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Cronaca

Investita da un'auto è morta. Colpa dell'illuminazione?

Ha lottato per giorni in ospedale. Il problema del buio a Settimo Torinese è noto da anni, ma si interviene sempre troppo tardi.

Investita da un'auto è morta. Colpa dell'illuminazione?

Si è spenta per sempre Maria Calabrò, 75 anni, ex professoressa dell'Ipsia di Settimo Torinese. Una vita dedicata all'insegnamento, alla famiglia, alla comunità.

Il 3 marzo, alle 20.35, il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale Giovanni Bosco di Torino, dove lottava tra la vita e la morte da giorni.

La sua storia, però, è molto più di un semplice necrologio. Maria Calabrò non è morta per cause naturali. È stata investita in una zona buia, di quelle che a Settimo Torinese abbondano a giorni alterni, di quelle che chi amministra preferisce non vedere.

Il tragico incidente è avvenuto la sera del 18 febbraio nei pressi del supermercato In’s di corso Lombardia.

Quel giorno la strada era avvolta nell’oscurità, come hanno raccontato testimoni e residenti. Lo dicono in tanti. Lo dicono tutti. Lo dicono sottovoce. Qualcuno però lo scrive ...

settimo torinese

E nel buio più totale, quella sera, ha perso la vita anche il suo cagnolino, ucciso sul colpo.

L'automobilista, un settimese, si è subito fermato per prestare soccorso. I test hanno escluso alcol e droghe. Ma il punto è un altro: nel buio improvviso, chiunque avrebbe potuto trovarsi nella stessa situazione. E allora la domanda sorge spontanea: si è trattato di una tragica fatalità o di una conseguenza diretta dell’ennesima negligenza?

Perché il problema dell’illuminazione pubblica a Settimo non è nuovo. E' vecchio. Vecchissimo. Mai risolto.

Da anni, cittadini e comitati denunciano strade lasciate nell’ombra, lampioni spenti, impianti vecchi e guasti riparati a singhiozzo. Di investimenti in questi cinque anni? Pochi pochissimi. I soldi perlopiù se ne vanno in "cultura".

Ora il dolore si mescola alla rabbia. Quanti altri incidenti dovranno verificarsi prima che qualcuno decida di agire?

Quante altre vite spezzate serviranno per accendere finalmente una luce su questo problema?

Maria Calabrò avrebbe meritato di più. Avrebbe meritato una strada sicura, illuminata, degna di una città che si definisce moderna e bella da vivere. E invece, ancora una volta, restano solo lacrime, interrogativi e promesse di “verifiche”.

Fino alla prossima tragedia.

I funerali non sono ancora stati fissati. Alla famiglia le più sentite condoglianze.

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Commenti all'articolo

  • Zuhar Ahmad

    08 Marzo 2025 - 21:04

    È morta perchè è stata investita da un auto e la colpa è del conducente e non dell’illuminazione. La Signora Calabró Maria è morta insieme al cane King per colpa di una persona disattenta e sicuramente non lucida, non si può far morire una persona mentre attraversa la strada dove c’è anche una rotonda che serve per far rallentare le auto per di più sono presenti la segnaletica orizzontale, vertica

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