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Taglio del bus Ivrea-Milano: ennesima vergogna ai danni dei pendolari

Chi amministra il trasporto pubblico? Incompetenti e burocrati sordi ai cittadini

Matteo Chiantore

Matteo Chiantore, sindaco di Ivrea

Un’altra battaglia per il sacrosanto diritto a muoversi in Piemonte. Un altro schiaffo ai cittadini, privati dell’ennesimo servizio essenziale. A Ivrea è in corso una raccolta firme per salvare la linea Ivrea-Milano Lampugnano, un collegamento fondamentale che rischia di sparire per "mancanza di passeggeri".

Qualche giorno fa, quasi 200 persone hanno firmato una lettera indirizzata al sindaco di Ivrea Matteo Chiantore, oltre che ai sindaci di Torino Stefano Lo Russo e Milano Giuseppe Sala, nella speranza che qualcuno si degni di intervenire. 

I cittadini denunciano che la soppressione della linea comporterebbe disagi enormi.

L’alternativa? Un treno con uno o più cambi, spesso in ritardo e poco affidabile.

Un autentico insulto alla mobilità pubblica.

Arnaldo Montanari, cittadino e utilizzatore del servizio, conferma la gravità della situazione.

"Non abbiamo ancora informazioni ufficiali sul taglio delle corse - ci dice - ma sappiamo che non stanno rinnovando gli abbonamenti di lungo corso…".

L’incertezza regna sovrana e l'Amministrazione comunale eporediese non sembra vere risposte "concrete".

"Ho parlato con l’assessore alla mobilità di Ivrea Massimo Fresc. Mi ha detto che si impegnerà a parlarne con Città Metropolitana…", riferisce Montanari, ma al momento di certezze non ce ne sono.

Il problema di fondo è che questa linea è poco conosciuta e senza una promozione adeguata è impossibile raggiungere il numero minimo di passeggeri per mantenerla attiva.

"Chi gestisce la linea vorrebbe avere almeno 15 persone all’andata e 15 al ritorno, ma non ci sono. ", spiega Montanari.

Qualcuno che la usa c'è...

"C’è un ricercatore che viaggia tutti i giorni. Ci sono universitari che vanno a Milano il lunedì e tornano il venerdì. Cittadini che si spostano per visite mediche. Anche io lo prendo una volta alla settimana...".

Ma la vera domanda è: come si può riempire un autobus se in molti non sanno nemmeno che esiste?

Questa vicenda - spiace dirlo - è l’ennesima prova "provata" dell’ipocrisia con cui le amministrazioni comunali, a cominciare da quella di Ivrea, sbandierano la mobilità sostenibile, si affidano a Manager, leggono slide slide, enfatizzano numeri e teorie,  senza poi muovere un dito per attuarla. E la mobilità sostenibile (caro i nostri Francesco Giglio e caro Andrea Gaudino) non è solo tra piazza Rondolino e piazza di città....

Morale? Di fronte all’immobilismo istituzionale, Montanari e altri, si sono presi la briga di attaccare cartelli alle fermate per segnalarne l’esistenza.

Un gesto ammirevole che arriva forse un po' troppo tardi e che, soprattutto, non dovrebbe essere necessario.

Se il Comune avesse realmente a cuore la mobilità come dice di avere, avrebbe creato una sezione sul sito ufficiale con informazioni precise, puntuali e aggiornate sui mezzi a disposizione degli eporediesi, quindi dotato tutte le fermate e piazzole di sosta con le indicazioni che occorrono. Non ci va un progetto, non ci vanno migliaia di euro, non ci ci va un Peba...

Se Chiantore e Fresc avessero davvero cuore questo problema si sarebbe già avuta notizia di loro due che battono i pugni come forsennati. E invece? Silenzio! Parla il Carnevale e a volte pure Agnesi... 

Insomma, la linea 002 Ivrea-Milano Lampugnano, l’unico collegamento diretto su gomma tra l’eporediese e il capoluogo lombardo, è destinata a sparire per "esigenze di sostenibilità economica" e fanculo la "mobilità sostenibile".

Tradotto: i numeri contano più delle persone, e chi lavora o studia si arrangi come può.

Per la cronaca, questa non è solo una linea per Ivrea: il bus serve anche Albiano, Santhià, Novara Ovest, Novara Centro, Galliate, Marcallo/Mesero, Arluno e Rho. Tagliarlo significherebbe isolare un intero territorio, senza alternative valide.

Appresa la questione anche il consigliere regionale PD Alberto Avetta si è detto pronto a fare la sua parte: farà pressione, approfondirà, valuterà. Nel frattempo, i pendolari potrebbero ritrovarsi a guardare il bus che non c’è.

I pendolari non si arrendono e chiedono non solo di salvare la linea 002, ma di rilanciarla. Tra le proposte avanzate, c’è il coinvolgimento del Consorzio Operatori Turistici del Canavese per potenziare il servizio nei giorni festivi, rendendolo utile anche per il turismo. 

La verità è che se le istituzioni resteranno immobili, da marzo un altro pezzo del trasporto pubblico piemontese scomparirà, lasciando i pendolari senza alternative se non treni inaffidabili e costosi o l’uso dell’auto privata, con tutto ciò che ne consegue in termini di costi, inquinamento e disagi.

Ancora una volta è tutta questione di volontà politica – o meglio, della sua totale assenza. 

E poi ci chiediamo perché la gente prende l’auto ...

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Ivrea Milano

Tutte le linee gestite da Extra.to a Ivrea

Extra.To è il consorzio unico per i trasporti pubblici extraurbani nella Città Metropolitana di Torino. Riunisce 17 società concessionarie del trasporto pubblico extraurbano che operano nell'area metropolitana di Torino, formando una rete integrata che copre l'intero territorio provinciale.

Ivrea-Milano
265 Pont-Carema-Ivrea-Torino
348 Alice C.-Livorno F.-Cigliano-Ivrea
358 Cavaglia'-Piverone-Ivrea
904 Ivrea-Chivasso / Servizio Sostitutivo Ferroviario
4151 Cossano-Ivrea
4152 Silva-Vialfre'-Ivrea
4153 Quassolo-Ivrea
4154 S.Bernardo-Ivrea-Albiano
4155 Samone-Ivrea-Burolo
4156 Andrate-Ivrea
4157 S.Germano-Pavone
4168 Bellavista-Ivrea Q.Re S.Giovanni
4512 Traversella-Ivrea (CM Valchiusella)
4541 Ivrea-Colleretto G.Bioparco-Loranze'
5143 Cuorgne'-Castellamonte-Ivrea
5145 Rivarolo-Ivrea

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