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09 Febbraio 2025 - 15:00
La fiaccolata di ieri sera in corso Cincinnato
Un nuovo atto vandalico ha colpito la memoria delle vittime delle foibe a Torino, suscitando indignazione e preoccupazione. In corso Cincinnato, insulti sono stati scritti con la vernice davanti alla targa che ricorda l'esodo e le sofferenze subite dagli esuli istriani. Questo episodio segue di poche ore la fiaccolata degli esuli organizzata dal Comitato Torino Ricorda, alla quale hanno partecipato figure politiche di rilievo come l'assessore regionale Maurizio Marrone e la vice-capogruppo alla Camera Augusta Montaruli.
L'atto vandalico non è solo un'offesa alla targa del villaggio Santa Caterina, ma rappresenta un attacco alla memoria collettiva e alla storia nazionale. "Oltraggiare la targa degli esuli del villaggio Santa Caterina non vuol dire solo calpestare il ricordo dei martiri delle foibe, ma significa oltraggiare l'intera nazione", hanno dichiarato Marrone e Montaruli. Le loro parole sottolineano la gravità dell'accaduto, paragonandolo a quanto avvenuto alla foiba di Basovizza a Trieste, un altro luogo simbolo della tragedia delle foibe.
Non è la prima volta che la memoria delle foibe viene presa di mira a Torino. Già in passato, targhe commemorative erano state distrutte a colpi di martello. Questo nuovo episodio sembra voler emulare azioni simili avvenute a Trieste, sollevando interrogativi sulla matrice di tali atti. "Ci auguriamo che i nostalgici delle bande 'rosse' di Tito, responsabili di questo ennesimo attacco alla memoria, possano essere individuati al più presto", hanno aggiunto Marrone e Montaruli, esprimendo la speranza che i colpevoli vengano identificati e puniti.
L'episodio di vandalismo non è stato l'unico momento di tensione in città. La sera dell'8 febbraio, i centri sociali del Gabrio hanno tentato di raggiungere i militanti di Avanguardia Torino in piazzale Duca d'Aosta, nei pressi del monumento del Fante d'Italia. L'azione, avvenuta sotto la pioggia, è stata fermata dall'intervento della polizia, che ha impedito che la situazione degenerasse in scontri aperti.
Questi eventi sollevano domande importanti sulla capacità della società di preservare la memoria storica e di affrontare le tensioni sociali in modo costruttivo. La memoria delle foibe, come quella di altre tragedie storiche, richiede rispetto e riflessione, non atti di vandalismo che rischiano di riaprire ferite mai del tutto rimarginate. La speranza è che episodi come quello di corso Cincinnato possano diventare un'occasione per un dialogo più ampio e inclusivo, che coinvolga tutte le parti della società.
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