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Ospedale di Lanzo: reparti riaperti, ma senza infermieri

Il Nursind esulta per le riaperture e lo stop all'esternalizzazione delle sale operatorie, ma avverte: senza personale i servizi rischiano di chiudere di nuovo in pochi anni

Giuseppe Summa del Nursind e l'assessore regionale Riboldi

Giuseppe Summa del Nursind e l'assessore regionale Riboldi

"Ci sono date certe e, a breve, le attività dell'ospedale di Lanzo verranno potenziate".

Giuseppe Summa, segretario del Nursind, tira un sospiro di sollievo dopo l'incontro, tenutosi i 6 marzo, con l'Assessore alla Sanità Luigi Genesio Riboldi, i vertici dell'ASL TO4 e i sindaci del territorio.

Il sindacato delle professioni infermieristiche incassa alcune promesse importanti, tra cui la riapertura delle sale operatorie e l'impegno a mantenere interno il personale sanitario, scongiurando il rischio di esternalizzazione. Tuttavia, la battaglia per garantire servizi sanitari stabili e strutturati non si ferma qui.

"Abbiamo appreso che dal prossimo 10 aprile le sale operatorie riprenderanno l'attività, inizialmente un giorno a settimana (il giovedì), per ortopedia, oculistica e terapia antalgica. A partire da giugno, verrà riattivata anche la chirurgia generale. Inoltre, dal 15 aprile, due giorni a settimana sarà operativo l'ambulatorio dello scompenso cardiaco, mentre l'ecodoppler verrà garantito con cadenza settimanale".

Un ritorno alla normalità atteso da tempo dai cittadini e dagli operatori sanitari.

Un segnale di ripresa che Summa del Nursind accoglie positivamente, ma senza abbassare la guardia.

"Occorre ancora lavorare per riattivare l'ambulatorio di geriatria e potenziare il centro per i disturbi alimentari, che potrebbe essere un servizio essenziale per il territorio. Inoltre, l'ipotesi di una Struttura Complessa a Lanzo, come dichiarato da Riboldi, potrebbe rappresentare un'opportunità strategica per rafforzare l'ospedale e ridurre la mobilità passiva dei pazienti, costretti a spostarsi per ricevere cure adeguate".

A preoccupare il sindacato era soprattutto l'ipotesi di affidare le sale operatorie a un soggetto esterno, come previsto dallo studio AGM.

"C'era un rischio concreto di esternalizzazione del personale, ma la Direzione dell'ASL e l'Assessore hanno garantito che il personale resterà interno all'Azienda. Dopo anni di battaglie, questa è una buona notizia per i lavoratori e per i cittadini. Garantire che i servizi restino sotto la gestione diretta dell'ASL significa tutelare la qualità delle cure e la sicurezza degli operatori sanitari".

Non mancano però le criticità.

"Abbiamo sottolineato - stigmatizza Summa - come il 16% della mobilità passiva di quest'area sia legato a prestazioni di riabilitazione. L'ospedale di Lanzo potrebbe quindi assumere un ruolo chiave anche in questo settore, riducendo i trasferimenti verso altre strutture. Investire in riabilitazione e potenziare i servizi specialistici significherebbe offrire risposte più adeguate ai bisogni della popolazione e, allo stesso tempo, ridurre i costi per il Servizio Sanitario Regionale legati alla migrazione sanitaria".

Ma l'elemento più critico resta sempre lo stesso: la carenza di personale infermieristico.

"Abbiamo rinnovato l'appello ai sindaci affinché venga aperto un tavolo di confronto per affrontare questa emergenza, con un'attenzione particolare alle aree disagiate. Il personale sanitario è il cuore pulsante di ogni struttura ospedaliera e senza un numero adeguato di infermieri, medici e operatori socio-sanitari, il rischio è di riaprire servizi che nel giro di pochi anni si troveranno nuovamente in difficoltà per mancanza di risorse umane".

Secondo il Nursind, servirebbe un piano di assunzioni mirato per attrarre e trattenere il personale sanitario, con incentivi economici e professionali adeguati.

l'ospedale di Lanzo

"Non basta aprire reparti, serve garantire un organico stabile e sufficiente per farli funzionare. Abbiamo chiesto alle istituzioni locali e regionali di impegnarsi in modo concreto per individuare soluzioni efficaci, perché senza una strategia a lungo termine rischiamo di ritrovarci nella stessa situazione tra pochi anni".

Il sindacato esprime soddisfazione per le risposte ricevute, ma mantiene alta l'attenzione.

"L'ospedale di Lanzo ha un potenziale enorme e può diventare un punto di riferimento per il territorio, ma servono investimenti strutturali e una visione chiara per il futuro. Senza una programmazione seria, il rischio è che i problemi attuali si ripresentino in forme diverse. Chiediamo alle istituzioni di non fermarsi alle promesse, ma di lavorare concretamente per garantire una sanità pubblica efficiente e accessibile a tutti".

Sul destino dell'ospedale di Lanzo si eranoaccesi i riflettori della politica e dell'opinione pubblica lo scorso 25 febbraio, in seguito ad una dichiarazione del Direttore Generale dell'ASL TO4 Luigi Vercellino sull'obiettivo di rafforzare la sinergia con l'ospedale di Ciriè, escludendo categoricamente la chiusura o la privatizzazione della struttura.

Immediata la reazione del Comitato per la difesa dell'ospedale di Lanzo nel ribadire il proprio impegno ad evitare un lento smantellamento della struttura.

"L'ospedale di Lanzo ha un potenziale enorme e può diventare un punto di riferimento per il territorio, ma servono investimenti strutturali e una visione chiara per il futuro. Senza una programmazione seria, il rischio è che i problemi attuali si ripresentino in forme diverse. Chiediamo alle istituzioni di non fermarsi alle promesse, ma di lavorare concretamente per garantire una sanità pubblica efficiente e accessibile a tutti".

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