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Festival di Sanremo

Sanremo 2025: la Sala Stampa premia Brunori, Giorgia e Lauro, ma Olly e Fedez meritavano di più

La prima serata del Festival consacra la qualità cantautorale, ma lascia fuori una delle vere rivelazioni, Olly, e l’intensità emotiva di Fedez. Massimo Ranieri incanta con la sua eleganza senza tempo

Festival di Sanremo

Carlo Conti

Il sipario sulla 75ª edizione del Festival di Sanremo si è alzato con una prima serata ricca di emozioni, performance di alto livello e qualche verdetto destinato a far discutere. La Sala Stampa, Tv e Web ha espresso la sua preferenza per Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Achille Lauro, decretando così la prima classifica provvisoria. Un quintetto che mescola tradizione e innovazione, con alcune scelte prevedibili e altre più sorprendenti.

Se il talento indiscusso di artisti come Brunori Sas e Giorgia non è in discussione, sorprende l’assenza dalle prime posizioni di una delle vere rivelazioni della serata: Olly. Con il brano Balorda nostalgia, il giovane cantautore genovese ha portato sul palco un mix perfetto tra modernità e introspezione.

Olly, già apprezzato per la sua partecipazione a Sanremo Giovani, ha confezionato una canzone che parla di sentimenti in maniera sincera, evitando cliché e retorica. Balorda nostalgia è un pezzo che mescola il pop e il rap, arricchito da sonorità elettroniche e un’interpretazione vocale che riesce a trasmettere la malinconia di un amore perduto senza scadere nel melodrammatico. Un brano che, in un’edizione attenta ai linguaggi contemporanei, avrebbe meritato di rientrare nelle prime posizioni.

Eppure, il verdetto della Sala Stampa l’ha relegato fuori dalla top 5, segno che il percorso di Olly all’interno del Festival dovrà passare necessariamente dal voto popolare. La sua freschezza e il suo talento, però, sono un segnale chiaro: Sanremo non è solo un festival per le vecchie glorie o per la canzone d’autore più tradizionale, ma anche un palcoscenico per chi ha il coraggio di proporre qualcosa di diverso.

Un altro escluso eccellente è Fedez, che ha scelto un approccio inedito con Battito, un brano che si discosta dalle sue hit più mainstream per avvicinarsi a una dimensione più intima. La sua performance ha sorpreso chi si aspettava il solito pezzo radiofonico: il rapper milanese ha portato una canzone che si muove tra sonorità pop ed elettroniche, con un testo riflessivo e personale.

Nonostante il successo ottenuto dal brano fuori dal Teatro Ariston – è già tra i più ascoltati sulle piattaforme digitali –, la giuria ha deciso di non premiarlo, preferendo artisti dalla vena più cantautorale. Una scelta che ha suscitato qualche perplessità, considerando l’impatto emotivo della sua esibizione e il seguito che Fedez ha costruito negli anni.

Brunori, Giorgia e Lauro: un podio con pochi rischi

La top 5 della serata vede comunque protagonisti artisti che hanno saputo convincere pubblico e critica. Brunori Sas, con L’albero delle noci, ha confermato il suo status di uno dei migliori autori della sua generazione. Il brano è un viaggio nel tempo e nei sentimenti, costruito su una melodia avvolgente e su un testo che mescola delicatezza e amarezza, qualità che da sempre contraddistinguono la sua scrittura.

Giorgia, con La cura per me, ha incantato il pubblico con una ballata intensa che esalta il suo straordinario talento vocale. Il pezzo si inserisce nel solco delle grandi interpretazioni dell’artista romana, senza particolari innovazioni ma con la certezza di un’eleganza inarrivabile.

Lucio Corsi, outsider della serata, ha convinto con Volevo essere un duro, una canzone ironica e dal sapore retrò, che richiama le atmosfere teatrali degli anni ’70. Una scelta coraggiosa e originale, che ha saputo distinguersi tra le proposte in gara.

Simone Cristicchi, con Quando sarai piccola, ha puntato sulla sua capacità di raccontare storie con un’intensità emotiva fuori dal comune. Il brano è un racconto toccante, che esplora il tema del tempo e delle relazioni, con la sensibilità tipica del cantautore romano.

Infine, Achille Lauro, con Incoscienti giovani, ha portato all’Ariston una delle performance più discusse. Il suo brano è un mix di provocazione e malinconia, con sonorità che strizzano l’occhio al pop internazionale. Lauro continua a giocare con la sua immagine e con il suo modo di raccontare la gioventù tra eccessi e inquietudini, confermandosi una presenza ormai consolidata sul palco del Festival.

Se la prima classifica provvisoria ha delineato alcuni equilibri, il Festival di Sanremo è appena iniziato e tutto può ancora cambiare. Con il voto del pubblico e delle altre giurie, sarà interessante vedere se Olly e Fedez riusciranno a ribaltare le sorti della competizione o se i nomi in cima alla classifica manterranno la loro posizione fino alla finale.

Di certo, questa edizione ha già dimostrato che Sanremo può essere un festival di conferme, ma anche di nuove scoperte. E, forse, qualche sorpresa potrebbe ancora arrivare.

Sanremo 2025: Massimo Ranieri incanta con "Tra le mani un cuore"

La 75ª edizione del Festival di Sanremo ha visto il ritorno trionfale di Massimo Ranieri, che ha presentato il brano Tra le mani un cuore. Alla sua ottava partecipazione alla kermesse canora, l'artista napoletano ha dimostrato ancora una volta la sua straordinaria versatilità e profondità interpretativa.

Ranieri, all'anagrafe Giovanni Calone, è salito per la prima volta sul palco dell'Ariston nel 1968, a soli 17 anni, e nel 1988 ha trionfato con la memorabile Perdere l'amore. Dopo decenni di successi nel mondo della musica, del teatro e del cinema, il suo ritorno a Sanremo è stato accolto con grande entusiasmo dal pubblico e dalla critica.

Il brano Tra le mani un cuore, scritto da Tiziano Ferro e Nek, è una ballata intensa che esplora le sfumature più profonde dell'amore e della vulnerabilità umana. La canzone mette in risalto la voce potente e al contempo delicata di Ranieri, capace di trasmettere emozioni autentiche e toccanti.

La performance di Ranieri è stata caratterizzata da una presenza scenica elegante e sobria, che ha permesso al pubblico di concentrarsi sulla forza del testo e sull'interpretazione magistrale dell'artista. Il suo ritorno a Sanremo non è solo un omaggio alla sua carriera stellare, ma anche una testimonianza della sua continua evoluzione artistica e della sua capacità di rimanere rilevante nel panorama musicale contemporaneo.

In un'edizione del Festival ricca di giovani talenti e nuove proposte, la presenza di un'icona come Massimo Ranieri ha aggiunto un tocco di classe e profondità, ricordando a tutti l'importanza della tradizione e dell'esperienza nella musica italiana. La sua esibizione è stata senza dubbio uno dei momenti più emozionanti e applauditi della serata inaugurale.

Con Tra le mani un cuore, Massimo Ranieri ha confermato il suo status di leggenda vivente della musica italiana, offrendo al pubblico una performance che resterà negli annali del Festival di

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