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Torino in piazza: "Chi abbandona l'Ucraina tradisce la democrazia"

Centinaia di manifestanti in piazza Carignano con una bandiera ucraina gigante. "Non c'è libertà senza coraggio, l’Europa deve essere più forte di chi la vuole debole"

Torino in piazza: "Chi abbandona l'Ucraina tradisce la democrazia"

Una folla compatta, bandiere gialloblu che ondeggiano al vento, slogan urlati con convinzione. Il cuore di Torino si è riempito nel pomeriggio di oggi per una manifestazione a sostegno dell'Ucraina, convocata da diverse sigle politiche e associative, tra cui Azione, +Europa e Giovani Democratici.

L'appuntamento, fissato in piazza Carignano, ha radunato centinaia di persone, molte delle quali con cartelli e striscioni che lanciavano un messaggio chiaro: solidarietà all'Ucraina e difesa dei valori democratici dell’Europa. "Siamo europei e siamo con gli ucraini", si leggeva su numerosi cartelli alzati sopra le teste dei manifestanti, in un gesto simbolico di vicinanza a chi, da due anni, sta resistendo all’invasione russa.

ucraina

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A prendere la parola, tra gli altri, è stata Cristina Peddis, segretaria provinciale di Azione, che ha sottolineato l’importanza di una risposta ferma da parte dell’Europa e dell’opinione pubblica. "Siamo in tanti ed è la risposta migliore che potevamo dare dopo le scene che tutti noi abbiamo visto in televisione in quella stanza ovale, dove è capitato quello che nessuno si aspettava che potesse capitare", ha dichiarato, riferendosi probabilmente all’incontro tra Donald Trump e il leader ungherese Viktor Orbán, che ha riacceso il dibattito sul futuro del sostegno occidentale a Kiev. "Questa è la miglior risposta possibile che noi possiamo dare a difesa dell'Europa, a difesa dell'Ucraina, perché l'Ucraina difende non solo i suoi confini, ma anche quelli di tutti noi, la libertà e la democrazia", ha aggiunto tra gli applausi.

La manifestazione ha visto anche la partecipazione attiva di cittadini ucraini residenti in Piemonte, tra cui Svetlana, membro dell’associazione Ucraina Libera, che ha raccontato la sua storia personale, testimoniando la brutalità del conflitto. "Sono a Torino da tre anni. Dovevo fuggire da casa mia a Kiev insieme a mia figlia. Non era una nostra scelta, era un obbligo: salvare la vita della mia bambina. Sono passati tre anni e io vedo che ancora una volta la resistenza ucraina contro l'invasione russa ha fatto vedere a tutto il mondo che la democrazia appartiene a quelli che sono pronti a difenderla", ha detto con la voce rotta dall'emozione.

A dare ulteriore forza alla manifestazione ci ha pensato uno speaker dal megafono che, tra applausi e cori di approvazione, ha lanciato un monito all’Europa: "Non c'è libertà senza coraggio. Da oggi è chiaro che l'Europa deve dimostrare di essere più forte di chi la vuole debole". Un messaggio rivolto direttamente a chi, negli ultimi mesi, ha messo in discussione il sostegno a Kiev e che, per molti dei presenti, sta giocando una partita politica sulla pelle degli ucraini.

 

Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione, ha voluto rimarcare il carattere trasversale della protesta: "Non ci sono bandiere politiche e direi che la partecipazione è estremamente numerosa", ha osservato. E poi ha aggiunto una frecciata che ha subito trovato sponda nel pubblico: "Non ci sono dubbi che questa è una risposta al trattamento che ha ricevuto Zelensky da Trump".

La piazza si è riempita di bandiere, tra cui una gigantesca bandiera ucraina, simbolo di resistenza, e tante bandiere europee, per ricordare che il destino di Kiev non è separato da quello del resto del continente. Un messaggio chiaro: l’Europa non può permettersi di voltare le spalle all’Ucraina.

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