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31 Gennaio 2025 - 18:20
Mercoledì 29 gennaio, a Cuorgnè, presso l’Unitre, si è svolta un’interessante conferenza sulla ludopatia, con un focus sulla prevenzione e la cura del comportamento patologico legato al gioco d’azzardo. L’evento è stato tenuto dal Comandante della Polizia Locale di Cuorgnè, Linuccia Amore, con la partecipazione del SERD, Servizio per le Dipendenze dell’ASL TO04, rappresentato da Enrica Zanetto e Paola Gliemmo. Durante la conferenza, la relatrice ha spiegato il concetto di ludopatia patologica, sottolineando come “perdere non sia un bel gioco”. Un tempo il gioco lecito si limitava alla schedina del Totocalcio, oggi invece il panorama è dominato da slot machine, gratta e vinci e giochi online, tutti strumenti che rendono il gioco d’azzardo sempre più accessibile e insidioso.
L’inquadramento normativo della questione è regolato dall’articolo 110 del T.U.L.P.S. (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), introdotto con il Regio Decreto 773/1931 e successivamente modificato nel corso degli anni. Tale norma disciplina gli apparecchi per il gioco lecito, definendo le caratteristiche degli strumenti comunemente noti come AWP (Amusement with Prizes o New Slot), che permettono vincite in denaro. Il costo minimo della giocata è 1 euro, con erogazioni delle vincite fino a un massimo di 100 euro, pagabili esclusivamente in monete. Questi apparecchi si attivano tramite monete metalliche o strumenti di pagamento elettronici e contengono elementi di abilità che permettono al giocatore di scegliere una strategia tra le opzioni disponibili.
L’articolo 110, comma 6, lettera b, invece, regolamenta le VLT (Video Lottery Terminal), che si distinguono per una giocabilità più evoluta e la possibilità di vincite maggiori. Il costo della giocata può variare tra 50 centesimi e 10 euro. Le VLT accettano monete, banconote e ticket di gioco e permettono vincite fino a 5.000 euro, con jackpot locali fino a 100.000 euro e jackpot nazionali fino a 500.000 euro. A differenza delle New Slot, le VLT non erogano direttamente denaro, ma un ticket da riscuotere presso il gestore. Per importi superiori a 2.999 euro, scatta la normativa antiriciclaggio e il pagamento avviene tramite bonifico o assegno.
La conferenza ha poi analizzato le diverse tipologie di sale da gioco. Le sale scommesse sono esercizi pubblici in cui si raccolgono scommesse su eventi sportivi o altri avvenimenti. Un bar che ospita un angolo scommesse non è considerato una sala scommesse, bensì un semplice punto per il gioco. Le sale giochi e scommesse devono ottenere autorizzazioni specifiche e rispettare distanze minime dai cosiddetti “luoghi sensibili”, che includono istituti scolastici, università, sportelli bancari, ospedali e strutture sanitarie. Nei comuni con meno di 5.000 abitanti, la distanza minima dalle strutture sensibili è 300 metri, mentre nei comuni con oltre 5.000 abitanti è di 400 metri.
La Legge Regionale n. 19 del 15 luglio 2021 ha introdotto misure di contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (GAP), con interventi finalizzati alla prevenzione, al trattamento terapeutico e al recupero dei soggetti affetti da dipendenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il GAP come una sindrome di dipendenza da gioco con vincite in denaro. La normativa prevede il coinvolgimento attivo degli Enti Locali e delle ASL e stabilisce il divieto di accesso ai minori di 18 anni nelle sale da gioco, nei punti scommesse e nei locali con VLT. Inoltre, vieta qualsiasi forma di pubblicità relativa al gioco lecito su mezzi di trasporto pubblico e all’esterno dei locali che ospitano attività di scommessa. È proibito esporre cartelli, video o manoscritti che pubblicizzino vincite avvenute di recente o nel passato.
Un altro aspetto regolato dalla normativa è la limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco. Le sale slot e scommesse devono rimanere chiuse per 8 ore consecutive, dalle 2:00 alle 10:00, mentre i punti gioco devono rispettare una chiusura di 12 ore e 30 minuti, con interruzioni notturne dalle 23:00 alle 9:30 e una chiusura aggiuntiva dalle 12:30 alle 14:30 per evitare il coinvolgimento degli studenti. Le violazioni delle norme sulla distanza dai luoghi sensibili comportano multe da 2.000 a 6.000 euro per ogni apparecchio da gioco, con la chiusura temporanea dell’attività per 5-10 giorni. Le infrazioni relative alla pubblicità o alla violazione delle fasce orarie comportano sanzioni da 500 a 4.000 euro.
Lo slogan della campagna di sensibilizzazione della Regione Piemonte contro il GAP è “Perdere tutto non è un bel gioco”. Su questa linea si inserisce l’intervento della dott.ssa Enrica Zanetto, affiancata dalla dott.ssa Paola Gliemmo del SERD di Rivarolo, che ha illustrato i dati del fenomeno: sono 765 i giocatori in carico all’ASL, di cui 75 seguiti dall’ASL TO04. Tuttavia, il problema del gioco d’azzardo ha una grande zona sommersa: le stime indicano che tra il 3% e il 9% dei giocatori sviluppa una dipendenza patologica, con una popolazione a rischio tra 39.000 e 117.000 persone su 1.300.000 giocatori piemontesi. Il gioco d’azzardo segue un’evoluzione drammatica: dalla fase vincente si passa alla fase perdente, fino alla dipendenza e alla disperazione. Solo attraverso un percorso psicologico è possibile arrivare alla ricostruzione e alla crescita.
Fino a qualche anno fa si riteneva che il disturbo da gioco d’azzardo fosse legato solo a problemi di autocontrollo. Nel 2013, invece, è stato riconosciuto come una dipendenza equiparabile a quelle da droga e alcol, poiché coinvolge gli stessi circuiti cerebrali. Il sintomo più evidente è il craving, ovvero il desiderio incontrollabile di giocare per ottenere gratificazione immediata. Tra le credenze errate più diffuse vi è l’idea che se un numero è vicino a quello vincente, la prossima volta uscirà sicuramente, o che la fortuna “debba girare” prima o poi. In realtà, il gioco è basato esclusivamente sul caso e porta sempre a una perdita.
La dipendenza dal gioco d’azzardo ha conseguenze devastanti: cambiamenti di umore, problemi di salute, deterioramento delle relazioni sociali, difficoltà lavorative e dissesti economici. Il percorso per uscire dal gioco compulsivo richiede tempo, pazienza e supporto psicologico. È fondamentale evitare di frequentare luoghi di gioco, di nascondere la dipendenza ai familiari, di gioire per piccole vincite e di accettare prestiti. “La vita non è un gioco, è una partita che va giocata fino in fondo con semplicità, coraggio ed entusiasmo: così si è vincenti”, ha concluso la relatrice.
Il gioco d’azzardo mina la fibra morale della società. Al gioco si perde sempre. Non si vince mai.
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