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Bianca Berlinguer porta via Foglizzo su Carta Bianca: la vergogna di Settimo

Appartamenti murati ma riscaldati, cantine invase dai rifiuti e famiglie lasciate al loro destino: Bianca Berlinguer porta su Carta Bianca la denuncia del degrado di via Foglizzo a Settimo Torinese

Bianca Berlinguer e Elena Piastra

Bianca Berlinguer e Elena Piastra

Martedì prossimo, su Carta Bianca, la celebre trasmissione condotta da Bianca Berlinguer, ci sarà di nuovo Settimo Torinese protagonista. Non per le larve nella minestra. Non per l'erba alta nei parchi. No! Questa volta si parlerà di una "terra di nessuno" situata tra via Foglizzo, via Don Gnocchi, corso Piemonte e il Parco Lama.

Di proprietà del Comune di Torino ma gestito da ATC, questo "pezzo" di città torna (che nessuno al mondo ci invidia) alla ribalta delle cronache sulla scia di alcune "sparate" qualche settimana fa dalla sindaca Elena Piastra, la "visionaria" o, a seconda dei casi, la "chiacchierona".

Sui giornali ha parlato di "abbattimento" e "ricostruzione" a prezzi agevolati. Questa idea non solo non è piaciuta, a qualcuno sono pure girate come le pale di un ventilatore.

A non mandarle a dire è Giuseppe Manciameli. Vive qui da 42 anni e, praticamente da sempre, chiede alla politica di non essere considerato un cittadino di serie B.

Manciameli

Punta il dito sugli appartamenti sfitti, abbandonati, murati per evitare gli abusivi, ma "riscaldati" come se fossero occupati. Alle bollette altissime e alle cantine piene di rifiuti, con il rischio di incendio dietro l’angolo.

Manciameli guarda all'emergenza abitativa e non si dà pace. "Perché non li riassegnano?" si chiede. "Se c'è questo bisogno di case, perché murarli..." si interroga.

"Piastra sta gettando benzina sul fuoco", stigmatizza. "Non vorrei si stesse già pensando all'abbattimento senza che vi sia uno straccio di idea su cosa fare con chi ancora abita qui. La politica dovrebbe ascoltare i cittadini. Ma poi, che senso avrebbe abbattere? Hanno appena speso più di un milione per rifare i tetti e, non più tardi di una decina di anni fa, ci avevano chiesto se volevamo acquistare gli alloggi. Qui ci sono persone che non hanno di che sfamarsi, che vivono con il pacco della Caritas, che non hanno un lavoro, che chiedono aiuto... Chi gli dà i soldi per un trasloco?"

Qualche mese fa, Manciameli ha incontrato l'assessore regionale Maurizio Marrone.

"Si è fatto un'idea dei nostri problemi", commenta. "Mi ha promesso che tornerà con il nuovo presidente dell'ATC. Lo sto aspettando..."

Giuseppe Manciameli ne fa anche una questione di diritti calpestati.

"Abbiamo pagato per 40 anni la Gescal", sintetizza. "È giusto che ci diano i servizi che ci spettano. Spendo 420 euro al mese, non sono pochi. Devono ristrutturare e fare manutenzione. ATC deve dare i servizi. Lo dico chiaro: non riusciranno mai a toglierci la dignità..."

Giuseppe Manciameli si lamenta, ma non si dispera. Si lamentava alla stessa maniera circa un anno fa. Parole cadute nel vuoto.

"Continuerò a denunciare finché avrò voce", ci diceva. "Siamo 170 famiglie e ci saranno più di 30 case vuote: l’appartamento a fianco al mio è di una signora che è morta da 8 anni, ma il riscaldamento continua ad essere acceso e noi paghiamo. Ci è arrivato il conguaglio e ci sono bollette da 750 euro. Ma io mi chiedo, la gente come fa? Ci sono persone che percepiscono 1.000 euro al mese e altre che prendono i pacchi della Croce Rossa o vanno in chiesa. Infatti, molta gente non riesce a farcela. Non è che non vogliamo pagare, ma che almeno ci diano la possibilità di scorporare le spese."

Passeggiando per le scale e gli androni, ci sono porte perennemente aperte perché le serrature sono rotte da mesi. Il disagio è palpabile. Guardando la facciata di una palazzina, si contano più e più alloggi non abitati, con balconi in cui sono ammassati mobili, oggetti e tende rotte e sporche.

"Noi paghiamo 1.200 euro di riscaldamento, ma lasciano i termosifoni accesi anche nelle abitazioni dove non c’è nessuno..." ci diceva. "Qui la gente non ce la fa più, e il punto è che non interessa a nessuno."

L’area cani, tra una palazzina e l’altra, ha il muretto esterno completamente distrutto, e le fermate del bus sono prive del vetro di copertura.

Il peggio, però, è all’interno delle cantine: mobili, frigoriferi, vestiti, buche delle lettere, immondizia, cavi, libri.

"Se qualcuno qui scende, si accende una sigaretta e butta la cicca per terra, o anche solo della cenere, l’incendio scoppia in un attimo. Se ci fosse un fuoco qui, voglio proprio vedere come ci salviamo" commentava preoccupato Giuseppe Manciameli.

In alcuni scantinati, nemmeno si riesce ad entrare a causa della mole di materiali stipati all’interno.

"Sono in contatto con il Comitato inquilini", dice Manciameli. "ATC, Comune di Settimo e Comune di Torino devono intervenire: la gente è stanca, paga e non riesce ad arrivare a fine mese. Se nemmeno questo bastasse, chiederemo l’intervento del Prefetto."

Le popolari di via Foglizzo sono sempre state un tasto dolente a Settimo, ma la situazione sta sfuggendo di mano un po' a tutti, al Comune di Torino che ne è il proprietario, all'Atc che dovrebbe gestirle, ma anche all'Amministrazione comunale di Settimo Torino. Dove sono le lettere, le raccomandate, le email, le pec firmate dalla sindaca Elena Piastra per chiedere a chi di dovere di intervenire? Dove sono le ordinanze? 

Tende e vetri rotti sui balconi di alcune abitazioni abbandonate; in basso, una delle case murate e un'altra con la porta rotta

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