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La spartingaia in Regione
16 Febbraio 2025 - 23:24
Alberto Cirio, presidente della Giunta regionale del Piemonte
TORINO. La seconda Giunta Cirio è in carica da più di sei mesi ma al proprio interno – e nei rapporti con le segreterie di partito – stenta ad accordarsi sulle nomine di sottogoverno: nelle partecipate, nelle controllate e negli enti strumentali della Regione.
Raggiunto a fatica un compromesso sui nomi da designare per le Atc, l’Edisu, l’Ires ecc., si sta ancora trattando per le presidenze dei dieci Enti di gestione delle Aree Protette: i cosiddetti Parchi regionali.
La legge – la 19 del 2009, “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità” – prevede che i Consigli degli Enti di gestione giungano a scadenza contestualmente a quella del Consiglio regionale, e che vengano rinnovati entro sei mesi dalla data della prima seduta del rinnovato Consiglio regionale. I sei mesi sono trascorsi, i componenti dei Consigli sono già stati indicati – dai Comuni riuniti nelle Comunità delle Aree Protette, dalle associazioni agricole e da quelle ambientaliste, secondo le quote previste dalla legge – ma la nomina dei presidenti, che spetta al presidente della Giunta regionale, non è ancora avvenuta. Il mandato dei presidenti uscenti e dei Consigli, scaduti a luglio, era stato prorogato di sei mesi ma da qualche settimana – il 22 gennaio – è scaduta anche la proroga.
La Regione, per giustificare il ritardo, sostiene che “il procedimento di rinnovo si è rivelato di particolare complessità dovuta al rilevante numero di candidature pervenute per la carica di presidente”: pervenute entro il 18 novembre, quindi da tre mesi; occorre inoltre valutare eventuali “cause di inconferibilità e di incompatibilità”. Intanto, però, le trattative all’interno della Giunta e fra i partiti della maggioranza che sostiene Cirio per scegliere i presidenti tra i “candidati con comprovata competenza e rappresentatività territoriale” sono ancora in corso.
Ecco quindi che la Giunta, con delibera del 22 gennaio (data di decadenza dei presidenti e dei Consigli, non più prorogabili) proposta dall’assessore Marco Gallo, “considerata l’esigenza di assicurare la continuità nella gestione degli Enti” ha deciso di commissariarli “fino alla nomina dei nuovi organi”.
Chi sono i commissari? Sono i presidenti uscenti, che “in ragione dell’incarico sin qui svolto e per l’esperienza maturata in tale ambito, sono portatori di conoscenze e capacità professionali adeguate all’incarico commissariale da ricoprire”; uomini soli al comando, non più affiancati dai rispettivi Consigli. E quindi: Roberto Saini per l’Ente di gestione delle aree protette del Po, Piermario Giordano per l’Ente delle aree protette delle Alpi Marittime, Dario Miretti per le aree protette del Monviso, Vittoria Riboni per le aree protette dell’Ossola, Luigi Chiappero per l’Ente dei Parchi Reali, Danilo Repetto per le aree protette dell’Appennino Piemontese, Erika Vallera per quelle del Ticino e del Lago Maggiore, Carlo Stragiotti per l’Ente delle aree protette della Valsesia e Alberto Valfré per le aree protette delle Alpi Cozie. Solo il presidente uscente dell’Ente di gestione del Parco paleontologico astigiano, Livio Negro, non si è reso disponibile a ricoprire l’incarico di commissario: al suo posto è stato nominato il vicepresidente uscente Marco Maccagno.
Il commissariamento può durare al massimo sei mesi: entro l’estate, quindi, (ma si spera ben prima) entreranno in carica i nuovi presidenti e i nuovi Consigli degli Enti di gestione, con mandato quinquennale.
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