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26 Febbraio 2025 - 12:06
Giovanna è sempre pronta a dare sostegno a Nicole
Miagolii sommessi nella notte, occhi che implorano aiuto, corpicini scheletrici abbandonati a se stessi. Eppure, in un mondo che troppo spesso gira la testa dall’altra parte, c’è chi non riesce a voltarsi e fa di tutto per tendere una mano. Nicole Lorenti, istruttrice di riabilitazione comportamentale animale, è una di quelle persone che non si arrendono mai.
Da anni si prende cura di una colonia felina a Borgaro insieme alla sua inseparabile amica Giovanna. Ogni giorno, tra il lavoro come freelance con varie strutture veterinarie e le mille emergenze feline, trova il tempo di portare cibo ai suoi mici randagi, controllarne la salute e cercare famiglie che possano accoglierli. Un amore incondizionato, senza pause né confini.
E proprio un confine lontano, quello della Sicilia, l’ha messa davanti a una scelta che non avrebbe mai pensato di dover fare. Durante un soggiorno in un campeggio, si è trovata davanti una scena straziante: tre gatti adulti e due cuccioli denutriti, maltrattati, invisibili agli occhi di chi avrebbe dovuto proteggerli. Come se non bastasse, la responsabile del campeggio non solo rifiutava di nutrirli, ma faceva di tutto per scacciarli. E poi c’erano loro, i bambini: piccole mani capaci di carezze, ma anche di gesti crudeli, senza che nessuno intervenisse.
Nicole ha capito subito che non poteva lasciarli lì. “Non potevo voltarmi dall’altra parte. Non potevo far finta di non vedere”, racconta con voce ferma, ma piena di emozione. Ma come salvarli? Non c’erano associazioni locali pronte a intervenire, nessun aiuto immediato. La missione era impossibile.
Ma arrendersi non era un’opzione.
Un primo tentativo fallisce: non ci sono le risorse per portarli subito a Torino. Ma il pensiero di quei gatti abbandonati a loro stessi non la lascia dormire. Così Nicole prende una decisione radicale: torna in Sicilia, questa volta pronta a tutto. “Dovevo portarli via. Dovevo metterli al sicuro. A qualsiasi costo”.
Quando arriva, però, i due cuccioli non ci sono più. Spariti. Forse malati, forse morti di fame, forse vittime di un destino ancora più crudele. Il dolore è una fitta che non se ne va, ma non c’è tempo per disperarsi: gli adulti superstiti devono essere salvati. Li prende, li porta in una pensione, organizza una staffetta per farli arrivare sani a Torino. Lì vengono vaccinati, sterilizzati. Finalmente sono fuori pericolo.
Adesso serve un posto dove possano ritrovare fiducia nel mondo. Serve qualcuno che apra il proprio cuore.
Giovanna, 45 anni, sempre a fianco nelle avventure di salvataggio con Nicole
Il primo soccorso dato ai gatti randagi nel campeggio siciliano
Priscilla, la gatta al centro dell'immagine che si è riusciti a salvare
È qui che interviene il “Progetto Micio Villaggio” di Collegno, una realtà che da anni si occupa di accogliere gatti in difficoltà, spesso provenienti proprio dal sud Italia. L’appello rimbalza sui social, arriva a Elisa Tarò, una giovane donna dal cuore grande. “Inizialmente volevo solo aiutarli a trovare una famiglia”, racconta. “Sembrava ci fossero persone interessate, ma poi si tiravano indietro. E io… io mi sono affezionata troppo”.
La scelta arriva quasi da sola. Quelli che dovevano essere solo ospiti temporanei diventano i suoi compagni di vita. “Alla fine ho capito che erano già a casa. La loro casa era con me”.
Quando Nicole riceve la notizia, non riesce a trattenere l’emozione. “Quando abbiamo saputo che Elisa aveva deciso di tenerli, siamo stati felici, orgogliosi, grati”. E un ringraziamento speciale va a chi ha reso tutto questo possibile: Giovanna, la sua amica di sempre. “Io devo tanto a lei. È stata lei a occuparsi dei mici appena arrivati a Torino, a prendersene cura finché non hanno trovato la loro vera casa”.
Questa storia non finirà mai sui giornali come un’impresa straordinaria. Non ci saranno premi, né medaglie. Ma da qualche parte, in una casa piena d’amore, due piccoli gatti che nessuno voleva stanno imparando di nuovo a fidarsi degli esseri umani. Perché il vero eroismo è fatto di gesti semplici, di mani tese nel silenzio, di cuori che non si arrendono.
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