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09 Febbraio 2025 - 21:34
Dal buio alla luce: Arcangela e la sua lotta contro il cancro al seno
Il 4 febbraio si è celebrata la Giornata Mondiale contro il Cancro, un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, della ricerca scientifica e del sostegno ai pazienti che affrontano questa battaglia. Tra le tante storie di coraggio che meritano di essere raccontate, quella di Arcangela Del Sonno, 50 anni, di frazione Casabianca a Verolengo, è un esempio straordinario di forza e resilienza.
Arcangela vive con il suo compagno Loris, 52 anni, e le due figlie, Giulia, 17 anni, e Gaia, quasi 13. Lavora in una panetteria del paese, tra il profumo del pane appena sfornato e il calore della gente che conosce da sempre. La sua vita scorreva tranquilla, fino a quando, nel 2024, tutto è cambiato a causa di una diagnosi inaspettata: tumore al seno.
Un colpo durissimo, che l’ha catapultata in un vortice di paure, dubbi e sofferenza. Eppure, Arcangela ha trovato dentro di sé una determinazione che non sapeva di avere, affrontando la malattia con coraggio e con il sostegno incondizionato della sua famiglia e dei suoi amici.
La diagnosi è arrivata grazie al programma di screening Prevenzione Serena. Arcangela aveva già notato un piccolo nodulo al seno destro e stava pensando di farsi controllare, quando ha ricevuto la lettera per la mammografia di routine. Quello che doveva essere un semplice controllo si è trasformato in un incubo.
Le avevano detto che, se entro 15 giorni non fosse stata ricontattata, significava che tutto andava bene. Ma la chiamata è arrivata dopo un mese, mentre era al lavoro: servivano esami più approfonditi. Da quel momento, il sospetto si è fatto strada nella sua mente: “Ho capito subito che qualcosa non andava”, racconta.
Gli accertamenti successivi – un’altra mammografia, un’ecografia e una biopsia – hanno confermato la diagnosi: cancro al seno.
“Non avrei mai pensato che potesse capitare a me. Sentivo tante storie di donne che avevano affrontato questa battaglia, ma sembrava qualcosa di lontano. E invece, all’improvviso, era la mia realtà”.
Uno dei momenti più difficili è stato comunicare la diagnosi alla famiglia. Arcangela è una persona solare, forte, abituata a trasmettere energia positiva agli altri. Ma quel giorno tutto è crollato: “Non sapevo come dirlo alle mie figlie, al mio compagno, ai miei genitori. Ho pianto tanto. Mi chiedevo: ‘Perché proprio a me? Non ho familiarità con il tumore al seno, non fumo, ho sempre condotto una vita sana’. È stato devastante”.
Loris, il suo compagno, le è stato accanto in ogni momento, accompagnandola a ogni visita e sostenendola nei giorni più bui. Giulia e Gaia hanno dimostrato una maturità straordinaria, regalandole la forza di combattere.
I suoi genitori, il fratello e tanti amici non l’hanno mai lasciata sola: “A volte basta una parola, un abbraccio, un messaggio. Sapere che c’è qualcuno che crede in te, che ti ama nonostante tutto, fa la differenza”, aggiunge Arcangela.
Arcangela Del Sonno
Il 21 agosto Arcangela è stata sottoposta a mastectomia al seno destro. L’intervento non è stato semplice: a causa di un problema di intubazione, i medici hanno dovuto indurla in coma farmacologico per sei giorni. Quando si è risvegliata, ha capito che il suo percorso sarebbe stato ancora più lungo e difficile del previsto: “La ripresa post-operatoria è stata complicata, più lenta del normale. Ma ero viva. E questo era già un motivo per non mollare”, dice.
Dopo l’intervento, è arrivata la seconda sfida: la chemioterapia. Le cure sono devastanti, sia fisicamente che psicologicamente. Il momento più doloroso? La perdita dei capelli.
“Vedere i miei capelli cadere è stato un colpo al cuore. È un segno tangibile della malattia, qualcosa che ti fa sentire davvero vulnerabile”, racconta.
Le prime sedute di chemio, quelle più aggressive, l’hanno provata moltissimo. Ma ora ha iniziato un ciclo di 12 sedute più leggere, che dovrebbero essere più sopportabili. Dopo la chemio, affronterà anche la radioterapia. E poi, un altro intervento per la ricostruzione del seno.
Nonostante il dolore e la fatica, Arcangela non ha mai pensato di arrendersi: “Non fa parte del mio carattere”, dice orgogliosa. “Anzi, ho scoperto una forza dentro di me che nemmeno immaginavo di avere. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza è così forte che non riesco neanche ad alzarmi dal letto, ma so che posso farcela”.
A darle la forza, oltre alla famiglia, c’è stata anche la possibilità di ricevere supporto psicologico professionale, offerto dal sistema sanitario. Un aiuto prezioso, che le ha permesso di affrontare la malattia con più consapevolezza e meno paura.
Un’esperienza del genere cambia per sempre il modo di vedere le cose: “Ora apprezzo ogni piccola cosa: un messaggio di un amico, il sorriso delle mie figlie, il semplice fatto di svegliarmi ogni mattina e poter stare con le persone che amo. Nulla è scontato”, afferma.
La vita, però, non si è fermata. In questo periodo, la sua famiglia ha dovuto affrontare tante difficoltà, ma il loro amore è diventato ancora più forte: “La malattia mi ha insegnato che il tempo è il bene più prezioso. Non possiamo permetterci di sprecarlo dietro a sciocchezze. Voglio vivere, voglio godermi ogni momento con chi amo, voglio pensare al futuro con speranza”, dice Arcangela.
La strada è ancora lunga, ma Arcangela ha già vinto la battaglia più importante: quella di non perdere se stessa. Con il sorriso di sempre, con l’amore della sua famiglia, con la forza di chi ha deciso di non arrendersi mai.
La sua storia è un simbolo di coraggio, amore e resilienza. Il suo nome porta con sé un significato speciale: Arcangela, come gli arcangeli, esseri di luce che portano forza e protezione. Ma Arcangela non vive nei sogni: è saldamente legata alla vita. E sa che, dopo ogni notte, arriva sempre un nuovo giorno.
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