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18 Febbraio 2025 - 20:52
Guerra e geopolitica: l’Europa è davvero pronta?
Riceviamo e pubblichiamo una lettera al giornale dell'ex sindaco di Chivasso e parlamentare Renato Cambursano.
Ieri sera, guardando il telegiornale su La7, ho visto l’unica foto di gruppo arrivata da Parigi con i cosiddetti leader intorno al tavolo ovale presieduto da Emmanuel Macron, quasi tutti sorridenti, con un’unica corrucciata: era la nostra Presidente del Consiglio. L’ho detto pure a mia moglie, aggiungendo, però, che aveva ed ha ragione Giorgia Meloni ad essere preoccupata, perché non si può organizzare un incontro come quello solo per apparire, senza aver pensato minimamente di prepararlo prima, di far condividere a monte un percorso e un obiettivo. Il risultato sarebbe stato nullo, come lo è poi stato! Anzi, è stato un incontro negativo perché ha dato, purtroppo, ragione a Donald Trump, e cioè che l’Europa non c’è più.
I miei incubi notturni sono stati terrificanti: mi sono visto in guerra, mi sono visto come mio padre quando veniva ricercato dai nazifascisti, mi sono visto rincorso dai russi. Sto esagerando? Forse… o meglio, lo spero!
Si può ancora evitare tutto ciò? Non lo so, ma certo non possiamo stare con le mani in mano, anzi dobbiamo agire in fretta per correre ai ripari. Questi pseudo leader europei sono dei nani nei confronti dell’unico vero leader nel mondo occidentale: Donald Trump. Pazzo finché si vuole, sconvolge le nostre vite, ma è pur sempre un leader.
Donald Trump
Ma a noi italiani (e non solo) basta avere il Festival di Sanremo, le partite di Champions League e quelle del campionato nazionale. Tutto il resto non esiste, perché non si avvererà mai. Eppure, la nostra vita quotidiana potrebbe essere sconvolta per effetto del nuovo “gioco” fra i grandi del mondo, impegnati nella spartizione delle zone d’influenza.
A Donald Trump della nostra Europa non gliene può fregar di meno, se non come merce di scambio: a te, Putin, la “licenza” di ritornare grande, riprendendoti da subito l’Ucraina e poi l’Estonia, la Lettonia, la Lituania e perché non anche la Polonia… ma ad una condizione, anzi due: un po’ di “terre rare” me le prendo anch’io e soprattutto non allearti con la Cina e lasciami le mani libere.
Chi leggerà queste mie riflessioni, semmai ce ne sarà qualcuno, probabilmente non ha nessuna voglia di sentirsi dire queste cose, e cioè che sono a rischio le condizioni di benessere (più e meno relativo) che hanno/abbiamo goduto fino ad ora.
Finalmente si parla di difesa comune europea, ma le “anime belle” rifuggono dall’idea di aumentare la spesa militare portandola almeno al 3,5% (altroché il 2% scarso di oggi!). Preferiscono accucciarsi all’ombra del Cremlino.
Se non fai niente per tre anni, se fai finta di non essere in guerra mentre quello dall’altra parte lo è, ecco la fine che fai. L’Europa ha fatto questo: ha messo un po’ di soldi, un po’ di armi magari obsolete e ha delegato tutto agli Stati Uniti di Biden. Ora Biden non c’è più e neppure Kamala Harris (che qualcuno, che non sa leggere i fatti, dava per vincente). C’è Donald.
L’Europa è un nessuno, quella super-burocratica è finita e l’intera istituzione collasserà.
C’è però una seconda opzione, e la dico chiaramente, anche se so che non piacerà a tantissimi, anche a parecchi miei amici: l’Europa deve diventare finalmente adulta e forte. L’Europa deve prendere la guerra nelle proprie mani. Se non agisce, il suo destino è segnato. Non ha futuro.
Qualcuno sarà pronto a dire: ma con quali risorse finanziarie? Non possiamo certo immaginare di aumentare al 3,5% la spesa militare del nostro Paese così come di tutti i Paesi dell’UE. Vero, anche se fosse stralciato questo aumento della spesa militare dal conto percentuale del Deficit e del Debito, perché questo sarebbe solo un espediente contabile.
E allora? Non può che farsene carico l’Europa. Come? Con risorse proprie, come ha fatto con il PNRR. Anzi, una parte la può già prendere da lì anziché finanziare anche tante, troppe cose inutili.
E altri soldi dove li prende l’Europa? Con il debito pubblico europeo, con l’emissione di bond europei, anche se dopo ieri sera il rating dell’eventuale debito pubblico europeo sarà più costoso, viste le figuracce dei nostri pseudo leader.
Spero che l’incubo finisca presto… ma ne dubito fortemente.
Renato Cambursano
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