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Cultura
07 Febbraio 2025 - 17:52
Alessandro Actis Grosso accanto ad una sua stele in ceramica
Si è sempre detto che la cultura rende il popolo più consapevole, e mai frase fu più vera considerando la straordinaria capacità di valorizzare Rodallo, frazione di Caluso, un piccolo borgo canavesano attraverso l’arte. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è stato eleggere un simbolo culturale e internazionalizzarlo: Amilcare Solferini.
Amilcare Solferini, pseudonimo di Vittorio Actis Dato, nato a Torino il 27 marzo 1837 e morto nel capoluogo piemontese il 20 aprile 1929, è stato scrittore, poeta e commediografo italiano. Le sue opere, prevalentemente in dialetto piemontese, lo hanno reso un punto di riferimento della cultura sabauda. Nel corso della sua vita, ha messo radici nella zona di Rodallo, diventando un simbolo della cultura locale. È stato anche direttore della rivista Birichin. A riconoscimento del suo contributo culturale, il Comune di Torino gli ha intitolato una via nel quartiere Parella. Sulla sua scia, Rodallo non ha perso l'occasione di celebrarlo nel migliore dei modi con un concorso letterario a lui dedicato.
"L'idea mi è nata casualmente nel 2015, quando ero presidente del Carc di Rodallo", racconta Alessandro Actis Grosso. "Volevo trovare un modo per ricordare un autore torinese e dare spazio alle composizioni letterarie di autori locali."
Alessandro Actis Grosso, nato nel 1980, ceramista rodallese e parente di Solferini, ha colto l’opportunità di valorizzare il territorio quando era presidente del Carc, in collaborazione con Giovanni Ponzetti, storico presidente di giuria e poeta. "Nel 2016, dopo una telefonata con il mio collega Ponzetti, abbiamo deciso di creare un concorso che potesse lasciare un segno nella comunità rodallese. Per questo motivo, abbiamo previsto la possibilità di incidere su steli in cotto, realizzate a Rodallo con terra di Castellamonte, la poesia vincitrice con la firma dell'autore, da affiggere sui muri del nostro comune. In questo modo, abbiamo dato un’identità poetica al territorio, trasformandolo nel ‘Paese dei Poeti’."
Da sinistra a destra Giovanni Ponzetti insieme ad Alessandro Actis Grosso accanto alla stele
Il concorso è aperto a tutti: dagli adulti ai bambini di almeno 9 anni. È completamente gratuito e consente di partecipare come autori singoli o in gruppo, suddividendosi in due categorie principali: Poesia e Racconto breve. A loro volta, gli autori vengono distinti in Giovanissimi, Giovani, Over e Scolaresche. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito ufficiale.
Il legame con Amilcare Solferini si riflette anche nella figura del suo “allievo” Giuseppe Farassino, meglio noto come Gipo, nato l’11 marzo 1934 e scomparso l’11 dicembre 2013 a Torino, conosciuto anche con lo pseudonimo di Tony D’Angelo. Nel 1989, Farassino giunse a Rodallo per presenziare al memoriale di Solferini, da cui trasse ispirazione per le sue canzoni in piemontese. A lui è dedicato il Concorso Letterario in Lingua Piemontese, che si svolge in contemporanea con quello intitolato a Solferini, per ricordare la sua eredità artistica e culturale.
Negli anni, il Concorso Amilcare Solferini è cresciuto da evento territoriale a manifestazione nazionale, accogliendo poeti da tutta Italia e generando un’importante ricaduta turistica sul territorio. Le premiazioni si sono tenute in luoghi storici come i castelli di Foglizzo, San Giorgio Canavese e Agliè. Negli ultimi due anni, ha assunto una dimensione internazionale, con la partecipazione di poeti provenienti da oltre 60 Paesi, consolidando Rodallo come la porta della poesia canavesana. Quest’anno, il Concorso Letterario Internazionale Amilcare Solferini prevede anche una sezione in lingua inglese e francese.
Qualsiasi stele che vedrete con la scritta " Amilcare Solferini" si origina dalle mani e dalla testa di Alessandro Actis Grosso
Queste steli rappresentano un simbolo internazionale per Rodallo quanto il valore dei Poeti che si esibiscono per vincere un posto sulla parete
All'interno della stele c'è sempre un forte messaggio sociale per migliorarci come persone
Il 21 marzo 2025, come partner di Taurianova, capitale italiana del libro, verrà inaugurato un percorso poetico denominato “Inciampare nella cultura”, dove vari poeti avranno l’opportunità di vedere le proprie opere incise su steli. Non è l’unica città a beneficiare di questa iniziativa, ma per Taurianova rappresenta un riconoscimento simbolico del suo valore culturale. I premi del concorso contribuiscono a diffondere la cultura canavesana nel mondo: dalle tradizionali steli poetiche di Rodallo, agli attestati per i vincitori, fino alle “Palome della pace”, simbolo di speranza e rinascita. Si assegnano inoltre riconoscimenti speciali, come il Premio Ettore Avidano, dedicato all’ex responsabile della Coop di Caluso, che ha dato un contributo significativo all’organizzazione dei concorsi, e i premi Costantino Nigra e Ubertini, riservati a personalità di rilievo nella promozione della cultura locale.
Rodallo è un esempio di resilienza culturale, pronto a farsi conoscere nel mondo, già a partire dalla sua bandiera che raffigura il gallo. Il borgo è storicamente legato alla famiglia Actis, discendente dai francesi di Brissac, costruttori del canale di Caluso, che hanno contribuito a liberare il territorio rodallese dal controllo degli Asburgo di Spagna e Austria. Durante la guerra, Rodallo accolse la famiglia di Piero Angela, padre di Alberto, nominato cittadino onorario di Caluso nel 2005 e presente nelle celebrazioni locali. Grazie all’impegno di Alessandro Actis Grosso, Rodallo è diventata il cuore pulsante della cultura poetica, tanto da essere riconosciuta come “Città dei Poeti”, aprendo il Canaveseal panorama letterario internazionale.
Rodallo è ormai riconosciuta come "Città dei Poeti"
L'incontro avvenuto alla Biblioteca Mottini di Caluso da sinistra a destra: Alessandro Actis Grosso, consigliere del Carc di Rodallo, Martina, filosofa e ragazza del servizio civile in Biblioteca, Giovanni Ponzetti, poeta e collega di Alessandro, e Igor, fotografo, videomaker e ragazzo del servizio civile insieme a Martina
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