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Pizze acrobatiche per i bambini dell'Ucraina al Monnalisa (VIDEO)

Un evento all’insegna della solidarietà ha riunito istituzioni, associazioni e cittadini per regalare una serata di gioia ai piccoli rifugiati. Emozioni, pizza acrobatica e un messaggio di speranza.

Una serata di sorrisi e speranza: il Monnalisa di Ozegna accoglie i bambini ucraini

Il Prefetto di Torino al Monnalisa di Ozegna

Nel pomeriggio di martedì 3 marzo, il ristorante Monnalisa di Ozegna si è trasformato in un luogo di festa e speranza. Un evento speciale dedicato ai bambini ucraini ha regalato momenti di leggerezza e spensieratezza a chi, troppo presto, ha conosciuto il peso della guerra.

Grazie alla collaborazione tra la giornalista e attivista Claudia Conte, l’Associazione La Memoria Viva, da anni impegnata nel supporto alla comunità ucraina, e il Consigliere regionale Sergio Bartoli, proprietario del locale, oltre 50 bambini hanno potuto vivere una serata indimenticabile.

Ad accompagnarli, una delegazione di sindaci e amministratori ucraini, affiancati da una ventina di sindaci del Canavese e numerosi rappresentanti delle istituzioni locali. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Vicesindaco di Ozegna, Federico Pozzo, per la sua vicinanza e il sostegno all’iniziativa.

foto di gruppo

il prefetto, il consigliere regionale e il sindaco di Castellamonte

Il prefetto, il consigliere regionale Bartoli e il sindaco di Castellamonte Mazza

 

alcuni sindaci

la giornalista

L’atmosfera era carica di emozione: il ristorante era gremito di sorrisi, sguardi curiosi e voci di bambini che, per qualche ora, hanno potuto mettere da parte la paura per lasciarsi trasportare dalla magia della serata. Tra gli ospiti d’onore il Prefetto di Torino, Donato Giovanni Cafagna, che con la sua presenza ha testimoniato la vicinanza alle famiglie rifugiate. E poi li consigliere metropolitano delegato nonché sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza.

Uno dei momenti più spettacolari è stato il coinvolgente show di pizza acrobatica dei fratelli Piero e Gabriele Asaro, pluricampioni del mondo nella disciplina. Con movimenti rapidi e precisi, hanno fatto roteare in aria la pasta della pizza come fosse una danza, lasciando a bocca aperta grandi e piccini. I bambini ridevano e applaudivano, incantati da quella pioggia di farina e abilità che sembrava trasformare la pizza in un gioco magico. Ma il culmine dell’esibizione è stato un gesto inaspettato e tenerissimo: i pizzaioli hanno creato una pizza gigante, così grande da poter avvolgere alcuni bambini come fosse una coperta di calore e solidarietà. Un momento di pura meraviglia che ha strappato applausi e risate, trasformando il semplice impasto in un abbraccio simbolico di speranza.

A sottolineare l’importanza dell’evento, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha voluto inviare un messaggio di saluto, esprimendo il suo sostegno e il suo apprezzamento per l’iniziativa: “Purtroppo non posso essere con voi questa sera, ma desidero farvi arrivare il mio saluto e il mio grazie per l’iniziativa che avete promosso. Dedicare tempo e impegno ai bambini, e in particolare ai bambini scappati dalla guerra, rappresenta un grande gesto di generosità e affetto. Mi auguro che anche da serate come questa possano partire un messaggio e una speranza di solidarietà e di pace, di cui questo nostro mondo ha tanto bisogno. Buona serata e buona pizza acrobatica a tutti.”

Il Consigliere Sergio Bartoli ha ringraziato tutti i partecipanti e gli organizzatori, sottolineando come occasioni come questa siano fondamentali per creare legami, offrire conforto e ricordare a tutti che nessuno è solo di fronte alle difficoltà.

Un particolare ringraziamento è stato rivolto anche al Comandante dei Carabinieri della Stazione di Agliè, Angelo Pilia, per la sua presenza e il sostegno all’evento, segno di come le forze dell’ordine siano sempre vicine alle comunità e ai più fragili.

La serata si è conclusa con la consegna di doni ai bambini e un momento conviviale che ha unito istituzioni, comunità locali e ospiti internazionali in un messaggio di speranza e solidarietà. E mentre le ultime risate riecheggiavano nella sala, un pensiero si faceva strada tra gli occhi lucidi dei presenti: anche un semplice impasto di farina e acqua, se lanciato con il cuore, può diventare un simbolo di speranza.

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