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Due anni senza Don Ugo, il parroco del popolo

Il sacerdote venne a mancare improvvisamente a 62 anni. Domani sera la messa per ricordarlo

Don Ugo Borla

Don Ugo Borla

Sono passati due anni da quel triste 8 gennaio 2023, una data che ha segnato profondamente Robassomero e l'intera Unità Pastorale 33. La scomparsa improvvisa di Don Ugo Borla, all’età di 62 anni, ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile. Domani sera, alle 21.30, presso la chiesa parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria, la comunità dei fedeli si riunirà in preghiera per una messa in suo ricordo. Sarà un momento di raccoglimento, di commozione, ma anche di celebrazione per una vita interamente dedicata al servizio degli altri.

La sera dell'8 gennaio 2023, un infarto ha colpito Don Ugo nella casa parrocchiale di Robassomero, strappandolo alla sua comunità senza alcun preavviso. L'arrivo tempestivo dell'ambulanza non è bastato a salvargli la vita. La notizia si è diffusa rapidamente, lasciando nello sgomento non solo i parrocchiani di Robassomero, ma anche quelli di Monasterolo, Cafasse e Vallo Torinese, dove Don Ugo aveva esercitato il suo ministero negli ultimi anni.

Nato l'8 febbraio 1961 a Lanzo, Don Ugo era figlio di Cesare Borla, storico infermiere alla radiologia di Lanzo, scomparso un anno prima del figlio. Ordinato sacerdote il 22 maggio 1988, a 27 anni, Don Ugo ha trascorso la sua vita al servizio della Chiesa. Dopo aver ricoperto il ruolo di vicario parrocchiale presso San Giorgio Martire a Torino e Santa Maria e San Giovanni Evangelista a Caselle Torinese, nel 1995 fu nominato parroco a Santa Caterina Vergine e Martire di Robassomero, dove rimase per ben 27 anni.

Negli ultimi anni, aveva assunto incarichi importanti, come quello di amministratore parrocchiale a Cafasse e Vallo Torinese e di moderatore dell’Unità Pastorale 33. Ma la sua dedizione andava oltre: era stato assistente religioso negli ospedali di Ciriè e Lanzo, portando conforto a chi affrontava la sofferenza. La sua vita era un intreccio di impegni e missioni, sempre condotte con il sorriso e una gentilezza unica.

Il parroco del popolo

A Robassomero, Don Ugo non era solo un parroco, ma un punto di riferimento per l’intera comunità. Come racconta Milena, una volontaria attiva in parrocchia, “Don Ugo aveva creato una sorta di grande famiglia. Ognuno aveva il proprio compito, ma lui era il motore di tutto. Non approfittava mai dell’aiuto di nessuno, anzi, chiedeva sempre con garbo e rispetto”.

La sua “missione”, come la definiva Milena, era aiutare i più deboli. Fondatore di Casa Giorgina, un punto di riferimento per chi si trovava in difficoltà, Don Ugo si era dedicato anima e corpo anche agli immigrati, aiutandoli a trovare una casa e un lavoro. Negli ultimi tempi, il parroco aveva manifestato il desiderio di prendersi una pausa per un ritiro spirituale, ma il destino non gli ha lasciato il tempo.

Anche figure istituzionali alla morte del parroco scrissero ricordandolo con affetto . Marco Bussone, presidente Uncem e consigliere comunale a Vallo Torinese, aveva sottolineato il valore del suo impegno: “Don Ugo non era solo un parroco, ma un riferimento per l’intera comunità. Aveva creato un legame affettuoso e reale tra le parrocchie di Vallo, Monasterolo e Robassomero. La sua perdita ci lascia più soli”.

Don Luigi Magnano, parroco di Balangero, aveva tracciato un ritratto toccante di Don Ugo: “La sua accoglienza, il suo sorriso, la sua attenzione verso ogni persona rimarranno impressi nei nostri cuori. Era un sacerdote che non giudicava, ma che sapeva scrutare nel profondo del cuore di ogni uomo”. Don Luigi ha ricordato con commozione la dedizione di Don Ugo nel portare i sacramenti agli ammalati e il suo impegno per i più deboli.

La morte di Don Ugo ha segnato non solo una comunità, ma un intero territorio. La sua presenza costante, il suo esempio di amore verso il prossimo e la sua fede incrollabile restano vivi nei cuori di chi lo ha conosciuto. Domani sera, nella messa a lui dedicata, Robassomero si stringerà ancora una volta attorno al ricordo del suo parroco, un uomo che ha fatto della sua vita una missione d’amore e servizio.

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