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07 Marzo 2025 - 18:22
Il docente Carlo Dellarole, mercoledì 5 marzo all’Unitre di Cuorgnè, ha illustrato le foto del cielo notturno dal Canavese, dal Pian delle Neire a Colleretto Castelnuovo, immagini realizzate con la collaborazione di Andrea Demarchi.
La lezione è iniziata con spettacolari immagini delle nubi mammatus o nubi mammellari, una particolare formazione temporalesca. Successivamente, sono stati mostrati impressionanti lampi notturni che illuminano la notte, quasi a ricordarci quanto sia effimera la vita umana. I lampi si formano al di sotto o all’interno di celle temporalesche (cumulonembi), generati da forti correnti ascensionali che creano intensi campi elettrici. Questi campi producono un canale di aria ionizzata, che permette il passaggio della corrente elettrica, generando i fulmini nube-suolo: flussi di elettroni che, partendo dalla base del cumulonembo carica negativamente, raggiungono il suolo, caricato positivamente.
Il docente ha poi illustrato il fenomeno dei cerchi solari, un particolare effetto ottico che crea un alone attorno al Sole. Le immagini di arcobaleni e doppi arcobaleni hanno mostrato la magia di questi fenomeni, dovuti alla rifrazione della luce solare attraverso le gocce d’acqua in sospensione. Il secondo arcobaleno, meno intenso del primo, presenta i colori invertiti: il rosso si trova all’interno, mentre il viola all’esterno.
Un altro spettacolo del cielo sono le nubi iridescenti, che si formano grazie alla presenza di cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera, in modo simile agli arcobaleni. E poi le affascinanti visioni dei satelliti Starlink nel cielo notturno. Quanti straordinari fenomeni ci offre il cielo! Purtroppo, non sempre alziamo la testa per osservarli.
Il docente ha poi invitato il pubblico a riflettere su come il cielo, che vediamo in condizioni normali, appaia di giorno in tonalità di blu e azzurro, ma oltre l’atmosfera diventi nero come la pece. Questo è il colore di fondo dell’Universo. Ha poi spiegato l’etimologia della parola Universo, che deriva dal latino universus, ovvero tutto intero, composto da unus(uno) e versus (volto), cioè volto tutto nella stessa direzione.
Il cielo sembra immobile, ma in realtà è in continuo movimento. In luoghi lontani dalle fonti luminose, come Namibia, Cile o Mongolia, è possibile vedere a occhio nudo oltre 2.000 stelle scintillanti. Tuttavia, mentre tutto sembra statico, la Terra si muove a una velocità impressionante. Quando assistiamo a un tramonto, ci sembra di vedere il Sole scendere oltre l’orizzonte, ma in realtà è la Terra che ruota all’indietro. La velocità di rotazione terrestre è di 1.600 km/h, mentre la velocità orbitale intorno al Sole è di 30 km/s, ovvero 942 milioni di km all’anno. Contemporaneamente, il Sistema Solare si muove a 200 km/s attorno al nucleo galattico, mentre la Via Lattea stessa si allontana dalle altre galassie a 10.000 km/s.
A questo punto sorge spontanea una domanda: quanto è grande l’Universo?
Le distanze spaziali superano di gran lunga le unità di misura tradizionali. La Luna dista 380.000 km dalla Terra, mentre il Sole si trova a 150 milioni di km. Per misurare le distanze astronomiche si utilizza l’anno luce: la distanza percorsa dalla luce in un anno viaggiando a 300.000 km/s. In un anno, la luce percorre 9.460 miliardi di km. Proxima Centauri, la stella più vicina al nostro Sistema Solare, dista 4,23 anni luce, ovvero oltre 40.000 miliardi di km. Alla luce di queste distanze, gli altri sistemi planetari rimarranno per sempre irraggiungibili per l’essere umano.
Il docente ha poi parlato del nostro Sistema Solare, con il Sole al centro, attorno al quale orbitano otto pianeti principali, pianeti nani e i loro satelliti. La parola pianeta deriva dal latino planeta, a sua volta dal greco planētēs, ovvero vagante, errante.
Le spettacolari immagini del Sole hanno introdotto Mercurio, il pianeta più vicino alla nostra stella, caratterizzato da giornate e notti lunghissime, con escursioni termiche estreme che vanno da +350°C a -170°C, a causa della quasi totale assenza di atmosfera.
Di Venere, il docente ha raccontato come, in passato, si pensasse fosse due corpi celesti distinti, denominati Lucifero, stella del mattino, e Vespero, stella della sera. Venere ha un’atmosfera composta per il 93-97% da anidride carbonica. È stato possibile ammirare lo spettacolare transito di Venere sul Sole del 6 giugno 2012.
Marte è il pianeta rosso, caratterizzato da un diametro di 6.787 km, circa la metà della Terra. Ha un’orbita ellittica con una distanza media di 228 milioni di km dal Sole. La sua superficie appare rossa a causa dell’ossidazione dei minerali ferrosi presenti. Potremmo dire che Marte è un pianeta "arrugginito".
Tra Marte e Giove si trova la fascia degli asteroidi, popolata da corpi di forma irregolare, il più grande dei quali è Cerere, con un diametro di 950 km. Giuseppe Piazzi scoprì questo pianeta minore il 1° gennaio 1801. Il 99,8% dei meteoriti caduti sulla Terra proviene da questa regione. Alcuni impatti sono stati catastrofici: si ipotizza che l’estinzione dei dinosauri, avvenuta 65 milioni di anni fa, sia stata causata dall’impatto di un grande meteorite nel Golfo dello Yucatán, in Messico.
Giove, il gigante gassoso, è circondato da anelli e satelliti. I suoi quattro satelliti maggiori sono Io, Europa, Ganimede e Callisto, detti satelliti galileiani perché scoperti da Galileo Galilei, ma noti anche come satelliti medicei, in onore di Cosimo II de' Medici.
Il docente ha mostrato la straordinaria immagine della congiunzione di Giove e Saturno del 21 dicembre 2020, suggerendo che un fenomeno simile potrebbe aver dato origine alla leggenda della stella cometa che guidò i Magi.
Oltre il Sistema Solare si estende la nube di Oort, residuo della nebulosa primordiale da cui si sono formati il Sole e i pianeti. Da essa provengono le comete, costituite da polveri e ghiaccio, che percorrono orbite ellittiche attorno al Sole.
Infine, il docente ha illustrato la fotografia astronomica, che ci permette di osservare dettagli invisibili anche con i più potenti telescopi. L’esposizione prolungata delle immagini consente di catturare stelle, galassie, ammassi stellari e nebulose.
La lezione si è conclusa con l’invito a guardare il cielo, scoprire i suoi segreti e lasciarsi stupire dalla sua vastità.
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