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26 Febbraio 2025 - 09:46
La linea 2
La Regione ha deciso di congelare la sospensione della linea su gomma 002 Ivrea-Milano Lampugnano gestita da Arriva. Tradotto: per ora si evita il taglio netto, ma il problema resta. Il servizio, che avrebbe dovuto sparire a inizio marzo per via degli alti costi (120 chilometri a viaggio) e dello scarso utilizzo, ora prova a salvarsi con un rattoppo logistico: allungare il percorso fino a Carisio per poi far proseguire i viaggiatori su un’altra linea autostradale fino a Milano, mantenendo più o meno gli stessi orari.
L’Agenzia della mobilità piemontese sta verificando se l’idea sia realizzabile, in collaborazione con le società di trasporto. Nel frattempo, il dato di fatto è uno: l’unico collegamento diretto su gomma tra Ivrea e Milano, per il momento, si salva. E meno male, visto che chi lo usa lo considera un servizio essenziale.
"Meglio fare un cambio che rimanere senza", dice Arnaldo Montanari, programmatore eporediese che si è fatto carico di raccogliere firme e portare avanti la protesta con il Comune.
Il pressing, con una petizione ancora in corso e una lettera con decine di firme, inviata a mezzo mondo, ha funzionato e c'è chi si sta dando da fare anche su change.org.
Insomma e per farla breve, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, sollecitato dall’assessore eporediese alla Mobilità Massimo Fresc, si è deciso a riaprire il dossier con l’Agenzia della mobilità piemontese.
L’obiettivo è trovare una soluzione che consenta di mantenere il collegamento senza incidere troppo sui costi. Certo, il problema è sempre lo stesso: servirebbero almeno 15 passeggeri fissi per garantire la sostenibilità della tratta, ma la media attuale si ferma a 7 per corsa. Troppo pochi, dicono in Regione, nonostante i pullman utilizzati siano già quelli più piccoli, da 30 posti.
Il problema è anche un altro. Quanti sapevano dell’esistenza di questa linea prima che la volessero chiudere? Pochissimi, a quanto pare. La promozione del servizio è stata inesistente, le informazioni introvabili e solo grazie all’iniziativa dei pendolari (che hanno addirittura affisso cartelli alle fermate) molti hanno scoperto che si poteva andare a Milano senza dover fare il pellegrinaggio tra treni lenti e inaffidabili.
Qualcuno che la usa c'è: un ricercatore che viaggia ogni giorno, universitari che partono il lunedì e tornano il venerdì, cittadini che si spostano per visite mediche.
Montanari e altri pendolari si sono sostituiti alle istituzioni, segnalando il servizio con cartelli artigianali alle fermate.
Un’azione encomiabile, ma anche una triste ammissione di colpa per chi dovrebbe occuparsi della mobilità. Dove sono le informazioni ufficiali sul sito del Comune? Dove sono le paline con gli orari aggiornati alle fermate? Dove sono i pannelli digitali tanto decantati nei convegni? Non ci vuole un progetto faraonico, non servono milioni di euro, non serve nemmeno un Peba. Basterebbe fare il proprio lavoro, garantendo informazioni chiare ai cittadini.
E attenzione: la 002 non è solo una linea per Ivrea. Il bus raccoglie utenza anche a Albiano, Santhià, Novara Ovest, Novara Centro, Galliate, Marcallo/Mesero, Arluno e Rho. Tagliarla significherebbe isolare un intero territorio senza alternative valide.
La verità è che le amministrazioni parlano tanto di mobilità sostenibile, ma poi nei fatti non si danno da fare più di tanto. Ivrea sbandiera slide e numeri sulla mobilità green, ma la mobilità sostenibile non si esaurisce tra piazza Rondolino e piazza di città.
Insomma, una storia già vista: i cittadini si mobilitano, le istituzioni inseguono, e alla fine forse si salva qualcosa. Ma fino a quando? E soprattutto, è mai possibile che ogni volta si debba arrivare all’ultimo secondo, col fiato sul collo e una petizione in mano?
"Ho presentato un’Interrogazione per sollecitare l’intervento della Regione Piemonte - commenta il consigliere regionale del Pd Alberto Avetta - e, in questo senso, raccogliamo con favore la disponibilità dell’Ente e dell’Agenzia Trasporti a valutare possibili soluzioni. Resta il fatto criticabile che, con la Giunta Cirio, è sempre indispensabile che le persone si mobilitino per ottenere ciò di cui hanno diritto. L’eventualità del cambio bus a Carisio non può di certo essere considerato un miglioramento del servizio per i pendolari ma è pur sempre un passo in avanti. Ad oggi comunque restano tante belle parole sull’importanza del trasporto pubblico locale ma pochi fatti concreti».
Alberto AVETTA, consigliere regionale Pd
Extra.To è il consorzio unico per i trasporti pubblici extraurbani nella Città Metropolitana di Torino. Riunisce 17 società concessionarie del trasporto pubblico extraurbano che operano nell'area metropolitana di Torino, formando una rete integrata che copre l'intero territorio provinciale.
2 Ivrea-Milano
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265 Pont-Carema-Ivrea-Torino
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348 Alice C.-Livorno F.-Cigliano-Ivrea
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358 Cavaglia'-Piverone-Ivrea
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904 Ivrea-Chivasso / Servizio Sostitutivo Ferroviario
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4151 Cossano-Ivrea
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4152 Silva-Vialfre'-Ivrea
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4153 Quassolo-Ivrea
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4154 S.Bernardo-Ivrea-Albiano
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4155 Samone-Ivrea-Burolo
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4156 Andrate-Ivrea
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4157 S.Germano-Pavone
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4168 Bellavista-Ivrea Q.Re S.Giovanni
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4512 Traversella-Ivrea (CM Valchiusella)
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4541 Ivrea-Colleretto G.Bioparco-Loranze'
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5143 Cuorgne'-Castellamonte-Ivrea
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5145 Rivarolo-Ivrea
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