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Settimo Torinese: il genio colpisce ancora. Una rotonda per bloccare il traffico

L’amministrazione Piastra regala alla città l’ennesima trovata viabilistica. Code, tamponamenti e caos in arrivo. I cittadini insorgono sui social, ma ormai è tutto deciso

Elena Piastra

Elena Piastra

L’Amministrazione comunale di Settimo Torinese, guidata dalla sindaca Elena Piastra, anche detta "la visionaria" o la "chicchierona", ha partorito l’ennesima geniale idea per “migliorare” la viabilità: una rotonda all’incrocio tra via Cavour, via Leini, via Fratelli Rosselli e via Alfieri. Ovviamente non prima di aver consultato la cittadinanza, ascoltato i residenti, studiato i flussi di traffico e… ah no, tutto questo non è accaduto. Come sempre, la decisione è stata calata dall’alto con la solita convinzione che tutto andrà per il meglio. Un po' com'è successo con la rotonda di corso Piemonte, promessa, ventilata, disegnata e, infine, diventata un miraggio, una barzelletta da raccontare al bar...

"Agevolare la circolazione e migliorare la sicurezza di pedoni e veicoli" dice l’Amministrazione. "Aggiungere un’ulteriore fonte di caos e code infernali" ribatte la popolazione. Il copione è sempre lo stesso: chi governa la città crede di avere in mano il sacro Graal della mobilità, mentre i cittadini si preparano ad affrontare l’ennesima sfida quotidiana fatta di colonne infinite e automobilisti disperati.

 

Neanche a dirlo, ricevuta la notizia, i social sono esplosi in un mare di indignazione. C’è chi già prevede il disastro: "il traffico del sottopasso, attualmente scorrevole, si trasformerà in una trappola mortale, con code chilometriche che si formeranno in pochi giorni". C’è chi teme che le macchine, costrette a fermarsi e ripartire in salita, diventeranno un problema per chi non ha un motore particolarmente potente o per chi non ha mai davvero imparato a fare spunto con la frizione. Qualcuno prevede un aumento vertiginoso dei tamponamenti, dato che in pochi si aspetteranno di trovare la coda subito dopo una curva in discesa.

E non manca chi sottolinea che la vera emergenza, a Settimo, non sia l’incrocio in questione, ma le condizioni pietose delle strade. "Nella zona industriale, i crateri nell’asfalto sembrano usciti da un film post-apocalittico", eppure l’amministrazione trova il tempo e i soldi per ridisegnare una viabilità che fino ad oggi non ha mai creato troppi problemi.

Perché mai tappare le buche, quando si può spendere in aiuole, marciapiedi e altri progetti che rientrano in qualche piano di riqualificazione urbana finanziato dal PNRR?

L’ironia non manca nei commenti: qualcuno suggerisce di dotare il sottopasso di mascherine per i gas di scarico, visto che gli automobilisti, fermi nel traffico, si ritroveranno a respirare il peggio della mobilità sostenibile.

C’è chi ironizza sul fatto che a questo punto sarebbe il caso di mettere rotonde ovunque, tanto sembra essere l’unica soluzione che la giunta riesce a concepire per gestire il traffico. C’è persino chi propone di chiedere una rotonda nel cortile di casa, giusto per non essere da meno.

 

Alla fine, come sempre, sarà il tempo a decretare il successo o il fallimento dell’ennesima rivoluzione viaria settimese, frutto di un sogno o di un incubo.

Ma se l’esperienza insegna qualcosa, c’è da scommettere che questa rotonda entrerà di diritto nell’albo d’oro delle decisioni discutibili dell’amministrazione Piastra, un po' come le tante altre: i duemila alberelli acquistati e morti di sete, i 10 kg di farina della legalità da regalare ai poveri costata quanto un Rolex, gli oltre 2 milioni spesi per la cultura e che alla fine finiscono con il finanziare un festival dell'innovazione per pochi intimi... 

E nel frattempo, i cittadini si rassegnano all’inevitabile: rivedere l'itinerario quotidiano o, semplicemente, restare bloccati nel traffico. Forse un giorno si scoprirà che tutto questo era un incubo durato 6 anni, comunque un incubo.Per ora, resta solo il caos e il rassegnato sarcasmo di chi ogni giorno affronta la giungla delle strade di Settimo.

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