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Ivrea in Azione
02 Febbraio 2025 - 16:25
Francesco Comotto
Oggi voglio fare un salto nel mondo affascinante e bizzarro della politica locale, dove tutto sembra possibile e facile durante la campagna elettorale, ma poi non accade mai niente di concreto.
In qualità di consigliere comunale, ho il privilegio di osservare come sfilano davanti ai nostri occhi le meraviglie dell’amministrazione locale, scoprendo che l’interesse primario non è certo quello di gestire bene i beni e i servizi pubblici.
Ma chi ha tempo per queste sciocchezze? Meglio attaccarsi a questioni ideologiche che non ci portano da nessuna parte! L’idea che certi partiti di estrema sinistra, ormai diventati dei comitati elettorali, prendano decisioni per noi senza nemmeno sapere cosa succede nei nostri quartieri è un grande classico.
A tal proposito, ricordate i comitati di quartiere? Quegli esperimenti che, appena vinte le elezioni, l'attuale amministrazione di Ivrea ha stimolato? Sono svaniti nel nulla. I nostri amministratori preferiscono altri tipi di comitati, quelli che costruiscono a tavolino e in modo poco democratico, con i loro affezionati. Vuoi per clientela, vuoi per opportunità. Si occupano solo di raccogliere consensi elettorali. Non si concentrano di certo sulle esigenze reali dei cittadini e di chi vive Ivrea, a partire dalla sicurezza, anche stradale.
In effetti, è più divertente mettere in scena ideologie che non migliorano di una virgola la vita della comunità. E così, ecco che ci troviamo a pagare le conseguenze di scelte fatte per un pugnetto di voti: 4000 su 19000 elettori, con una partecipazione elettorale che fa rabbrividire e che dovrebbe farci riflettere.
E l'attuale consigliatura? Un vero e proprio balletto continuo tra assessori nel ruolo di consiglieri e funzionari nel ruolo di assessori. Sembra che i ruoli siano stati sostituiti da corsi intensivi di "come confondere le competenze": l'assessore che fa il consigliere, il presidente del consiglio che si trasforma ad ogni esigenza. Assessori che dovrebbero limitarsi a fare il loro lavoro, astenendosi dal fare interventi politici, e un sindaco che non sembra aver fiducia nella sua maggioranza consiliare e che, quando il dibattito diventa spinoso, anticipa la dichiarazione di voto e detta la linea.
Insomma, una giunta e un presidente che si sentono in diritto di alternarsi in botta e risposta con i consiglieri di opposizione, mentre la maggioranza è sempre più screditata e mortificata dal loro metodo egemone.
Un bel festival della democrazia all’italiana!
Ma la vera chicca è l’inefficienza della Giunta! Quante mozioni approvate giacciono nel dimenticatoio? Un vero trionfo della funzionalità e dell’attenzione verso le esigenze dei cittadini.
Insomma, cari amici, se pensate che sia finita qui, vi sbagliate di grosso! La nostra avventura è appena cominciata. Tra ideologie e comitati di quartiere che si sciolgono come neve al sole, tutto per la scarsa considerazione di un’amministrazione che promette, ma è incapace di risolvere concretamente i problemi.
Restate sintonizzati, perché la saga della politica locale continua e noi siamo qui, pronti a commentarla con un tono sarcastico ma con infinita delusione. Perché quella casa di vetro sta diventando una fortezza delle sinistre unite.
E non dimentichiamoci di Comotto! La sua incoerenza è un esempio lampante di come, in politica, 1 + 1 non faccia due.
Sapete perché? Perché quello che ho scritto, con un pizzico di sarcasmo e ironia, è esattamente ciò che Comotto ha sempre gridato in consiglio comunale quando era all'opposizione e scriveva su questo giornale.
Qui di seguito trovate uno dei tanti articoli che Comotto, oggi assessore, aveva scritto. Giusto perché i lettori comprendano la mia buona fede e le mie perplessità, al di là dell'ironia.
Vi consiglio di leggerlo. Ditemi se non ho ragione.
Buona lettura! Ciao!!
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