gli Stati Uniti rappresentati dal duo Trump-Vance non possono essere accolti a Torino con tutti gli onori. Sono nei fatti amici e complici di Vladimir Putin, che ogni giorno bombarda e uccide in Ucraina, in Europa. Usha Vance è qui a Torino come capo-delegazione degli USA e non è benvenuta”, hanno dichiarato in una nota ufficiale. Una posizione che riflette le crescenti tensioni tra una parte della politica europea e la nuova amministrazione americana, sempre più percepita come vicina alla Russia di Putin, nonostante le dichiarazioni di distacco formale da Mosca.

La giornata torinese della Second Lady si concluderà con una cena di gala in una prestigiosa sede museale della città. Un evento organizzato per celebrare la presenza americana agli Special Olympics, ma che difficilmente riuscirà a cancellare le polemiche che hanno accompagnato il suo arrivo. Per Usha Vance, questa trasferta avrebbe dovuto essere una semplice tappa istituzionale, lontana dalle asprezze della politica internazionale. Ma a Torino, città dal forte spirito antifascista e da sempre poco incline ad accogliere figure legate alla destra trumpiana, il suo soggiorno si è trasformato in una visita dal sapore amaro.

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