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Rubano l'identità al sindaco su facebook e cercano di truffare commercianti del paese

Il primo cittadino è stato vittima di un profilo falso sui social: indagini in corso per identificare i responsabili

Luca Torella

Il sindaco di Leini Luca Torella

Il sindaco di Leinì, Luca Torella, è finito al centro di un inquietante episodio di furto d’identità sui social. Negli ultimi giorni del 2024, un profilo falso è stato creato su Facebook utilizzando il suo nome e una sua foto come immagine principale. A peggiorare la situazione, gli autori di questo inganno hanno associato un numero di telefono inventato, contattando esercenti locali per tentare di orchestrare delle truffe.

La notizia è stata resa pubblica direttamente dal primo cittadino tramite un messaggio video pubblicato sul profilo ufficiale del Comune di Leinì. Con tono serio e deciso, il sindaco ha voluto allertare i cittadini. «Ci tengo a comunicare quanto accaduto: hanno rubato la mia identità sui social, utilizzato la mia foto e creato un profilo fake con un numero di telefono fittizio. Questo profilo viene utilizzato per contattare esercenti del territorio. Su questa vicenda è già in corso un’indagine della polizia giudiziaria. Vi chiedo di contattare direttamente il sottoscritto attraverso i canali ufficiali del Comune o le forze dell’ordine, qualora abbiate dubbi, per evitare spiacevoli situazioni», ha dichiarato nel reel.

L’episodio accende nuovamente i riflettori su un fenomeno che non risparmia nemmeno i rappresentanti delle istituzioni. In passato, anche il sindaco di Bairo, Claudio Succio, aveva subito una violazione del profilo Instagram personale, mentre l’ex primo cittadino di Cuorgnè, Giuseppe Pezzetto, si era ritrovato con un account Facebook clonato.

Il messaggio di Torella non è solo un avvertimento ma anche un invito alla prudenza digitale. In un mondo sempre più connesso, episodi come questo dimostrano quanto sia importante fare attenzione ai profili che si contattano o che ci contattano, soprattutto quando si ricevono richieste anomale.

Gli esercenti locali, spesso vittime privilegiate di questi raggiri, sono chiamati a prestare la massima attenzione. Questo caso rappresenta un altro monito sulla necessità di collaborazione tra cittadini e istituzioni per combattere una minaccia che, sempre più frequentemente, si insinua nella quotidianità di tutti noi.

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