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31 Gennaio 2025 - 17:02
Scena tratta da un film
Carnevale, tempo di maschere, allegria, arance e… sanitari da sostituire. Succede in un comune del Canavese, dove la tradizionale festa ha regalato uno spettacolo imprevisto e, diciamolo, poco ortodosso. Protagonisti due amanti focosi, talmente travolti dalla passione da dimenticare un piccolo dettaglio: l’arredo bagno ha i suoi limiti strutturali.
Risultato? Un lavandino “staccato”, uno specchio in frantumi e gossip che, nel giro di poche ore, ha superato in rapidità qualsiasi connessione internet disponibile in zona.
L’episodio si è consumato nel bagno di un noto bar del centro, nel bel mezzo di una serata di festa. Complici i brindisi, l’atmosfera e – probabilmente – qualche bicchiere di troppo, la coppia ha deciso di concedersi un fuori programma al riparo da occhi indiscreti.
Ma la privacy, come la ceramica dei sanitari, si è rivelata fragile. Forse una presa sbagliata, forse un colpo troppo secco, forse un movimento deciso, fatto sta che, a un certo punto, un fragoroso schianto ha interrotto il normale chiacchiericcio della serata.
E qui la storia prende una piega tragicomica. Perché il Carnevale sarà anche il regno della spensieratezza e dell’anonimato, ma di certo non del silenzio. E si racconta del bagno “rotto” ma anche dei due protagonisti con espressione tra l’imbarazzato e il catatonico, come ladri colti in flagrante… da un idraulico.
Da qui in avanti, prima le voci corse tra i clienti del bar, poi il passaparola nei gruppi WhatsApp. Chi erano i protagonisti? Due semplici avventori?
Due clandestini scoperti nel pieno di una missione impossibile? C’è chi dice e giura di saperlo. E mentre il bar fa i conti con il danno – e con il conto dell’idraulico –, la morale della storia è una sola: se il Carnevale è la festa delle follie, questa passerà alla storia ma non verrà trascritta nel libro dei verbali.
Certo, la prossima volta, forse converrà scegliere una location meno fragile per le effusioni. Un divano, un letto, un’auto parcheggiata. Qualsiasi cosa, insomma, tranne un lavandino che, evidentemente, non era progettato per quel tipo di attività.
Il cinema ha da sempre un rapporto particolare con il sesso: lo racconta, lo sussurra, lo esplora tra lenzuola stropicciate e corpi avvinghiati. Ma c’è un ambiente, spesso sottovalutato, che ha ospitato alcuni degli incontri più intensi della storia del grande schermo: il bagno. E più precisamente, il lavandino. Scomodo, angusto, eppure irresistibile. Che sia per un impeto improvviso o per la carica erotica della proibizione, il lavabo diventa un altare di passione per personaggi travolti dal desiderio.
Un matrimonio in crisi, una missione segreta e due star dall’alchimia esplosiva: Brad Pitt e Angelina Jolie danno vita a una delle scene più calde dell’action-thriller di Doug Liman. Dopo un feroce scontro armato tra le mura domestiche, la coppia sfoga la tensione in una notte di sesso travolgente. E nel bagno, con il lavandino come unico appiglio, i due consumano una passione selvaggia fatta di morsi, baci e mobili che volano. Un’anticipazione, forse, della chimica che li avrebbe resi la coppia più chiacchierata di Hollywood.
Se c’è un film che ha definito il genere erotic-thriller, è senza dubbio "Basic Instinct" di Paul Verhoeven. Oltre alla celebre scena dell’interrogatorio di Sharon Stone, il film regala un momento altrettanto rovente: il detective interpretato da Michael Douglas si lascia travolgere dalla passione con la collega Jeanne Tripplehorn. Il bagno diventa teatro di un incontro brutale, dominato da baci feroci e da una spinta impetuosa sul lavandino. Non c’è romanticismo, solo desiderio primordiale e un sottile gioco di potere che rende la sequenza indimenticabile.
Mickey Rourke e Kim Basinger hanno scritto la storia del cinema erotico con questo film, e il bagno non poteva certo restarne escluso. Nella loro intensa relazione fatta di giochi di seduzione e sottomissione, il lavandino diventa il punto d’appoggio perfetto per un incontro proibito. Il riflesso dello specchio, il rumore dell’acqua che scorre, la tensione tra i due amanti: un mix di dettagli che rende la scena ipnotica e sensuale.
L’amore proibito tra un giovane studente e una donna misteriosa si consuma tra le pagine della letteratura e gli angusti spazi di un bagno. Kate Winslet, intensa e sensuale, trascina il protagonista David Kross in un rapporto fisico carico di erotismo e malinconia. In una delle scene più forti, la donna lo spinge contro il lavandino e lo bacia con una fame incontrollabile. Il bianco delle piastrelle contrasta con il fuoco della loro relazione, e la cinepresa indugia su dettagli che rendono il tutto ancora più realistico.
Questo biopic letterario ci regala un momento di pura intensità con un giovane Daniel Radcliffe alle prese con un’esperienza sessuale vissuta con un senso di scoperta e liberazione. Nel bagno di un locale, il protagonista viene spinto con forza contro il lavandino da un amante occasionale. Un incontro breve, intenso, sporco e assolutamente cinematografico, con la scena girata in modo quasi documentaristico, senza fronzoli né abbellimenti.
Prima della scena più scioccante del film di Gaspar Noé, il regista ci mostra un momento di intimità tra Monica Bellucci e Vincent Cassel, coppia anche nella vita reale all’epoca. In una sequenza che oscilla tra dolcezza e lussuria, i due amanti si lasciano andare su un lavandino, anticipando l’inferno che seguirà. Il regista indugia sui corpi, sulle mani che si cercano, sulla luce rossa che tinge la pelle. Un momento di amore carnale che diventa ancora più struggente nel contesto del film.
Il maestro dell’erotismo Paul Verhoeven colpisce ancora. In questo thriller ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, Carice van Houten e Sebastian Koch regalano una scena intensa tra le piastrelle di un bagno. La protagonista, in fuga, trova un attimo di tregua tra le braccia dell’amante, con il lavandino che diventa testimone silenzioso della loro passione proibita. Un contrasto tra il pericolo esterno e il calore della carne che rende il tutto ancora più elettrizzante.
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