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Cultura

Da un video su TikTok a una scuola di danza: la magia di un sogno realizzato

Dalla botanica al ballo, dal lavoro sicuro alla sfida di aprire una scuola. La storia di un ragazzo che ha trasformato i sogni in realtà, abbattendo stereotipi e creando un luogo di libertà espressiva a Caluso

Symon Dance ASD- Associazione sportiva dilettantistica

Simone Audino nei pressi delle sue aule

"Volevo essere un duro, ma sono soltanto Lucio" sarà il brano che rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest. Un cambio di rotta inaspettato dopo che Olly, pseudonimo di Federico Olivieri, vincitore di Sanremo, ha ceduto il passo al cantautore Lucio Corsi, autore del pezzo. Un brano che non è solo una canzone, ma una dichiarazione d'intenti: abbattere gli stereotipi, smontare le pressioni sociali sulla mascolinità, portare alla luce il valore dell'autenticità. Un messaggio potente, che risuona anche nel mondo della danza, dove l'identità personale si esprime attraverso il corpo, la musica e il movimento. Ed è proprio qui che entra in scena Simone Audino, un giovane visionario che ha trasformato il suo sogno in una realtà concreta: la Symon Dance.

Simone Audino, 32 anni, è il presidente e fondatore della Symon Dance, una scuola di danza che ha radici profonde nel suo territorio, in via Mattirolo a Caluso. La sua storia è fatta di passione, sacrifici e determinazione. “Ho voluto creare un luogo in cui le persone potessero sentirsi libere di esprimersi, senza paura di essere giudicate”, racconta. E questo spirito di libertà e condivisione si rifà alla sua esperienza con il Progetto Musaiko, un'iniziativa che tra il 2003 e il 2013 ha svolto un doppio ruolo fondamentale per la comunità calusiese: centro di servizi formativi per i giovani e, al contempo, spazio di aggregazione culturale e ricreativa. “Musaiko è stato parte di me, come lo è Caluso. Potevo aprire la mia scuola altrove, ma questo è il mio luogo, la mia identità”, afferma con orgoglio.

Ma arrivare fin qui non è stato semplice. La vita di Simone Audino ha attraversato percorsi diversi prima di convergere nella danza. La sua seconda passione, oltre al ballo, era il mondo delle piante. Si è formato in botanica e nel 2016 ha trovato impiego presso Viridea, un noto centro specializzato in giardinaggio e prodotti per la casa a Settimo Torinese. "Ero soddisfatto, avevo un lavoro stabile e mi sentivo indipendente", ricorda, ma dentro di lui il desiderio di danzare non si spegneva. Un richiamo incessante, un sogno che non accettava di essere relegato a semplice hobby. "C'era sempre quel pensiero fisso: aprire una scuola tutta mia".

Il marchio della Symon Dance, dove ogni elemento del testo è simbolico : il tratto rappresenta proprio il modo di esprimersi di Simone

La svolta arriva con la pandemia. Costretto a confrontarsi con il futuro, Simone si trova davanti a una scelta: rimanere in un impiego sicuro o lanciarsi nel vuoto e trasformare la danza nella sua professione? Il consiglio di una parente gli apre gli occhi: "Non lasciare spazio ai rimpianti". Così, un aiuto inaspettato arriva dai social: "Ho usato TikTok come fosse Google. Ho cercato: 'Come aprire una scuola di danza?' E ho iniziato a costruire il mio sogno", racconta. Grazie a corsi di formazione specifici e al supporto della sua famiglia, affronta la burocrazia e cerca una sede. La risposta arriva proprio da Caluso.

Nel settembre 2021, la scuola diventa realtà. "Ho iniziato con mia sorella Francy e una sua amica. Eravamo in tre, ma sapevo che da lì sarebbe partita qualcosa di grande", racconta. Con il tempo, gli allievi aumentano e si diversificano le discipline offerte. Oggi la Symon Dance conta quattro gruppi principali: propedeutica per i bambini dai quattro ai cinque anni, Junior per gli otto-dieci anni, intermedio per gli undici-tredici anni, stretching e pilates per chi ha più di sedici anni. Inoltre, la scuola ha recentemente ampliato l'offerta con corsi di danza latino-americana, in collaborazione con la Passion Dance di Chivasso.

Ma c'è di più. Il nome della scuola, Symon Dance, non è un caso. "Symon era il nome con cui mia zia mi chiamava, ispirandosi al cantante Simon Le Bon dei Duran Duran. Ho voluto portare avanti quel legame affettivo, ricordando chi mi ha sempre sostenuto, come i miei nonni". Un senso di appartenenza che si riflette anche nell'organizzazione della scuola, dove i suoi familiari ricoprono ruoli chiave come vice-presidente e segreteria.

La strada non è stata sempre in discesa. Ancora oggi, Simone si scontra con gli stereotipi sulla danza maschile. Etichette, pregiudizi, battute fuori luogo: nulla di nuovo per chi, come lui, ha scelto di seguire una passione che la società non sempre riconosce come "tradizionalmente maschile". "Ho subito commenti, battute, ma ho imparato a non farmi fermare. Ora voglio trasmettere questo messaggio ai miei allievi: la danza è libertà, chiunque deve poter esprimere se stesso senza paura", afferma con decisione.

Nonostante le difficoltà, la Symon Dance continua a crescere. "Non siamo orientati alle competizioni, almeno per ora. Qui si impara a stare insieme, a esibirsi e a costruire qualcosa di bello". Ma i sogni di Simone vanno oltre: nel futuro, vorrebbe espandere la scuola anche a Chivasso e realizzare uno spettacolo di grande impatto, con scenografie, trucco e recitazione, in stile americano, ispirandosi alla sua icona, Beyoncé.

Nel frattempo, per mantenere la sua indipendenza economica, Simone continua a lavorare come operaio per Arma e Infissi in via Martiri. Un ragazzo che non si arrende, che sa reinventarsi, che vede nella danza non solo un'arte, ma un modo di vivere. "La Symon Dance sono io, è il mio modo di sentire. E voglio che chiunque entri qui dentro trovi la sua espressione, il suo posto nel mondo".

Chissà se qualche coreografo di Beyoncè, la sua idola, magari si renderà conto delle qualità di Simone. Nel frattempo, porta sempre nuovi modi per caricare allievi e allieve con uno stile molto ispirato dai grandi spettacoli americani

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