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17 Febbraio 2025 - 22:28
Un furto crudele, un'ondata di solidarietà: Fabrizio Calza torna a vivere
Fabrizio Calza ha finalmente ritrovato la sua libertà. Dopo settimane di immobilità forzata, a causa del furto della sua sedia a rotelle, l'ex paratleta di basket può tornare a muoversi in autonomia. Una nuova carrozzina gli è stata consegnata grazie alla straordinaria ondata di solidarietà scatenata dalla raccolta fondi organizzata dall'associazione ApidiCarta Aps, da anni in prima linea per l'inclusione e il sostegno alle persone con disabilità.
Il furto, avvenuto il 17 gennaio nell'androne del condominio in cui vive, nel quartiere di Barriera di Milano a Torino, era stato un colpo durissimo per Fabrizio.
Quella sedia a rotelle, una Küschall Champion rossa, non era solo un mezzo di trasporto, ma la sua indipendenza: dotata di schienale posturale, cuscino antidecubito e barra per agganciare un propulsore elettrico, gli permetteva di muoversi senza bisogno di aiuto.
"Senza la mia carrozzina ero tagliato fuori dal mondo. Non potevo andare al lavoro, incontrare gli amici, svolgere le azioni più semplici della mia quotidianità. Sono rimasto prigioniero della mia casa, privato di ciò che per tutti è scontato: la libertà di scegliere dove andare e cosa fare" ha raccontato Fabrizio, con la voce rotta dall'emozione.
Il suo appello disperato sui social ha toccato il cuore di centinaia di persone. Ha chiesto solo una cosa: Restiamo umani. Una frase che ha acceso una mobilitazione spontanea, trasformando la sua vicenda in un simbolo di speranza. L'associazione ApidiCarta, guidata da Chiara Pelassa, non ha perso tempo: ha lanciato una raccolta fondi per restituire a Fabrizio la sua indipendenza.
"Appena abbiamo sentito la sua storia, ci siamo attivati per aiutarlo. La carrozzina non è un oggetto qualunque, ma le sue gambe, il suo diritto a vivere pienamente la sua vita. Non potevamo restare indifferenti", ha spiegato la presidente di ApidiCarta, commossa dalla generosità dimostrata da così tante persone.
In pochi giorni, grazie a donazioni piccole e grandi, la cifra necessaria è stata raggiunta. Oggi Fabrizio ha una nuova carrozzina e con essa la possibilità di riprendere il suo lavoro presso la Savino del Bene, ditta di trasporti internazionali dove è impiegato.
"Sono commosso, non mi aspettavo tanto affetto. Ho visto la bellezza di un'umanità che sa tendere la mano a chi ne ha bisogno. Mi hanno rubato qualcosa di essenziale, ma ho ricevuto in cambio qualcosa di ancora più grande: la certezza che la solidarietà esiste ancora. Lo porterò nel cuore per sempre."
Per Fabrizio, il cammino verso un'autonomia completa non è finito. Dopo il furto, ha dovuto affrontare anche la burocrazia: il riconoscimento dell'invalidità e il diritto all'accompagnamento sono battaglie che ancora sta combattendo. La sua storia, però, ha dimostrato che non è solo.
"Il caso di Fabrizio è l'esempio concreto di quanto una rete di aiuto possa cambiare la vita di una persona. Non possiamo eliminare le ingiustizie, ma possiamo lottare per costruire un mondo più giusto e inclusivo", ha commentato Chiara Pelassa, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile questo piccolo grande miracolo.
Ora Fabrizio guarda avanti, con la certezza che la sua storia non è solo una vicenda di dolore, ma una testimonianza di resistenza e speranza. Chiunque voglia continuare a sostenere la sua causa può ancora contribuire attraverso il sito di ApidiCarta. Ogni gesto conta, perché restituire dignità a una persona è un regalo che non ha prezzo.
Fabrizio quando ancora giocava a Basket
Fabrizio con la sindaca di Settimo Elena Piastra all'ospedale di Settimo dov'è stato ricoverato per circa 4 mesi
Fabrizio con il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l'assessore regionale Maurizio Marrone
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