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Meglio il Capodanno cinese delle foibe?

Tra accuse e promesse disattese, si riaccende il dibattito sulla commemorazione delle vittime delle foibe

Giorgia Povolo e Matteo Chiantore

Giorgia Povolo e Matteo Chiantore

"Hanno preferito illuminare il castello di rosso per il Capodanno Cinese, invece di ricordare l’esodo giuliano-dalmata...". Parole di fuoco, senza ombra di dubbio. Sono contenute in un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi da Giorgia Povolo, segretaria cittadina della Lega e ex assessore comunale.

Neanche a dirlo, come ogni anno, come un orologio svizzero, a Ivrea si riaccende la polemica sul Giorno del Ricordo. 

Con l’avvicinarsi del 10 febbraio e poi ancora nei giorni successivi le divisioni sotto le rosse torri si fanno sentire e il dibattito si infiamma, tra accuse e veleni che rimbalzano tra Opposizione e amministrazione comunale. 

La questione approderà in Consiglio comunale giovedì sera, con una mozione che chiede al sindaco Matteo Chiantore non solo di esprimere la propria sensibilità sul tema, ma anche di installare una targa commemorativa.

L’anno scorso, la vicenda scatenò uno scontro frontale tra l’amministrazione e il Comitato 10 Febbraio, all’epoca rappresentato da Igor Bosonin (oggi imputato in un processo per l’aggressione di un giornalista), che attaccò il Comune per il diniego del patrocinio sostenendo che la decisione fosse dettata più dalla sua appartenenza politica (esponente della Lega ed ex candidato sindaco per CasaPound) che da reali questioni procedurali.

Matteo Chiantore rispose seccamente, spiegando che il patrocinio comporta una valutazione del soggetto richiedente e negando qualsiasi pregiudizio ideologico. “Abbiamo già dimostrato di non avere preconcetti tant’è che abbiamo concesso il patrocinio per l’iniziativa su Norma Cossetto. A nostro avviso, però, certe associazioni strumentalizzano gli eventi storici per fini politici”, dichiarò l’anno scorso il primo cittadino.

E oggi? Povolo ne ha da vendere e da pendere...

“Stando ai canali istituzionali - dice - la scelta si è concentrata sulla seconda opzione e quindi, come meglio dare il benvenuto all’Anno del Serpente di legno? Disinteressandosi totalmente dal ricordare (dal latino recŏrdari, perché il cuore era ritenuto la sede della memoria) tutti coloro che conobbero la morte atroce nelle foibe, che furono costretti a spogliarsi di ogni avere per mettersi in salvo, ma anche i tanti bambini che, stipati e impauriti in un treno merci colmo di speranza, conobbero già da piccoli la vergogna di vedere il latte a loro destinato rovesciato sui binari”, attacca Povolo.

serata

La segretaria leghista rinfaccia poi al sindaco di aver dichiarato lo scorso anno di “non voler escludere in futuro di patrocinare iniziative a riguardo o magari di adottare noi come Comune iniziative a ricordo delle vittime di tutti i totalitarismi”. E sottolinea le parole del presidente del Consiglio comunale Luca Spitale: “… farò quello che è nelle mie facoltà per far sì che questo tipo di giornate vengano rispettate e organizzate nel futuro del nostro comune”.

“Ci chiediamo pertanto quali iniziative siano state proposte dall’amministrazione nel 2025 in ricordo di questo buio capitolo della storia”, incalza Povolo, ricordando inoltre che dal novembre 2022 è in vigore un protocollo d’intesa tra la Città di Ivrea e l’Associazione Unione degli Istriani, che prevede la collaborazione tra i due enti per promuovere la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

“Non ci risulta che vi sia stata una gratuità nell’uso della sala per l’evento promosso da CulturaIdentità in collaborazione con l’Unione degli Istriani, ma appuriamo come la sensibilità avuta dalla stessa Amministrazione nel promuovere incontri in occasione di altre ricorrenze, anche attraverso la messa a disposizione dell’atrio comunale, di cui in alcuni casi sembra molto complicato trovare la delibera di giunta per la concessione”, accusa ancora Povolo.

E conclude con un monito: “Nell’ottica della Memoria e del Ricordo, nel rispetto delle parole delle più alte cariche istituzionali che ogni anno ci ricordano come il Giorno del Ricordo sia riconosciuto con legge 92/2004, auspichiamo vivamente che non vi sia più una distinzione tra "vittime di serie A e vittime di serie B”."

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